Migranti: Italia cornuta e mazziata

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Mentre continua il botta e risposta con l’Austria che, ormai da mesi, almeno una volta alla settimana minaccia di chiudere le frontiere con l’Italia per evitare che i migranti sbarcati nel nostro paese possano trasferirsi da loro, è di ieri la novità, anticipata dal premier ungherese Orbàn, di un documento congiunto dei governi di Ungheria, repubblica Ceca, Polonia e Slovacchia che, più o meno, intima all’Italia di fermare i migranti a Lampedusa o sulle altre isole e di chiudere i porti per non permettere loro di poter accedere al continente.

Nella lettera in questione, i quattro paesi sostengono, non senza qualche ragione, la necessità di fare filtro in Libia attraverso HUB gestiti da ONU ed, eventualmente, le ONG, la cui costituzione e sicurezza potrebbe essere garantita militarmente dall’UE perchè la Libia, che pure è uno stato sovrano e sarebbe quindi necessaria una vera e propria occupazione, non è in grado di garantire né la costituzione né la sicurezza di questi HUB.

In aggiunta i quattro governi danno la disponibilità ad inviare propri mezzi militari nel Mediterraneo per garantire il blocco navale che avrebbe il compito di impedire l’arrivo di nuovi migranti nei porti italiani.

Risibile la ferma risposta del nostro premier Gentiloni che ha affermato di aspettarsi “solidarietà” dagli altri paesi dell’UE e non “improbabili proposte“.

La risposta del nostro premier, pur corretta sul piano formale, è risibile in quanto è ormai evidente che l’Europa non intende condividere i problemi italiani con i migranti, limitandosi ad una solidarietà di facciata espressa in denaro, poche decine di milioni di euro. L’Austria è ormai sul chi vive e da mesi minaccia di chiudere e militarizzare la frontiera con l’Italia, la Francia ha chiuso l’accesso di Ventimiglia ai migranti e lo protegge con un enorme spiegamento di forze di polizia coadiuvate da unità cinofile, mentre il premier francese Macròn ha detto chiaro e tondo che i migranti economici non saranno accettati in Francia. Secondo Orbàn, anche la Germania si appresterebbe a chiudere le sue frontiere ai migranti e non è un’ipotesi poi campata in aria, visto che tra due mesi in Germania si terranno le elezioni politiche. Solo la Spagna negli ultimi giorni si è fatta carico di una ventina di migranti dall’Italia, un numero ridicolo a fronte delle molte decine di migliaia di migranti che vivono nei nostri centri di accoglienza.



Insomma, l’Europa della solidarietà a parole si fa sempre più compatta nell’evitare la solidarietà dei fatti e va, anzi, sempre più isolando l’Italia quale frontiera esterna e pericolosa dell’Unione Europea. Di fronte all’uscita dei quattro paesi del centro Europa, dell’Austria e il comportamento della Francia ci si sarebbe aspettati un intervento immediato e deciso di censura da parte del parlamento e della commissione europea, invece, ad ora, non si è levata foglia.

Da un lato abbiamo, quindi, un’Europa sempre più esplicitamente insofferente alle problematiche sollevate dalla massa dei migranti, e non è neanche da biasimare del tutto visto che tutti, chi più chi meno, hanno al proprio interno problemi sociali e disoccupazione, dall’altro c’è un’Italia sul punto di venire travolta, sempre più in difficoltà a reggere botta se è vero, ed è vero, che perfino il leader del PD Renzi si è spostato sulle posizioni tradizionali del centro destra che puntano ad un piano di aiuti nei luoghi d’origine delle migrazioni per arginare il fenomeno alla fonte. La reazione dell’opinione pubblica all’annuncio di Renzi ha però costretto il nostro tremebondo governo a suggerire una pronta marcia indietro perchè l’idea renziana, ovviamente non ha ottenuto favori presso l’elettorato di destra e grillino, visto che loro da tempo auspicano questa soluzione, provocando, in compenso, la rabbia della sinistra da sempre favorevole all’accoglienza più spinta e perfino il biasimo dell’ala moderata degli elettori del suo partito.

Già, perché il problema dei migranti si va facendo insostenibile non solo per il governo e la popolazione stessa comincia ad incattivirsi anche nelle sue componenti più moderate ed aperte alla questione se è vero che cominciano a ribellarsi all’insediamento dei migranti nei propri territori anche molti sindaci del PD. Anche da noi si voterà a breve, entro al prossima primavera, e il PD ha il suo tallone d’Achille principale proprio sulla questione migranti.

Ha un bel dire Boeri che servono più migranti possibili per risanare l’INPS visto che quelli che lavorano versano contributi per 8 miliardi di euro ricevendone in cambio solo 3. Boeri dimentica, o fa finta di dimenticare, che sulla voce migranti vanno caricati anche notevoli costi sociali oltre alle spese dell’accoglienza. Sono moltissimi i posti di lavoro persi dai lavoratori nella sola agricoltura dove gli italiani sono stati soppiantati da lavoratori stranieri, spesso clandestini, che accettano di lavorare anche per meno di 15 euro al giorno e non si tratta del solo settore in cui la manovalanza immigrata ha, di fatto, soppiantato gli italiani.

In tutto questo, il nostro governo, preso letteralmente a calci in bocca dai partners europei, invoca flebilmente solidarietà e propone inapplicabili regole per limitare l’operato delle ONG invece di alzare la voce sbattere i pugni sui tavoli europei, facendo del popolo italiano il capro espiatorio delle paure e dell’egoismo dei paesi europei.

Insomma, per dirla con Peppino de Filippo: “Italia, cornuta e mazziata“.

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