L’Incidente di Max Headroom

Verso la fine degli anni '80 due televisioni di Chicago subirono una strana intrusione: uno strano individuo travestito come il personaggio di una serie TV interruppe le trasmissioni con un video bizzarro

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Chi era ragazzo negli anni ’80 ricorderà Max Headroom, personaggio di una serie televisiva inglese a tema cyberpunk. Max Headroom aveva l’aspetto di una testa stilizzata all’interno di un televisore, con uno sfondo di linee colorate in rotazione, che si diceva completamente creato al computer; in realtà la tecnologia dell’epoca non era tanto avanzata da permettere di ottenere l’immagine di una testa parlante, con sincronismo sul parlato in modo pratico per l’uso in una serie televisiva. L’immagine di Max era ottenuta truccando l’attore Matt Frewer con addosso un abito da sera di fibra di vetro, sovrimpressa a uno sfondo geometrico astratto in movimento.
Il personaggio di Max Headroom diventò popolare in tutto il mondo e fu scelto dalla Coca-Cola per la pubblicità della New Coke, una nuova formulazione della famosa bevanda.
Queste pubblicità erano realizzate con lo stesso strano senso dell’umorismo e il montaggio frenetico della serie inglese. Ecco uno di questi annunci, dove Max Headroom sta intervistando una lattina di Coca Cola.
All’inizio del 1988 lo show di Max Headroom fu cancellato a metà della seconda stagione, ufficialmente per motivi commerciali. Molti però pensano che la cancellazione dipenda da altro: proprio in quel momento, infatti, il personaggio aveva fatto notizia in tutti gli Stati Uniti per motivi più bizzarri.
La WGN-TV, una stazione televisiva indipendente con sede a Chicago, la sera di domenica 22 novembre 1987 stava come al solito trasmettendo il telegiornale. Il conduttore sportivo Dan Roan stava commentando i momenti salienti della partita di football giocata quel pomeriggio quando all’improvviso il collegamento si interruppe: per 15 secondi si vide solamente uno schermo nero, quindi apparve uno strano individuo che indossava una maschera di Max Headroom e occhiali da sole.

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Il misterioso personaggio

Mentre un ronzio distraente aumentava e diminuiva ritmicamente di intensità, il misterioso personaggio si comportava e si muoveva in modo strano. Oscillava la testa a intermittenza, mentre lo sfondo dietro di lui ruotava avanti e indietro, in senso orario e poi in senso antiorario.
Dopo meno di 30 secondi la stazione riprese le normali trasmissioni.
Le chiamate degli spettatori cominciarono a sommergere gli uffici della WGN-TV e il personale iniziò a lavorare per determinare cosa fosse successo e come fosse stato possibile.
La medesima sera, poco dopo, il canale pubblico WTTW stava trasmettendo una puntata della serie “Doctor Who”, quando accadde la stessa cosa: la trasmissione fu interrotta è il tizio travestito da Max Headroom apparve sui teleschermi, davanti allo stesso sfondo disorientante e rotante, ma questa volta era presente anche l’audio.
Le frasi pronunciate avevano così tanta distorsione da rendere difficile la comprensione anche a chi conosca bene la lingua inglese, ma esiste un video con sottotitoli:

Il “Chuck Swinsky” di cui si parla era l’esperto di sport per WGN, non si sa perché questo individuo ce l’avesse con lui.
Tutto questo si è svolto nell’arco di un minuto e 28 secondi: poi l’episodio di Doctor Who è ripreso come se niente fosse.
Ovviamente le televisioni interessate contattarono la FCC – la Federal Communications Commission – e fu avviata un’indagine sul bizzarro incidente.
La portavoce della FCC Maureen Peratino chiarì che l’incidente era stato preso molto sul serio, e che il suo autore avrebbe dovuto pagare una pesante ammenda (10.000 dollari) ma rischiava anche una condanna fino a un anno in un carcere federale.
Siccome la WTTW non aveva alcuna registrazione, i fan di Doctor Who, che avrebbero potuto registrare la puntata, furono invitati a fornire i loro filmati agli investigatori.
Risultò chiaro che chiunque ci fosse dietro sapeva cosa stava facendo: probabilmente aveva molta esperienza nel campo delle trasmissioni. Indubbiamente aveva anche accesso a potenti apparecchiature necessarie per coprire i segnali di entrambe le reti; fu stimato che il costo per realizzare una bravata del genere si sarebbe aggirato tra i 10.000 e i 25.000 dollari, cosa che portò a escludere l’azione di un dilettante.
Si pensò che il responsabile avesse probabilmente trasmesso il proprio segnale dal tetto di un edificio adiacente. Sfortunatamente, dato che il metodo usato era stato così semplice – coprendo il segnale in uscita delle stazioni e sostituendolo con il proprio – non c’era modo per gli investigatori di rintracciarlo.
Gli investigatori ebbero l’idea che il falso Max Headroom fosse un abitante che nutriva rancore verso WGN-TV. Era possibile che il responsabile fosse un ex dipendente, il che spiegherebbe non solo il motivo, ma anche una potenziale competenza in materia di trasmissione.
Rick Klein, nativo di Chicago e fondatore e curatore del Museum Of Classic Chicago Television, disse: “È importante tenere presente che l’intero scherzo è stato progettato contro WGN. Era un ex dipendente licenziato, o qualcuno a cui è stato negato un lavoro lì? Forse un ingegnere o qualcuno con le conoscenze tecniche e le attrezzature per consentire loro di farcela?”
Gli investigatori furono incuriositi dal personaggio di Max Headroom, che nella serie tv britannica era un’eroica intelligenza artificiale che oltre a trasmettere notizie conduceva guerre contro entità aziendali malvage; era possibile che l’autore dello scherzo volesse fare qualcosa di simile contro le società che diffondevano informazione.
Poco tempo dopo la FCC fu affiancata dall’FBI; anche se questo poteva sembrare uno scherzo innocuo, era – dopo tutto – un reato federale con implicazioni significative per il futuro delle trasmissioni.
C’erano precedenti di scherzi simili, ma sempre ad opera di persone all’interno degli studi televisivi che sostituivano i propri video a quelli che dovevano andare in onda; stavolta invece si trattava di qualcuno che, da fuori, riusciva a sopraffare il segnale televisivo. La FBI era preoccupata che potesse portare organizzazioni criminali o gruppi terroristici nazionali a fare la stessa cosa e orchestrare incidenti simili nel prossimo futuro.
L’FBI iniziò a concentrarsi sull’unica prova che avevano: la trasmissione effettivamente registrata, che conteneva indizi propri.
Incapaci di identificare l’uomo con la maschera di Max Headroom, gli analisti iniziarono a concentrarsi sullo sfondo della registrazione. In particolare sembrava che ci fosse un grosso pezzo di lamiera che ruotava avanti e indietro.
Il dottor Michael Marcus, assistente capo dell’ufficio nel Field Operations Bureau della FCC, era l’investigatore principale per le indagini della Commissione su questo incidente. Riguardo a questo background, il dottor Marcus dichiarò: “Lo sfondo sembrava essere largo circa otto piedi, di tipo industriale in metallo, forse una porta scorrevole di un magazzino.”
Questo aiutò gli investigatori a restringere le possibilità circa il luogo in cui il video era stato girato; in particolare venne sospettato un uomo che lavorava per un’azienda proprietaria di un grande magazzino, ma si trattava solamente di voci e di sospetti e non c’erano abbastanza prove per giustificare un’indagine vera e propria sulla persona.
Nel corso degli anni nelle discussioni online sull’incidente di Max Headroom si cominciò a parlare di un uomo di nome Eric Fournier.
Eric era un musicista originario di Bloomington dell’Indiana, a poche ore a sud di Chicago. Era noto per essere brillante e carismatico, ma con uno strano senso dell’umorismo. A metà degli anni ’80 aveva iniziato a suonare con alcune band punk rock nella regione di Chicago, soprattutto con The Blood Farmers.
All’epoca dell’incidente di Max Headroom pare che la band avesse preso in prestito l’attrezzatura da una stazione televisiva locale per registrare un video musicale e intendessero mandarlo in onda in modo clandestino, quindi Eric avrebbe avuto l’idea di fare qualcosa di veramente bizzarro.
Eric Fournier in seguito aveva pubblicato su Internet una serie di video con protagonista un personaggio femminile di nome Shaye St. John che viveva a Los Angeles: era una ex modella che in un terribile incidente d’auto aveva perso gambe, braccia e viso, e per di più veniva sottoposta a esperimenti di controllo mentale da parte della CIA.
In realtà, il personaggio bizzarro di Shaye St. John era un manichino con mani di legno attaccate all’estremità di bastoncini.
Questi video iniziarono ad apparire online all’inizio degli anni 2000. Era una creazione online totalmente bizzarra, che diventò di culto negli anni successivi.
Molti paragonarono lo stile dei video di Shaye St. John all’incidente di Max Headroom, poiché entrambi condividevano lo stesso tipo di umorismo caotico, spesso abbinato a un montaggio frenetico. Eric Fournier sembrava avere un senso dell’umorismo unico nel suo genere.
Sfortunatamente Eric Fournier morì nel febbraio del 2010, all’età di 42 anni. Si crede che la causa della morte sia correlata all’alcolismo, con cui Fournier aveva lottato per anni.
Al contrario, uno degli amici d’infanzia di Fournier ed ex compagno di band, Harry Burgan, non crede assolutamente che Eric abbia avuto qualcosa a che fare con l’incidente.
Questa è una stronzata ridicola. Eric non sapeva nulla di editing video quando eravamo al liceo. Non abbiamo mai realizzato video musicali a parte qualcuno che forse riprendeva uno dei nostri spettacoli. Non eravamo amici di nessuno che si intendesse di comunicazioni di massa e non avevamo accesso alle apparecchiature di trasmissione. Penso che l’unica volta che noi quattro siamo stati insieme a Chicago è stato per vedere un concerto dei Pixies al Riviera. Eric avrebbe pensato che questa cosa fosse esilarante. Lo trovo solo bizzarro.”
L’incidente di Max Headroom rimane uno dei misteri mediatici più bizzarri e intriganti di tutti i tempi.
Nei decenni successivi a questo incidente, il Dipartimento di Giustizia ha rifiutato di rilasciare alcun commento al riguardo. È opinione diffusa che la persona – o le persone – responsabili non siano più soggetti a eventuali multe o carcere, per decorrenza dei termini di prescrizione.

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