Juventus, brava lo stesso

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La Juventus è stata annichilita dal Real Madrid nella finale 2017 della UEFA Champions League.

Annichilita?

In realtà, se rivediamo il film della partita, ci accorgiamo che i bianconeri, pur con Dybala fin da subito fuori partita, colpevole di aver perso parecchi palloni in zone delicate del campo permettendo alcune ripartenze ai madridisti, per tutto il primo tempo hanno menato le danze. Il controllo della partita era chiaramente in mano ai giocatori juventini e solo uno sfortunato errore ha permesso il contropiede con il quale Cristiano Ronaldo ha portato in vantaggio Madrid. Che si fosse trattato di un incidente è apparso subito chiaro quando in soli cinque minuti la Juventus ha raggiunto il pareggio con lo spettacolare goal realizzato da Mandzukic. Dopo il pareggio la Juventus ha ricominciato a macinare gioco e, pur senza essere mai realmente pericolosa, ha tranquillamente controllato le azioni del Real.

All’intervallo tra il primo ed il secondo tempo era ancora palpabile la tranquillità e la fiducia dei tanti tifosi convenuti a Cardiff per la netta superiorità di gioco esibita fino a quel momento dai bianconeri.

Non sappiamo cosa sia successo nell’intervallo ma, pur con una crescita della qualità di gioco del Real Madrid, la Juventus è parsa aver mandato in campo un’altra squadra, stanca, molle, incapace di reagire al pressing e di imporsi… Già dopo i primi minuti è apparso chiaro che l’inerzia delal gara era completamente cambiata. All’evanescente Dybala si è aggiunto Higuain, letteralmente scomparso di scena mentre Alex Sandro, micidiale con le sue incursioni nel primo tempo, si è arroccato in difesa limitando notevolmente la sua spinta offensiva ma è stata tutta la squadra a diventare improvvisamente insicura, permettendo ai campioni del Real di prendere completamente il controllo della gara.

Il 4 a 1 finale è maturato anche con la complicità del subentrato Quadrado che in pochi minuti collezionava due ammonizioni e si faceva espellere e a nulla valevano gli inserimenti di Marchisio e Lemina decisi, forse tardivamente, da Allegri.



Onore al Real Madrid, certamente più abituato a partite di questo livello ma onore anche alla Juventus, capace in pochi anni di risalire dalla serie B e arrivare a vincere 6 campionati consecutivi e a sfiorare il triplete in questa stagione dopo essersi aggiudicata campionato e coppa Italia.

Il risultato finale di questa partita non lascia adito a dubbi o recriminazioni ma la Juventus ha partecipato alla sua terza finale in pochi anni, arrivando a quest’ultima vincendo 9 partite su 12 e subendo appena tre reti. Sono mancati 45 minuti ad una squadra che è stata, complessivamente, sicuramente la migliore dell’anno sia in Italia, dove ha vinto il campionato in assoluto controllo, sia in Europa dove il suo cammino non è mai stato in discussione, al contrario del real Madrid che con un altro arbitro forse non avrebbe superato il Bayern monaco in semifinale.

Il crollo negli ultimi 45 minuti della stagione non inficiano nulla di una stagione pressochè perfetta che gli uomini di Allegri hanno dominato sia in Italia che in Europa. Bravi, dunque, i giocatori e brava la Juve.

Ora il giusto riposo e poi via, pronti a riprovarci, con un anno di esperienza in più.

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