Chi è stato bambino negli anni ’90 sicuramente ricorda di un film a cartoni animati chiamato Balto. Il lungometraggio, prodotto dalla Ambimation, narra le vicende di un cane che riesce a salvare molti bambini, colpiti da difterite, portando loro le medicine dopo un lungo e rocambolesco viaggio nella tormenta di neve nell’Alaska degli anni ’20. Forse, però, non tutti sanno che Balto è esistito veramente.
Il cane in questione, nel 1925, guidò davvero una squadra di tredici suoi simili portando l’antitossina nella città di Nome, salvando numerose vite. Balto ha goduto di ben tre lungometraggi animati. Il suo corpo è stato inoltre imbalsamato ed esso è visibile al Cleveland Museum of Natural History.
Una leggenda che continua ancora
La leggenda di Balto vive ancora. Gli scienziati hanno estratto il DNA da un pezzo della pelle del ventre del cane dai resti conservati nel museo. Gli scienziati hanno sequenziato il genoma del cane come parte di un ambizioso progetto di ricerca comparativa sulla genomica dei mammiferi chiamato Zoonomia.
Il genoma di Balto, come hanno hanno scoperto i ricercatori, possedeva alcune varianti genetiche che potrebbero aver aiutato il cane a prosperare nell’estremo ambiente dell’Alaska e sopportare quella che ora viene chiamata Serum Run. Balto, appartenente a una popolazione di cani da slitta in Alaska, possedeva una maggiore diversità e salute genetica rispetto alle moderne razze canine.
Katie Moon: “Balto personifica il legame tra uomo e cane“
Katie Moon è ricercatrice post-dottorato in paleogenomica presso l’Howard Hughes Medical Institute e co-autrice principale dello studio pubblicato sulla rivista Science. Moon ha specificato tramite alcune dichiarazioni riportate da Reuters: “Balto personifica la forza del legame tra uomo e cane e ciò di cui è capace quel legame. I cani non solo offrono conforto, sostegno e amicizia agli umani, ma molti vengono attivamente allevati o addestrati per fornire servizi vitali. Quel legame tra uomo e cane rimane ancora forte, 100 anni dopo Balto”, ha aggiunto la ricercatrice.
Il pericolo della difterite
La vicenda di Balto si svolge a Nome, una cittadina dell’Alaska il cui porto era bloccato dal giaccio mentre si stava diffondendo un’epidemia di difterite (un’infezione batterica grave e talvolta fatale), rendendo impossibile la consegna dell’antitossina via mare. Questo significava che l’antitossina avrebbe dovuto essere consegnata via terra e il trasporto tramite cani da slitta era l’unica opzione praticabile in quel gelido inverno.
Balto era tra i circa 150 cani che si alternarono in una staffetta della durata di 127 ore a temperature di meno 45 gradi Celsius. I ricercatori hanno esaminato il genoma di Balto come parte di un set di dati di 682 genomi di cani e lupi moderni e un insieme più ampio di 240 genomi di mammiferi, compresi gli esseri umani.
Le sorprese contenute nel genoma
Il genoma di Balto ha mostrato tassi inferiori di consanguineità e un minor carico di variazioni genetiche rare e potenzialmente dannose rispetto a quasi tutti i cani di razza moderni. Si è scoperto che Balto condivideva l’ascendenza con i moderni husky siberiani e cani da slitta dell’Alaska, nonché con cani da slitta della Groenlandia, cani dei villaggi vietnamiti e mastini tibetani, senza discendenza dai lupi distinguibile.
Nato nel 1919, Balto faceva parte di una popolazione di cani da slitta importati dalla Siberia, soprannominati Siberian Husky, anche se lo studio ha mostrato che questi cani differivano sostanzialmente dai Siberian Husky attuali. Balto aveva un corpo costruito per la forza e non per la velocità, deludendo l’allevatore, che fece sterilizzare il cane.
L’epilogo di Balto
La vita di Balto dopo la Serum Run fu complicata, tanto da essere sfruttato e maltrattato, per poi essere salvato. Un uomo d’affari in visita a Cleveland vide la difficile situazione di Balto e organizzò l’acquisto di lui e degli altri cani che compirono con lui l’impresa del ’25. Nel 1927, Balto e le coorti canine Alaska Slim, Billy, Fox, Old Moctoc, Sye e Tillie furono festeggiate a Cleveland con una parata in centro, poi trascorsero il resto della loro vita accuditi presso lo zoo di Brookside. Balto lasciò questo mondo nel 1933.