Una collaborazione internazionale tra i ricercatori del Centre for Programmable Matter dell’Università di Durham (Regno Unito) e del Malopolska Centre of Biotechnology dell’Università Jagellonica (Polonia) ha portato alla creazione di una nuova gabbia proteica artificiale che promette grandi potenzialità come sistema avanzato di somministrazione di farmaci.
Il team ha creato una gabbia proteica artificiale altamente adattabile, basata su un’impalcatura a forma di anello realizzata con proteine TRAP. Queste straordinarie strutture in nanoscala presentano siti di legame al metallo posizionati strategicamente che consentono l’autoassemblaggio in strutture robuste e altamente organizzate in seguito all’esposizione a ioni di cobalto o zinco. Queste gabbie hanno il potenziale per trasportare carichi terapeutici nel loro nucleo cavo.
Ancora più importante, sebbene altamente stabili, le gabbie possono essere attivate per aprirsi e liberare i loro carichi in determinate condizioni specifiche di una malattia. Tra queste rientrano i cambiamenti di pH, come quelli associati ad alcuni tumori.
Il professor Jonathan Heddle della Durham University commenta: “Avere un contenitore di trasporto di dimensioni nanometriche altamente stabile che si apra per rilasciare un carico tossico solo quando raggiunge una cellula malata è una grande sfida e pensiamo che questo lavoro ci avvicini un po’ di più a questo obiettivo”.
I ricercatori immaginano che queste gabbie proteiche possano fungere da piattaforma versatile per applicazioni biomediche avanzate.
Leggi la pubblicazione completa su Macromolecular Rapid Communications: https://onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1002/MARC.202400712
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