Le perseidi iniziano lo spettacolo: afferra la tua stella cadente!

Lo spettacolo che offrono le Perseidi è cominciato! Non è necessario aspettare il 10 agosto per vedere i detriti spaziali che colpiscono l'atmosfera, trasformandosi nelle "stelle cadenti" a cui affidare i nostri desideri 

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Lo spettacolo che offre ogni anno lo sciame delle Perseidi è cominciato! Non è infatti necessario aspettare il 10 agosto, per vedere i piccoli frammenti di detriti spaziali che colpiscono l’atmosfera e si trasformano nelle celebri “stelle cadenti”, a cui affidare il nostro desiderio più grande.

Le Perseidi, la pioggia di meteore più attesa dell’anno

Uno dei migliori eventi celesti del sistema solare è entrato in funzione e, secondo la NASA, saranno attive da metà luglio fino al 24 agosto, con il picco in arrivo a metà mese. Famose per la loro affidabilità, non deludono mai le aspettative di chi aspetta questo momento con gioia.

Le Perseidi sono una delle piogge di meteore”, hanno detto gli esperti della NASA, “più abbondanti dell’anno (se ne possono osservare da 50 fino a 100 all’ora) e si verificano con il caldo clima notturno estivo, consentendo agli appassionati di vederle facilmente“.

Le scie luminose si “accendono” quando frammenti di detriti della cometa colpiscono l’atmosfera, creando lunghe strisce di fuoco. Nella sua forma più semplice, basta alzare lo sguardo e attendere di vederne almeno una, probabilità altissima soprattutto se il cielo non è coperto di nuvole.

Seguendo alcuni passaggi, invece, puoi aumentare di molto le possibilità di assistere a un vero e proprio spettacolo. Ad esempio, le ore prima dell’alba sono un momento di osservazione privilegiato, ma la NASA afferma che è possibile vedere le meteore già a partire dalle 22:00.



Alcuni dei maggiori ostacoli all’osservazione delle meteore, l’inquinamento luminoso e le nuvole. Se vuoi vederle in tutto il loro splendore, scegli una notte serena e cerca di allontanarti il più possibile dalle luci della città.

Porta con te una coperta, un’amaca o una sedia con un comodo schienale, l’attesa potrebbe essere piuttosto lunga! Una volta trovato il tuo angolino “magico”, rilassati e dai ai tuoi occhi del tempo per adattarsi progressivamente all’oscurità.

Il picco tra il 12 e il 13 agosto

Non devi aspettare il picco di metà agosto (quest’anno cade la notte del 12 e prima dell’alba del 13) per goderti lo spettacolo delle Perseidi. Scegli una notte serena, trova un punto buio lontano da edifici e alberi – potresti recarti in campagna, in un parco, o anche allontanarti da vetrine e lampioni se non sei in grado di andare da nessuna parte – e potrai godere di un’esperienza visiva straordinaria.

Inutile portare con te binocoli e telescopi sofisticati, non sono necessari, limiterebbero la dimensione del cielo che sarà visibile al tuo sguardo.

Le Perseidi (o stelle cadenti) sono chiamate così perché le scie luminose sembrano fluire da un punto preciso nel cielo in cui si trova la costellazione del Perseo. Sebbene questa non sia la fonte delle meteore, può comunque aiutare gli osservatori a capire esattamente dove volgere lo sguardo.

L’evento si verifica ogni anno da circa metà luglio a fine agosto, quando la Terra passa attraverso una nuvola di particelle di detriti e polvere di una cometa scoperta nel 1862, (109P/Swift-Tuttle). Quando colpiscono l’atmosfera ad altissima velocità si riscaldano e appaiono come scie luminose nel cielo notturno. I pezzi più grandi della cometa causano meteore insolitamente luminose, chiamate palle di fuoco.

Miti e leggende con lo sciame di Perseidi

Secondo i miti greci il nome deriva da Perseo, l’eroe che decapitò la Gorgone Medusa, poi sposò Andromeda e con lei ebbe nove figli. La parola “Perseidi” si riferisce ai discendenti di Perseo.

Lo sciame di meteore, in alcune tradizioni cattoliche, sono conosciute anche come ‘le lacrime di San Lorenzo’, che coincide con la data (10 agosto) in cui il Santo ottenne il martirio.

I romani associavano le Perseidi anche al dio Priapo, credevano che una volta all’anno (durante il picco a metà agosto) avesse fertilizzato i campi eiaculando il suo seme su di essi.

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