I ricercatori del Planetary Science Institute (PSI) negli Stati Uniti recentemente hanno notato una esplosione vulcanica sorprendentemente produttiva, anche per un mondo infernale come Io.
Io, una luna sulfurea satellite di Giove, è un posto davvero infernale dove sappiamo che avvengono le più potenti eruzioni vulcaniche del Sistema Solare.
Per la ricerca è stata utilizzata la tecnica coronografica Input/Output (IoIO) del PSI che tiene sotto osservazione la piccola luna dal 2017. I ricercatori del Planetary Science Institute (PSI) negli Stati Uniti hanno notato come l’esplosione sia stata sorprendentemente produttiva, anche per un mondo devastato dal fuoco e dal magma come Io. Il satellite di Giove è infatti noto per la sua intensa attività vulcanica. L’esplosione risale all’autunno del 2022 ed è la più grande esplosione mai segnalata su Io.
Le caratteristiche di Io
Come informa Astrospace.it “la luce di Giove viene attenuata per ottenere l’imaging dei deboli gas ad esso vicini”. I dati raccolti sulla Terra permettono di osservare l’aumento di brillantezza di due gas, lo zolfo ionizzato e il sodio. Lo zolfo forma il plasma, un gas molto caldo che si disperde intorno a Giove con una struttura toroidale. Questa caratteristica osservata da IoIO fa comprendere come questa esplosione sia stata molto importante.
La brillantezza di questo gas, infatti, non è paragonabile a quella delle esplosioni precedenti. Jeff Morgenthaler, creatore di IoIO e ricercatore presso lo PSI, ha fatto notare che, quanto accaduto, può significare che il toroide di plasma di Io è più efficiente a liberarsi del materiale, nel momento in cui più materiale si getta al suo interno.
Da cosa è alimentato un toroide?
Nel portale Science Alert si legge che nello spazio intorno a Giove, un toroide di plasma creato e alimentato dalle emissioni vulcaniche di Io si è notevolmente arricchito tra luglio e settembre dello scorso anno e si è protratto fino a dicembre, mostrando che la luna ha subito un’ondata di attività vulcanica che ha rilasciato un’enorme quantità di materiale. Per qualcosa che è solo un po’ più grande della Luna terrestre, Io è una bestia assoluta del vulcanismo. È irto di vulcani, con circa 150 dei 400 vulcani conosciuti che eruttano in un dato momento, creando vasti laghi di lava fusa.
Tutto ciò è dovuto alla sua relazione con Giove: Io orbita su un percorso ellittico, con conseguenti variazioni nell’attrazione gravitazionale che cambiano la forma della luna mentre oscilla attorno al pianeta. Anche le altre lune galileiane hanno un’influenza gravitazionale su Io. Questo crea un riscaldamento per attrito all’interno del satellite di Giove, che quindi espelle materiale fuso dal suo interno.
Il rapporto tra Io e Giove
Ciò che accade alle emissioni vulcaniche di Io ha quindi un effetto su Giove. Poiché Io non ha un proprio campo magnetico, l’anidride solforosa fuoriesce, formando un toroide di plasma che orbita attorno a Giove. Questo è ciò che alimenta le aurore ultraviolette permanenti che brillano ai poli di Giove, le aurore più potenti del Sistema Solare. Questa complessa interazione è affascinante di per sé ma può anche aiutare a capire eventuali altre interazioni di natura simile che potrebbero verificarsi nei sistemi stellare extrasolari.
Giove è molto grande e molto luminoso, quindi IoIO utilizza una tecnica coronografica: minimizzando efficacemente la luce che risplende su Giove permette a Morgenthaler di vedere la luce emessa da altre cose nello spazio circostante, incluso il toroide di plasma. È così che si è reso conto che Io è continuamente scossa da potenti esplosioni vulcaniche con periodi di picco annuali.
Allo stesso modo, nel 2022 ha potuto constatare che lo zolfo e il sodio vengono pompati nel toroide. Tuttavia, mentre le quantità immesse sono enormi, il toroide sembra più debole rispetto agli altri anni. Non sappiamo ancora cosa significhi, ma svelarlo potrebbe dirci qualcosa di nuovo sulla danza infuocata tra Giove e Io.