La cometa interstellare Borisov si sta disintegrando

La cometa 21/I/Borisov è comunque ancora sotto osservazione e questo mese gli astronomi hanno scoperto che sta accadendo qualcosa di strano.

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Verso la fine dell’agosto 2019 è stata scoperta una cometa in transito nel sistema solare e dopo aver calcolato il suo percorso gli astronomi hanno capito di essere davanti a un oggetto proveniente dallo spazio interstellare. l’oggetto proveniva da molto più lontano di quanto non sia il serbatoio di comete situato nella nube di Oort posto ai confini del sistema solare a un anno luce dal Sole.
La cometa interstellare siglata C/2019 Q4 21/I/Borisov, individuata dall’astrofilo ucraino Gennadiy Borisov il 30 agosto 2019, dal quale ha ereditato il nome, inizialmente è stata ritenuta un corpo celeste relativamente grande, con dimensioni stimate tra i 2 e i 16 Km di diametro.
Un gruppo di astronomi dell’Instituto de Astrofísica de Canarias ha utilizzato il più grande telescopio al mondo, il “GranTeCan” per ottenere lo spettro della cometa che in parte sembra essere sovrapponibile allo spettro delle comete a breve periodo del Sistema Solare. Il gruppo ha anche tracciato l’orbita della 21/I/Borisov, calcolando che la cometa è entrata nel Sistema Solare dalla direzione delle costellazione di Cassiopea alla velocità di 33,8 chilometri al secondo.
Un secondo gruppo di astronomi della Mickiewicz University a Poznań, in Polonia, ha ipotizzato che la 21/I/Borisov sia arrivata dal sistema doppio Kruger 60 che si trova relativamente vicino alla Terra, a soli 13,15 anni luce di distanza, nella costellazione di Cefeo, al confine con Cassiopea.
Una volta nei pressi del Sole la 21/I/Borisov è via via diventata più luminosa emettendo polveri per via della sublimazione. I gas, principalmente costituiti da cianogeno e carbonio molecolare, hanno fatto ipotizzare, vista la bassa quantità di carbonio una similitudine con le comete di tipo “Gioviano” o a breve periodo.
La 21/I/Borisov è stata analizzata con il telescopio spaziale Hubble e la ricerca si è concentrata sull’analisi delle polveri emesse dal nucleo e sulla struttura dell’oggetto. Hubble ha fotografato la cometa a una distanza di circa 420 milioni di km dalla Terra rilevandone una velocità di oltre 150.000 km all’ora, nel suo percorso a forma di iperbole attorno al Sole. La cometa è passata al perielio l’8 dicembre del 2019 per iniziare la sua fase di allontanamento dal Sole. Il suo nucleo, grazie al lavoro fatto con Hubble, si è dimostrato molto più piccolo di quanto ritenuto prima con un diametro inferiore al chilometro. La cometa ha poi percorso parte dell’orbita attorno al Sole a 175.000 Km all’ora raggiungendo la distanza minima dal nostro pianeta il 28 dicembre 2019.
La cometa 21/I/Borisov è comunque ancora sotto osservazione e questo mese gli astronomi hanno scoperto che sta accadendo qualcosa di strano. Una squadra con sede in Polonia ha riferito che per due volte nel mese di marzo la cometa 21/I/Borisov si è illuminata.
Probabilmente, hanno ipotizzato gli studiosi, la cometa si sta frantumando.
Il fenomeno avrebbe una causa, l’approccio dei mesi scorsi con il Sole, almeno secondo gli scienziati che hanno osservato l’improvviso fenomeno di aumento di luminosità, questa è una possibilità da non scartare.
La cometa Borisov è stata una scoperta emozionante perché, a differenza di ‘Oumuamua, il primo oggetto interstellare che gli scienziati hanno scoperto, è stata individuata con molto tempo a disposizione, più di un anno, tempo utile per studiare il suo percorso attraverso il nostro sistema solare e ricavare molte informazioni utili sui corpi di origine interstellare.
Fonti: Space.com; Focus.

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