Ricordo di George Romero

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L'entropia cresce allo stesso tasso della superficie dell'elio superfluido, invece che del suo volume - imitando l'entropia di un buco nero che cresce fagocitando materia espandendosi
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Due giorni fa è deceduto, all’età di 77 anni, il regista George Romero, l’inventore, di fatto, del sottogenere “Zombie” che ha praticamente egemonizzato, dal 1968 ad oggi, l’horror cinematografico e televisivo.

Si, perché “La notte dei morti viventi” è stato e rimarrà l’archetipo di tutti i films e le serie televisive che sono seguiti ambientati in un mondo sconvolto dalla cosiddetta Apocalisse zombie.

George Romero resterà famoso per questo suo primo film in cui molti lessero metafore diverse, quali, ad esempio, della guerra fredda (con gli zombi che rappresenterebbero i sovietici), altri invece una metafora della guerra del Vietnam; secondo alcuni critici il film tratterebbe inoltre tematiche quali la libera circolazione di armi e il razzismo negli USA. A mettere d’accordo tutti penserà il regista stesso che spiegherà”Ho sempre simpatizzato per gli zombie, hanno un che di rivoluzionario. Rappresentano il popolo solitamente senza idee autonome che a un certo punto, stanco dei soprusi, si ribella. Eravamo noi nel ’68. E ora siamo morti, no? I nostri ideali sono morti, io sono uno zombie.”.

La notte dei morti viventi si rivelerà negli anni un capolavoro insuperabile. Scritto, diretto e prodotto dallo stesso Romero, conobbe un successo enorme che proseguirà in tutti gli anni successivi. Più tiepidamente saranno accolti i vari seguiti di questo film pure diretti da Romero anche se il successo del genere arriverà inalterato ai giorni nostri, nonostante le moltissime pellicole di serie B pubblicate negli anni a fronte di pochi film davvero interessanti.



La notte dei morti viventi ci racconta le vicende di Ben (Duane Jones) e Barbra Huss (Judith O’Dea), insieme ad altre altre cinque persone, intrappolate nella casa colonica di un cimitero della Pennsylvania proprio nella notte in cui i morti decidono di tornare in vita, affamati di carne umana. Il film è carico di tensione ma presenta anche momenti di leggerezza che la stemperano, fino al colpo di scena finale.

Chiarissima è l’influenza di George Romero nella videoclip capolavoro della canzone “Pop” Thriller di Michael Jackson, così come un evidente tributo a Romero è la seguitissima serie televisiva The walking dead.

Se qualcuno non avesse ancora visto La notte dei morti viventi, il film vale sicuramente la pena di una visione ed è possibile vederlo gratuitamente con un’ottima qualità video e audio su You Tube a questo link.

Insomma, George è ufficialmente morto ma, prima di recitare il de profundis, aspetterei qualche giorno. Non si sa mai.

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