Nuove ricerche confermano l’età dell’universo

L'Acatama Cosmology Telescope ha immortalato una luce del "primo" universo, dalla quale sarà possibile acquisire ulteriori informazioni sulle sue origini

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In una recente pubblicazione, un gruppo internazionale di scienziati ha confermato che l’universo ha circa 13,8 miliardi di anni.

Se da una parte questa stima dell’età dell’universo era stata già evidenziata, negli ultimi anni altre misurazioni scientifiche avevano invece suggerito che l’universo potesse essere centinaia di milioni di anni più giovane.

Per confermare che l’età dell’universo si aggira intorno ai 13,8 miliardi di anni, gli scienziati hanno studiato un’immagine della luce più remota.

Questa luce, prodotta immediatamente dopo il Big Bang, è conosciuta come fondo cosmico di microonde e sembra essersi formata 380.000 anni dopo la nascita dell’universo, quando i protoni e gli elettroni si sono uniti per formare i primi atomi.

Essere riusciti a ottenere la migliore immagine dell’universo primordiale ovviamente è di grande ausilio agli scienziati, per comprendere meglio le origini dell’universo, come siamo arrivati ad abitare il pianeta che noi chiamiamo Terra, dove siamo diretti, come potrebbe finire l’universo e quando potrebbe verificarsi questa fine.



Presso la Stony Brook University di New York, gli scienziati stanno revisionando l’immagine dell’universo primordiale per portarla alle sue condizioni originali, eliminando l’usura del tempo e dello spazio che ha distorto l’immagine.

Solamente l’analisi di questa foto particolare dell’universo, potrà fornire i migliori dettagli per comprendere meglio come sia nato l’universo.

Utilizzando le osservazioni effettuate dall’Atacama Cosmology Telescope (ACT) collocato in Cile, i nuovi risultati coincidono con le misurazioni dei dati del satellite Planck relativi alla stessa luce primitiva.

I ricercatori del progetto ACT, un gruppo di lavoro formato da scienziati di 41 istituzioni provenienti da 7 nazioni diverse, hanno stimato l’età dell’universo misurando la sua luce primordiale. Altri scienziati invece, per stimare l’età dell’universo effettuano delle misurazioni sulle galassie.

Simone Aiola, uno dei membri del gruppo di ricerca, afferma che la compatibilità dei risultati del progetto ACT con quelli del telescopio Plance ha sicuramente dato una svolta all’annoso dibattito della comunità degli astrofisici sull’età dell’universo.

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