La Cina ha lanciato altri due satelliti della costellazione Beidou. Tutto pronto per la missione lunare Chang’e-4

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Il 18 novembre la Cina ha lanciato un Long March 3B potenziato con uno stadio superiore Yuanzheng-1, dal centro di lancio Xichang nel sud-ovest della Cina, inviando in orbita due satelliti Beidou in orbita media a circa 21.500 chilometri di altitudine.

Il successo del lancio è stato confermato dalla China Aerospace Science and Technology Corporation (CASC), l’appaltatore principale del programma spaziale, poco più di quattro ore dopo il lancio.

Questo lancio dimostra che la Cina è pronta per la missione lunare Chang’e-4, che tenterà di fare allunare un lander sul lato nascosto della Luna. Il lancio di questa missione è previsto per il 7 dicembre.

I due satelliti Beidou-3 lanciati il 18 novembre sono il 42° e il 43° lanciati della costellazione Beidou, il sistema cinese di cronometraggio di precisione e navigazione GPS. Durante il biennio 2019 – 2020, la Cina intende lanciare altri sei satelliti Beidou-3 in orbita media. La Cina nel 2018 ha effettuato nove lanci di satelliti Beidou, portando il totale a 35 satelliti attivi, con la copertura GNSS globale prevista per il 2020, con 27 satelliti in MEO, cinque in GEO e altri tre in orbite GEO inclinate.

Oltre agli usi civili per la navigazione e il posizionamento, Beidou fornirà anche servizi per l’Esercito popolare di liberazione, superando la dipendenza militare cinese dal GPS.



Il 19 novembre la Cina ha lanciato un altro Long March da Jiuquan nel nord-ovest del paese, portando in orbita due satelliti per l’osservazione della Terra per conto dell’Arabia Saudita.

La missione di Chang’e-4

Il successo del 18 dicembre significa che la Cina effettuerà regolarmente il lancio della missione lunare Chang’e-4 che trasporterà sulla Luna un lander ed un rover automatizzati. Il lancio avverrà intorno alle 18:30 del 7 dicembre.  La navicella Chang’e-4, composta da un lander di 3,6 tonnellate e un rover da 140 chilogrammi, proverà ad allunare nella regione all’interno del bacino del Polo Sud-Aitken, un’area di grande interesse scientifico. La geologia del cratere potrebbe fornire informazioni sulla storia e lo sviluppo della luna e del sistema solare, secondo i documenti accademici sui potenziali siti di atterraggio.

Tra le altre cose, il lander trasporterà un piccolo ecosistema teoricamente in grado di permettere la crescita di verdure e favorire la sopravvivenza di bachi da seta, il tutto per verificare se, nelle condizioni esistenti sul nostro satellite, è possibile far crescere ortaggi.

L’atterraggio avverrà alla fine di dicembre o all’inizio di gennaio, dopo l’alba sul cratere Von Kármán e l’inizio di un periodo di luce solare sull’area di atterraggio della durata di 14 giorni terrestri.

Il lato nascosto della Luna

Una rappresentazione del lander Chang'e-4, rilasciato il 15 agosto 2018.

Una rappresentazione del lander Chang’e-4, rilasciato il 15 agosto 2018. – Credit: CASC

Poiché il lato più lontano della luna non è mai rivolto verso la Terra, sarà necessario utilizzare un satellite a relè per facilitare le comunicazioni tra la navicella spaziale sul lato lunare e la Terra. Queqiao, un satellite con un’antenna parabolica di 4,2 metri è stato lanciato il 20 maggio da Xichang ed è entrato in un’orbita di Lissajous il 14 giugno oltre la luna attorno al punto Lagrange Terra-luna 2. L’orbita consentirà a Queqiao una linea di vista costante sia con il lander lunare che con le stazioni di localizzazione terrestri.

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