La NASA, nella sua incessante ricerca dell’innovazione spaziale, ha annunciato la selezione di 13 nuovi progetti per i premi Fase I 2024 nell’ambito del programma Innovative Advanced Concepts (NIAC). Questi lavori, per un totale di 175.000 dollari ciascuno, verranno assegnati a team che propongono tecnologie spaziali avanzate e non convenzionali.
Nasa: che cos’è il programma NIAC?
Il programma NIAC, noto per il finanziamento di concetti rivoluzionari, ha già contribuito a missioni importanti come l’elicottero Mars Ingenuity e gli strumenti utilizzati nei CubeSats per lo spazio profondo MarCO. Questi progetti evidenziano l’importante ruolo svolto dal NIAC nelle tecnologie pionieristiche di esplorazione spaziale.
L’amministratore associato della NASA Jim Free ha dichiarato in un comunicato stampa: “Le audaci missioni che la NASA intraprende a beneficio dell’Umanità iniziano tutte come solo un’idea, e il NIAC è responsabile di ispirare molte di quelle idee”.
I team selezionati avranno accesso alle risorse dell’agenzia e alla consulenza di esperti per sviluppare ulteriormente l loro idee. Sebbene questi progetti non siano ancora missioni ufficiali della NASA, rimane il potenziale per una futura adozione.
Come affermato da Free, non tutti questi concetti funzioneranno, ma “la NASA e i nostri partner in tutto il mondo possono imparare da nuovi approcci e potrebbero eventualmente utilizzare le tecnologie avanzate da NIAC”.
Tra i 13 nuovi progetti selezionati, quello proposto da Thomas Eubanks della Space Initiatives Inc., con sede in Florida, ha entusiasmato di più. Il suo team prevede una flotta coordinata di veicoli spaziali in miniatura in partenza per Proxima Centauri entro questo secolo.
Queste sonde autonome, che si contano a migliaia, impiegherebbero innovative vele laser e comunicazioni laser per raccogliere e trasmettere dati sul vicino interstellare più vicino al nostro Sole. Viaggiando al 20% della velocità della luce, la serie di sonde lanciate in sequenza impiegherebbe circa 21 anni per raggiungere Proxima Centauri, situata a circa 4,24 anni luce dalla Terra.
Ge-Cheng Zha di Coflow Jet LLC, sempre in Florida, ha presentato una proposta per il primo volo in assoluto di un velivolo elettrico ad ala fissa con decollo e atterraggio verticale (eVTOL) su Marte. Questo veicolo aereo a energia solare, soprannominato MAGGIE, rivoluzionerebbe il modo in cui esploriamo il Pianeta Rosso e altre destinazioni aliene.
L’aereo sarebbe in grado di viaggiare fino a 111 miglia (179 chilometri) con una batteria completamente carica e di volare ad altezze che raggiungono i 3.280 piedi (1.000 metri). Nel corso di un anno marziano, MAGGIE coprirebbe una distanza totale di quasi 9.975 miglia (16.048 chilometri).
Mentre la NASA e i suoi partner internazionali elaborano un piano per restituire campioni di superficie da Marte, Geoff Landis del Glenn Research Center della NASA a Cleveland sta lavorando a qualcosa di ancora più ambizioso compreso nel programma NIAC: restituire campioni di superficie da Venere.
Il secondo pianeta dal Sole ha un ambiente estremamente ostile, con temperature intorno a 842 gradi F (450 gradi C) e pressioni 92 volte maggiori rispetto a quelle della superficie terrestre, rendendolo uno dei luoghi più difficili da esplorare nel sistema solare.
Il team propone di utilizzare un razzo innovativo in grado di creare carburante utilizzando il monossido di carbonio presente nell’atmosfera venusiana. Il sistema sarebbe in grado di resistere alle alte temperature e di funzionare con un aereo ad energia solare progettato per le condizioni di Venere.
Altre proposte includono una tecnologia che consenta uno stoccaggio più efficiente e duraturo del carburante nello spazio (rendendo più semplice e fattibile l’invio di missioni con equipaggio su Marte), un sistema per abbattere ed eliminare sostanze chimiche dannose, chiamate perclorati, dall’ambiente marziano.
Un progetto della ISS per studiare l’ibernazione e il suo stato di risparmio energetico, il torpore, in microgravità (allo scopo di facilitare i viaggi spaziali interplanetari) e sviluppare nuove tecnologie per immagazzinare propellenti criogenici, come l’idrogeno liquido, nello spazio (per il rifornimento di carburante di veicoli spaziali con equipaggio missioni su Marte e ritorno), tra gli altri.