Nasa e Axiom Space (con sede a Houston, Texas) hanno presentato la nuova tuta spaziale che sarà utilizzata nel corso della missione Artemis III. Si tratta di un’operazione importantissima questa, poiché riporterà l’uomo sulla Luna dopo 51 anni.
La tuta è stata ufficialmente svelata durante un evento a Houston mercoledì 15 marzo. Rispetto alle ingombranti e rigide tute Apollo che hanno causato agli astronauti numerose cadute mentre camminavano sulla Luna, le nuove tute sono progettate per essere più mobili, ha affermato Russell Ralston, vice responsabile del programma EVA presso Axiom Space.
Ralston ha dichiarato: “Questa tuta sarà molto più facile da indossare, oppure per svolgere molte delle stesse attività che hanno svolto nella missione Apollo, ma lo si farà in un modo un po’ più semplice”.
Descriviamo la nuova tuta spaziale
Secondo la riprogettazione della tuta spaziale, essa coprirà l’intero corpo dell’astronauta. Il nuovo casco offre una migliore visibilità e gli stivali sono appositamente progettati per camminare sulla Luna, completi di isolamento termico adatto al polo sud del nostro satellite.
Al fine di preparare la tuta per l’atterraggio del 2025, Axiom Space e la NASA metteranno a punto e valuteranno la tuta attraverso test presso il Neutral Buoyancy Lab del Johnson Space Center a Houston, dove parte di una piscina profonda 40 piedi è stata trasformata in un paesaggio.
Lara Kerney, che supervisiona il programma alla NASA, ha dichiarato: “Ci darà un’ottima indicazione di quanto sia mobile la tuta e che tipo di stanchezza, semmai, sentiranno i membri dell’equipaggio dopo aver lavorato per sei o sette ore”. Kerney ha garantito che Axion soddisfa i requisiti.
Il colore della tuta
Ralston ha affermato che la tuta presentata è vicina alla versione finale con una differenza significativa: il colore. Lo strato esterno sarà bianco e fatto di Mylar e Kevlar per la missione che porterà gli astronauti in una parte della Luna dove i crateri ospitano alcune delle temperature più fredde del sistema solare.
Ralston ha dichiarato: “Entrare in una regione permanentemente ombreggiata sulla Luna è qualcosa che non è mai stato fatto prima, da nessuno”. La NASA ha esternalizzato il progetto ad Axiom dopo 15 anni di sviluppo della propria tuta lunare di nuova generazione. La società ha adattato oltre la metà del progetto originale della NASA.
Il punto di Peggy Whitson
Secondo Peggy Whitson, direttrice del volo spaziale umano presso Axiom ed ex astronauta della NASA che ha trascorso più tempo nello spazio di qualsiasi altro americano, la tuta spaziale è la prima ad essere specificamente progettata per adattarsi a una donna.
Ralston: “La vita degli astronauti dipenderà da questo prodotto“
La tuta spaziale del 21° secolo è realizzata utilizzando tecnologie avanzate, come taglierine laser che tagliano con precisione vari tessuti e stampanti 3D che creano componenti, con conseguente risparmio di tempo e denaro. Tuttavia, alcuni componenti vengono ancora assemblati utilizzando macchine da cucire tradizionali. Nello spazio, vestirsi per il successo è una questione di sopravvivenza.
Ralston ha specificato: “Vado in chiesa con gli astronauti. Li vediamo quando facciamo la spesa. Conosciamo i loro figli”. E inoltre: “Il prodotto che stiamo realizzando, la loro vita dipenderà da questo. Quindi, è qualcosa che prendiamo molto sul serio”.
La missione Artemis III
La missione Artemis III prevede il primo allunaggio con equipaggio del programma Artemis e il primo volo con equipaggio del lander Starship HLS. Il lancio è previsto nel dicembre 2025 e sarà il ritorno dell’uomo sul nostro satellite dal 1972.
Artemis 3 dovrebbe inviare la prima donna e la prima persona di colore sulla Luna. Il piano di Artemis III è quello di far atterrare un equipaggio presso il Polo Sud del nostro satellite. Mancano poco più di due anni al volo. Teniamoci pronti!