Per la prima volta in quasi duemila anni, i visitatori del Colosseo di Roma avranno la straordinaria opportunità di accedere a un passaggio imperiale precedentemente nascosto. Questo corridoio, noto come “Passaggio di Commodo”, un tempo consentiva agli imperatori romani di raggiungere l’antico anfiteatro in totale riservatezza e protezione. L’apertura al pubblico, prevista per il 27 ottobre, rappresenta un significativo traguardo nella conservazione e nell’accessibilità dei siti archeologici.

Passaggio di Commodo: il passaggio segreto del Colosseo
Gli archeologi del Parco archeologico del Colosseo hanno confermato che questo passaggio era utilizzato dagli imperatori per entrare nell’arena senza essere visti dalla folla. Il percorso conduceva direttamente al palco d’onore a loro riservato, da cui potevano godere della migliore vista sui giochi.
Il passaggio fu intitolato all’imperatore Commodo (180-192 d.C.) quando venne scoperto per la prima volta nel 1810. Commodo, reso celebre anche dal film Il Gladiatore di Ridley Scott per la sua passione per i giochi, è legato a un episodio storico avvenuto proprio in questo tunnel: si narra che, mentre lo attraversava, fu oggetto di un tentativo di assassinio, che tuttavia fallì.
All’ingresso del passaggio, gli archeologi hanno rinvenuto resti di elementi decorativi che erano direttamente correlati agli spettacoli dell’arena. Tra questi spiccano raffigurazioni di cacce al cinghiale, combattimenti tra orsi ed esibizioni acrobatiche. Questi elementi artistici fungevano da degno preludio ai brutali spettacoli che attendevano l’imperatore e i visitatori all’interno dell’arena.
Il corridoio presenta una caratteristica forma a “S” e si estende anche all’esterno dell’arena, sebbene la sua destinazione finale rimanga incerta. L’architetto Barbara Nazzaro, che ha supervisionato i lavori di restauro, ha sottolineato l’impatto emotivo dell’apertura: “I visitatori possono ora avere un assaggio di cosa significasse essere un imperatore che entra nell’arena”. Con l’ausilio di una ricostruzione virtuale, il pubblico potrà apprezzare le decorazioni, gli stucchi, gli affreschi e i marmi che un tempo rivestivano le pareti del passaggio.
La via degli imperatori
Il progetto di recupero e valorizzazione del “Passaggio di Commodo” al Colosseo, svoltosi nell’arco di un anno, tra ottobre 2024 e settembre 2025, ha rappresentato un intervento di restauro complesso e multidisciplinare. L’obiettivo non è stato semplicemente quello di aprire un nuovo percorso, ma di garantire la sua conservazione a lungo termine e di renderlo fruibile al pubblico in modo sicuro e rispettoso, attraverso tre fasi operative distinte ma integrate tra loro.
La prima e fondamentale fase del progetto si è concentrata sulla conservazione strutturale dell’antico corridoio. Dopo quasi duemila anni, le murature e le volte erano soggette a un naturale degrado, con rischi legati a infiltrazioni d’acqua, umidità di risalita e micro-fratturazioni. Gli interventi hanno previsto un’accurata diagnostica per mappare le aree di maggiore vulnerabilità, seguita da un meticoloso consolidamento delle strutture portanti.
Utilizzando malte e materiali a base di calce, chimicamente compatibili con quelli originali romani, si è proceduto a sigillare le lesioni e a rinforzare i punti critici. Questo lavoro, condotto nel massimo rispetto dell’integrità del monumento, è stato cruciale per arrestare il processo di degrado e per assicurare la totale sicurezza del passaggio per i futuri visitatori.
Parallelamente al consolidamento strutturale, si è svolta la delicata fase di restauro degli apparati decorativi. Gli stucchi e i frammenti di intonaco affrescato, che un tempo adornavano le pareti del passaggio, erano offuscati da secoli di depositi, patine biologiche ed efflorescenze saline. Restauratori specializzati hanno impiegato tecniche di pulitura di alta precisione, come l’uso di laser a bassa intensità e impacchi chimici controllati, per rimuovere lo strato di sporco e riportare alla luce i colori e i dettagli originali delle decorazioni.
Laddove necessario, sono stati consolidati i frammenti a rischio di distacco e sono state eseguite minime integrazioni pittoriche, secondo il principio del “restauro riconoscibile”, per restituire leggibilità alle scene raffigurate senza creare un falso storico. Questa fase ha permesso di riscoprire la ricchezza artistica del corridoio, trasformandolo da semplice via di transito a vera e propria anticamera monumentale degli spettacoli.
L’ultima fase del progetto è stata l’installazione di una nuova passerella per la fruizione del pubblico. La progettazione di questo elemento è stata guidata da due principi cardine della conservazione moderna: il minimo impatto e la reversibilità. La struttura, realizzata in acciaio e materiali leggeri, è stata concepita per essere autoportante, appoggiandosi in pochissimi punti e senza intaccare in alcun modo le pavimentazioni e le murature originali.
Questo garantisce che, in futuro, la passerella possa essere rimossa senza lasciare tracce permanenti. La sua installazione ha inoltre permesso di integrare un sistema di illuminazione a LED a basso impatto, progettato per valorizzare le pareti restaurate e creare un’atmosfera suggestiva, guidando il visitatore in un’esperienza immersiva e sicura, nel pieno rispetto del contesto archeologico.
Il supporto della visualizzazione digitale
L’intervento di restauro del “Passaggio di Commodo” non si è limitato al solo recupero strutturale e decorativo, ma è stato concepito per offrire ai visitatori un’esperienza storica il più possibile immersiva e fedele all’originale. Per raggiungere tale obiettivo, sono stati implementati avanzati strumenti tecnologici e di illuminazione.
Una componente cruciale del progetto ha riguardato l’installazione di un nuovo sistema di illuminazione artificiale all’interno del corridoio. Questo sistema è stato specificamente calibrato per ricreare la luce naturale soffusa e indiretta che, duemila anni fa, filtrava attraverso le piccole aperture presenti nella volta. L’intento è di restituire la percezione spaziale e l’atmosfera che avvolgeva l’imperatore durante il suo percorso segreto. L’uso di fonti luminose a bassa intensità e temperatura di colore controllata garantisce non solo l’autenticità dell’esperienza visiva, ma anche la protezione delle delicate superfici affrescate e degli stucchi restaurati, limitando l’esposizione a calore e raggi UV.
Per superare i limiti di ciò che è fisicamente conservato, il progetto integra una ricostruzione digitale all’avanguardia. Questa strumentazione tecnologica funge da ausilio fondamentale per i visitatori, permettendo loro di visualizzare l’aspetto che il passaggio aveva al suo culmine di splendore. Attraverso la ricostruzione, si possono apprezzare le decorazioni, gli affreschi e i marmi in tutta la loro magnificenza originale, permettendo al pubblico di colmare le lacune lasciate dal tempo e di comprendere appieno la funzione e l’importanza cerimoniale del corridoio nell’architettura del Colosseo. La combinazione di un’illuminazione storicamente accurata e della visualizzazione digitale massimizza l’impatto narrativo e l’esperienza didattica.
Il lavoro di valorizzazione del “Passaggio di Commodo” rappresenta solo la prima fase di un piano di recupero più ampio. È già in programma un secondo progetto di restauro il cui inizio è previsto per l’inizio del 2026. Questo futuro intervento riguarderà in modo specifico la sezione del tunnel che si estende oltre il perimetro strutturale del Colosseo. Questa estensione promette di svelare ulteriori dettagli sul percorso completo che collegava l’arena con le residenze imperiali o con altre aree logistiche, arricchendo ulteriormente la conoscenza sulla complessa rete di accessi e di vie segrete che caratterizzavano l’antica struttura.
