Saturno e Giove saranno visibili nel cielo durante la Luna nuova

I "giganti gassosi" Saturno e Giove saranno i protagonisti del cielo stellato nel mese di febbraio.

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Saturno e Giove

Saturno e Giove saranno i protagonisti dello spettacolo celeste di cui potremo godere nel corso del mese di febbraio. Una sorpresa inaspettata se pensiamo che il secondo mese dell’anno sia anche il più corto e in apparenza sarebbe appropriato pensare che in queste quattro settimane non ci sia molto da vedere nel cielo notturno per chi si trova nell’emisfero settentrionale. Fortunatamente non sarà così.

Saturno e Giove

La Luna nuova ci presenterà la visione di Saturno e Giove, poiché saranno in estrema vicinanza al nostro satellite, dando la possibilità agli amanti delle stelle di osservare i due corpi celesti. L’inquinamento luminoso non dovrebbe precludere la possibilità di osservare Saturno e Giove.

Saturno e Giove

Saturno e Giove saranno visibili in America e in Europa?

Il prossimo 10 febbraio, subito dopo il tramonto in America, e intorno alle 23:00 in Europa centrale, Saturno, il pianeta con gli anelli, si troverà a circa 1,8 gradi a nord della Luna nuova. Questa è un’opportunità perfetta per gli interessati nell’osservare il pianeta che si troverà alla minima distanza dalla Luna. Saturno prende il nome dall’omonima divinità romana (Crono in Grecia), padre di Giove e fondatore dell’agricoltura. Ebbene, “padre” e “figlio” si incontreranno caratterizzando il cielo di febbraio. Anche se non sarà possibile vedere i famosi anelli a occhio nudo, basterà munirsi di un binocolo o telescopio per risolvere il problema. 



Stessa cosa varrà per Giove, il pianeta più grande del sistema solare, che potrà essere facilmente trovato e visto il prossimo 15 febbraio dopo la mezzanotte negli Stati Uniti o intorno all’alba in Europa. Il gigante gassoso potrà essere notato a 5,2 gradi a su della Luna, che sarà un giorno prima del primo quarto. Sicuramente una bella combinazione. 

Saturno e Giove

L’8 febbraio, invece, lo sciame meteorico di α-Centauridi raggiungerà il suo picco in tarda notte negli USA. Si tratta di una piccola pioggia di circa cinque stelle cadenti all’ora, ma arrivando appena un giorno prima della Luna nuova, il cielo sarà eccezionalmente buio. La Luna piena di febbraio sarà una “microluna“, che è l’opposto di una superluna. Se una superluna si verifica quando la data della Luna corrisponde alla posizione del nostro satellite in “perigeo” (il punto più vicino alla Terra nel corso della sua orbita), abbiamo il fenomeno della microluna quando la data della Luna piena corrisponde alla sua posizione in “apogeo“, ossia il punto più lontano dalla Terra nella sua orbita.

Saturno e Giove 

Secondo l’Old Farmer’s Almanac (un almanacco contenente previsioni del tempo, grafici di semina, dati astronomici , ricette e articoli creato nel ‘700 in America) nel 1760 il capitano Jonathan Carver (celebre esploratore statunitense) visitò un gruppo di indiani Dakota chiamati Naudowessie e scrisse che chiamavano questa luna piena la “Luna della neve” perché di solito cadeva più neve durante questo periodo.

I Cree la chiamavano tradizionalmente Luna dell’Aquila Calva, mentre i Tlingit la chiamavano Luna dell’Orso Nero, perché in questo periodo nascevano i cuccioli di orso. I Cherokee la chiamavano la Luna della Fame, perché il cibo era difficile da trovare.

Tornando a Saturno e Giove, vogliamo terminare l’articolo con una squisita dissertazione mitologica. Saturno e Giove sono accomunati da una legame famigliare alquanto tragico. Il primo era infatti il padre degli dei nella mitologia romana. Si dice che Saturno avesse il timore di essere rovesciato dal proprio figlio, così come il suo corrispettivo Crono temeva che uno dei suoi figli lo avrebbe destituito. Per evitare ciò, Saturno decise di divorare i suoi figli appena venivano alla luce.
 
La madre di Giove, Ops (o Rea nella mitologia greca), riuscì a salvare il suo ultimo figlio nascondendolo e dando a Saturno una pietra avvolta in fasce da ingoiare al suo posto. Cresciuto in segreto, Saturno e Giove si sfidarono in una battaglia all’ultimo sangue, scatenando una guerra conosciuta come la Titanomachia, in quanto furono coinvolti anche i Titani. Saturno e Giove combatterono per lungo tempo, ma alla fine il giovane dio ebbe la meglio.
 

Dopo la vittoria, Giove divenne il re degli dei, governando l’Olimpo. Saturno fu successivamente relegato nell’oltretomba, ma il mito illustra anche la ciclicità del tempo, poiché Saturno era associato alla figura del tempo nell’iconografia romana, spesso rappresentato con una falce. Questo mito riflette la successione delle generazioni divine e la supremazia del nuovo ordine rappresentato da Giove.

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