Mai come nel 2020 la scienza è stata protagonista delle nostre vite e dei notiziari in tutto il mondo a causa della pandemia, e le sue scoperte, i suoi progressi sono entrati sempre più di diritto nei discorsi di tutti i giorni, spesso purtroppo senza delle competenze di base che ne permettessero una divulgazione puntuale ed efficace. Ma non solo di coronavirus in questo anno che difficilmente dimenticheremo, si è occupata la scienza, e tanti sono stati gli obiettivi raggiunti in tutto il globo, da poter stilare una lista che ne evidenzi i più salienti. Vediamo quali sono dunque:
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Posto d’onore, sembra scontato dirlo, spetta alla scoperta del vaccino contro il Covid-19, raggiunta in tempi record, addirittura solo dieci mesi, e nei confronti del quale vengono riposte le speranze e le aspettative di tutte le nazioni. Artefici le aziende farmaceutiche Pfizer/BioNTech e Moderna che hanno prodotto vaccini che per la prima volta utilizzano l’RNA messaggero, raggiungendo un’efficacia attorno al 95% nella prevenzione dell’infezione.
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Il problema della plastica e dell’inquinamento che ne deriva è noto a tutti, e la tecnologia abbinata alla ricerca, da tempo ormai si impegna nel tentativo di trovare una soluzione che possa ridurne al massimo la quantità: ecco dunque che quest’anno sono arrivati i cosiddetti super-enzimi mangiaplastica, capaci di smantellare intere bottiglie di polietilene tereftalato (meglio noto come PET), resina termoplastica adatta al contatto alimentare, ma insolubile in acqua e quindi difficilmente smaltibile. Ebbene, questi enzimi batterici ingegnerizzati dagli scienziati, sono in grado di scomporre questo materiale in sostanze più semplici e meno inquinanti. Ora gli scienziati puntano ad applicare il medesimo principio degli enzimi batterici ingegnerizzati per utilizzarli su altri materiali e continuare così ad “alleggerire” il carico di inquinamento dell’ambiente.
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In questa classifica non poteva mancare la NASA con una delle sue recenti scoperte più affascinanti: la presenza di acqua sulla superficie della Luna. La scoperta è avvenuta grazie all’utilizzo del telescopio SOFIA (Stratospheric Observatory for Infrared Astronomy), che ha permesso all’Agenzia americana di confermare la presenza della molecola H2O in aree del nostro satellite illuminate dal Sole, cosa che dimostra come sia distribuita su tutta la sua superficie, perché sinora era stata rilevata unicamente nei freddi crateri polari, perennemente ombreggiati. La scoperta riguarda l’area del Cratere Clavius, situato nell’emisfero meridionale, uno dei più grandi visibili dalla Terra.
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Un orto spaziale, o quasi. La ISS, Stazione Spaziale Internazionale, quest’anno ha catturato la nostra attenzione in diverso momenti, uno tra tanti quello in cui l’astronauta Kate Rubins ha coltivato e raccolto dei ravanelli cresciuti nell’APH, ossia l’Advanced Plant Habitat. Ovviamente non si è trattata di una necessità alimentare, bensì di un preciso esperimento scientifico volto proprio a dimostrare la possibilità di coltivare al di fuori della Terra, ovviamente riproducendo in laboratorio le condizioni di coltura. I ravanelli spaziali sono ora conservati a basse temperature controllate, per essere riportati sulla Terra nel 2021.
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Un segnale radio dallo spazio: gli scienziati che lo hanno “catturato” ritengono provenga da uno dei pianeti al di fuori del Sistema Solare, a circa 51 anni luce di distanza. E a quanto pare non sarebbe il solo secondo i ricercatori, che potrebbero averne individuati altri nella costellazione del Cancro e nel Sistema Upsilon Andromedae.
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Automobili che si guidano da sole, senza bisogno di un conducente, e nello specifico dei taxi. A metterli a punto la società Waymo a Chandler, in Arizona. Un vero e proprio robotaxi insomma, molto utile in futuro nelle nostre città.
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La Cina per la prima volta arriva sulla Luna e raccoglie campioni del suo suolo: è accaduto grazie alla sonda Chang’e 5, protagonista del programma lunare cinese. Chang’e 5 ha riportato con successo sulla Terra 1,731 grammi di campioni dalla superficie lunare da analizzare.
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Dalla Luna a Marte, dalla Cina agli Stati Uniti: parliamo di Mars 2020, la missione della NASA sul pianeta rosso, di cui fanno parte il rover Perseverance e il drone-elicottero Ingenuity, primo tentativo di volo controllato su Marte, dove l’atmosfera è del 99% più sottile rispetto alla Terra. La missione si prefigge come scopo quello di verificare le condizioni di abitabilità di Marte in vista di future missioni con umani a bordo.
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Un cratere vecchio di 2.2 milioni di anni, provocato dall’impatto di un grosso meteorite, è stato rinvenuto nell’Australia occidentale, e rappresenta una scoperta importantissima perché gli scienziati pensano che il violento impatto possa addirittura aver cambiato il clima sul nostro pianeta, mettendo fine a un’era glaciale globale.
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Infine, ma non per rilevanza scientifica, un’altra importantissima scoperta e un’altra prima volta da parte degli scienziati, che sono riusciti a misurare in modo diretto la velocità del vento su una nana bruna, un oggetto celeste ibrido, a metà tra una stella e un vero e proprio pianeta, addirittura dalle dimensioni maggiori di Giove, che è il pianeta più grande del nostro sistema solare.