Il mantello nanotecnologico ucraino che nasconde dai droni

Il "mantello" è realizzato in materiale plastificato nero, con la sua struttura esterna paragonabile a un telo da campeggio. Sembra che, quando correttamente posizionato, il mantello sia in grado di schermare l'emissione di segnali di calore da parte di esseri umani o attrezzature militari, rendendoli invisibili ai sensori infrarossi o termici montati sui droni

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Il mantello nanotecnologico ucraino che nasconde dai droni
Il mantello nanotecnologico ucraino che nasconde dai droni

Come dice il proverbio, “il bisogno aguzza l’ingegno”  e questo non è mai stato più vero come per gli sviluppi degli equipaggiamenti bellici. L’ultimo esempio è un nuovo “mantello dell’invisibilità” sviluppato da uno scienziato ucraino per proteggere i soldati ucraini dai droni russi. Come riporta inews, il nuovo mantello, chiamato “Phantom Skin“, è stato sviluppato da un ricercatore di Bucha in risposta ad un massacro effettuato da parte delle forze russe nella città.

Nascosto in bella vista con il mantello

Srcondi inews, l’inventore del particolare mantello ha voluto rimanere anonimo, ma l’oggetto tecnologico sarebbe già in prima linea in Ucraina, utilizzato per mascherare le tracce di calore delle truppe e delle attrezzature. Il “mantello” è realizzato in materiale plastificato nero, con la sua struttura esterna paragonabile a un telo da campeggio. Sembra che, quando correttamente posizionato, il mantello sia in grado di schermare l’emissione di segnali di calore da parte di esseri umani o attrezzature militari, rendendoli invisibili ai sensori infrarossi o termici montati sui droni.

I soldati possono efficacemente eludere il rilevamento da parte dei sensori dei droni coprendosi con il “mantello”. Con il continuo dispiegamento di massa di droni da parte di entrambe le parti in conflitto, avere la capacità di “nascondersi in bella vista” offre un enorme vantaggio. Può nascondere truppe (ferite o meno) e fornire opzioni interessanti per le unità in avanguardia tra le linee nemiche o per i cecchini.

L’esatta composizione del “Phantom Skin” è, ovviamente, un segreto, ma è noto che contiene composti nanotecnologici, incluso il grafene, con la capacità di mascherare o assorbire le tracce di calore.



L’inventore senza nome di questa specie di mantello dell’invisibilità non ha lavorato in isolamento, il suo sviluppo è stato supportato dalla società tecnologica militare ucraina Spets Techno Expert (STE). “Ci sono stati casi di utilizzo di Phantom Skin non solo per lo scopo previsto, come mascherare i soldati ma anche come copertura per i soldati feriti per proteggerli dall’occhio ‘onniveggente’ delle telecamere per la visione notturna installate sui droni prima dell’evacuazione dal campo di battaglia. La gratitudine dei guerrieri feriti salvati con l’aiuto di Phantom Skin è particolarmente preziosa“, ha spiegato a inews un anonimo portavoce di STE.

Il mese scorso, il mantello “Phantom Skin” è stato presentato all’evento DSEI (Defence and Security Equipment International) di Londra. “L’aspetto più gratificante è ricevere i ringraziamenti dagli utenti nei punti più caldi delle operazioni militari. Queste parole di gratitudine sono una vera testimonianza della protezione salvavita che offre“, ha concluso il portavoce della STE.

In crescita l’interesse per il mantello

Secondo inews, STE non ha confermato di avere ricevuto ordini per il “Phantom Skin” o per qualsiasi altro sistema d’arma presentato al DSEI. Tuttavia, data l’utilità tattica di tale tecnologia sul campo, è probabile che le forze militari di tutto il mondo stiano almeno esaminando la questione. Un altro sistema d’arma presentato al DSEI è una variante della barca-drone robotica “MAGURA”, che si dice sia stata coinvolta negli efficaci assalti portati dagli ucraini contro la marina russa nel Mar Nero e al ponte di Kerch, in Crimea.

“La guerra con la Russia sta indubbiamente stimolando la fantasia dei ricercatori e dei combattenti ucraini, soprattutto nell’innovazione in campo militare. Proporre nuove tecnologie che hanno acquistato fama sul campo “facendo saltare in aria navi da guerra russe” o “celando ai droni del Cremlino uomini e attrezzature“, attira senza dubbio l’interesse degli operatori sul mercato internazionale. “Per l’Ucraina l’invasione è una tragedia, ma per la sua difesa è anche un punto di forza“, ha spiegato a inews un portavoce della STE.

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