Dopo il positivo risultato del test di accensione dei 27 motori Merlin-1D effettuato lo scorso 24 gennaio 2018 e dopo avere ottenuto dalla Federal Aviation Administration (FAA) la necessaria autorizzazione, SpaceX ha comunicato che questa sera, alle 19,30 italiane, tenterà il lancio inaugurale del Falcon Heavy.
Falcon Heavy dovrebbe essere la navicella spaziale interplanetaria che SpaceX, l’azienda avveniristica di Elon Musk, utilizzerà per portare, secondo il programma annunciato, l’uomo su Marte nel 2024.
Il condizionale è d’obbligo, Falcon Heavy fu annunciato da Elon Musk nel 2011 e avrebbe dovuto esordire nel 2013, invece ritardi di produzione e modifiche al progetto hanno causato continui rinvii fino ad oggi. Questo non ha impedito, però, ad Elon Musk di annunciare alcuni mesi fa il programma per lo sbarco su Marte che prevede per il 2022 l’arrivo sul pianeta rosso di due astronavi cariche di attrezzature e per il 2024 lo sbarco di due equipaggi.
Questa sera la finestra di lancio si aprirà alle 19,30, ora italiana, e resterà aperta per tre ore, le condizioni meteorologiche dovrebbero essere favorevoli per il lancio.
Dopo il lancio SpaceX tenterà, come di consueto, di effettuare il recupero dei 3 booster che compongono il primo stadio del razzo: i due corpi laterali, che completeranno la loro spinta circa 2 minuti e mezzo dopo il decollo, torneranno verso Cape Canaveral per atterrare sulle Landing Zone 1 e 2 mentre il vettore principale, che esaurirà il suo compito pochi secondi dopo i booster laterali, rientrerà atterrando sulla sulla piattaforma marina OCISLY, in attesa nell’Oceano Atlantico al largo della costa della Florida.
Se il lancio avrà successo, il risultato finale sarà l’immissione in un orbita intorno al Sole, con afelio in prossimità dell’orbita di Marte, di una autovettura Tesla Roadster rossa con a bordo “Starman”, un manichino che indossa un prototipo delle tute che SpaceX ha sviluppato per i prossimi equipaggi da inviare con le capsule Dragon V2 sulla Stazione Spaziale Internazionale, chiamato così in onore del personaggio dell’omonima canzone di David Bowie.