Il Pulsed Plasma Rocket (PPR), in fase di sviluppo da Howe Industries, è un sistema di propulsione progettato per essere molto più efficiente degli attuali metodi di propulsione nel deep space, consentendo di effettuare il viaggio tra la Terra e il Pianeta Rosso in soli due mesi.
Cos’è Pulsed Plasma Rocket
Nello specifico, il Pulsed Plasma Rocket avrà un impulso specifico elevato o Isp, una misura dell’efficienza con cui un motore genera spinta. Questa tecnologia potrebbe quindi consentire agli astronauti e al carico di viaggiare da e verso Marte in modo più efficiente e rapido rispetto ai veicoli spaziali esistenti, secondo una dichiarazione della NASA.
Derivato dal concetto di fusione a fissione pulsata, il Pulsed Plasma Rocket utilizza un sistema di energia nucleare basato sulla fissione, che ottiene energia dalla scissione controllata degli atomi, per generare spinta per la propulsione di veicoli spaziali. Tuttavia, il PPR è più piccolo, più semplice e più conveniente rispetto ai concetti precedenti.
Oltre a consentire missioni a distanza maggiore, il PPR potrebbe supportare veicoli spaziali molto più pesanti, il che significa che potrebbero essere installati ulteriori scudi per ridurre l’esposizione dell’equipaggio a particelle dannose ad alta energia, chiamate raggi cosmici galattici, sopportate durante il volo spaziale di lunga durata.
Una nuova era dell’esplorazione spaziale
“Il PPR apre un’era completamente nuova nell’esplorazione spaziale“, hanno affermato i funzionari della NASA.
“Le eccezionali prestazioni del Pulsed Plasma Rocket, che combinano un Isp elevato e un’elevata spinta, hanno il potenziale per rivoluzionare l’esplorazione spaziale“, hanno aggiunto: “L’elevata efficienza del sistema consente di completare le missioni con equipaggio su Marte in soli due mesi“.
Il concetto di Pulsed Plasma Rocket sta ora entrando nella Fase II dello studio NASA Innovative Advanced Concept (NIAC), dopo aver completato la Fase I, che si è concentrata sulla neutronica del sistema di propulsione, progettando il veicolo spaziale, il sistema di alimentazione e i sottosistemi necessari, analizzando le capacità degli ugelli magnetici e determinare traiettorie e benefici.
Durante la Fase II, gli sviluppatori si baseranno sulle valutazioni della Fase I per ottimizzare la progettazione del motore, eseguire esperimenti di prova di concetto e progettare un concetto di veicolo spaziale per proteggere meglio i voli con equipaggio su Marte. Attualmente visitato solo da esploratori robotici, il PPR potrebbe un giorno avvicinare la NASA alla creazione di una base permanente su Marte.
L’obiettivo di far sbarcare gli esseri umani su Marte ha presentato una miriade di problematiche, inclusa la necessità di trasportare rapidamente grandi carichi utili da e verso il lontano pianeta, cosa che, a seconda delle posizioni della Terra e di Marte, richiederebbe quasi due anni per un viaggio di andata e ritorno utilizzando attuale tecnologia di propulsione.
Conclusioni
Il futuro di una civiltà spaziale dipenderà dalla capacità di spostare sia merci che esseri umani in modo efficiente e rapido. A causa delle distanze estremamente grandi coinvolte nei viaggi spaziali, la navicella spaziale deve raggiungere velocità elevate per tempi di transito della missione ragionevoli.
Pertanto, è essenziale un sistema di propulsione che produca un’elevata spinta con un elevato impulso specifico. Tuttavia, tali tecnologie non sono attualmente disponibili.
Ridurre i tempi di viaggio non è solo una questione di comodità, ma ha importanti implicazioni per la sicurezza e il benessere degli astronauti. Periodi più brevi di esposizione alle radiazioni cosmiche e alla microgravità potrebbero infatti aiutare a mitigare gli effetti negativi di questi fattori sulla salute umana durante i lunghi viaggi spaziali.
Sarà necessario affrontare questioni tecniche, di sicurezza e di fattibilità prima che il Pulsed Plasma Rocket possa essere implementato in missioni reali. Tuttavia, in caso di successo, il razzo al plasma pulsato potrebbe aprire la strada a viaggi spaziali molto più accessibili e realizzabili (non solo su Marte).