Il turismo al tempo del coronavirus

Si viaggia da soli o in pochi, si scelgono mete vicine, si fa più sport, si mangia più sano e si rispetta di più l'ambiente. Mentre l'economia del turismo registra un crollo colossale, ecco quali sono i nuovi trend registrati nei viaggiatori, dovuti alla Covid-19

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Il coronavirus ha cambiato letteralmente la vita di ognuno di noi. Le nostre abitudini sono cambiate, e si è modificato anche il modo in cui pensiamo e facciamo progetti. Già se si pensa alle vacanze, la COVID-19 ha influito e continua pesantemente ad influire sui programmi che si possono fare. Inoltre gli appelli a “restare a casa” incidono di gran lunga su tutta l’economia nazionale ed in particolare nel  comparto turistico. 
Nel turismo, le perdite si avvicinano al 90%, mentre le chiusure aziendali sfiorano il 75%, una crisi che colpisce anche l’indotto. Il coronavirus ha infatti profondamente danneggiato il settore dei viaggi. Si parla del 90% di perdite e la chiusura di numerose agenzie e tour operator. Una risposta per risollevare le sorti di questo settore è quello di puntare al “turismo di prossimità“. 
Le vacanze estive, in qualche modo, si sono salvate. Gli italiani hanno prevalentemente raggiunto le destinazioni di mare e montagna nostrane. Ma la nota dolente è per la stagione in arrivo. Con i contagi in aumento, sia in Italia che nel resto del mondo, programmare un viaggio lontano per i prossimi mesi non è affatto semplice. Oltre alla questione dei contagi alti, se ci si vuole mettere in viaggio, bisogna tenere conto delle quarantene, dei tamponi da fare,  delle possibili cancellazioni di voli

Puntare al turismo di prossimità

Prenotare un viaggio quindi sta diventando sempre più difficile, con tutte le conseguenze negative per l’indotto, a partire da ristoranti, musei, autonoleggi, hotel e visite guidate. Ecco perché, secondo la Fiavet, una soluzione potrebbe arrivare dal turismo di prossimità. La Fiavet (Federazione Italiana Associazioni Imprese di Viaggi e Turismo) è l’Associazione di categoria per antonomasia delle Agenzie di Viaggio e più in generale delle imprese del turismo.
Secondo la Fiavet le agenzie dovrebbero puntare sull’Italia e reinventare il settore, studiando soluzioni nuove e in sicurezza come accaduto per le crociere. Bisogna seguire nuovi modi di viaggiare e puntare a nuovi filoni. In effetti la Covid-19 ci obbligati un po’ tutti ad abbracciare la la nuova tendenza di passare le vacanze vicino a casa; optando per treni e autobus e abbiamo così contribuito attivamente a diminuire le emissioni e l’inquinamento.

Un turismo contingentato 

Oltre a fare vacanze e week end in posti vicini, ci sono anche altre “tendenze” che sono state dettate dal Coronavirus. Ma alcune non hanno completamente cambiato le cose. Ad esempio in alcuni posti, per forza di cose, i turisti dovevano essere contingentati, e il nuovo virus non ha fatto che accentuare la cosa.
Negli ultimi anni, prima del coronavirus, c’era stato un aumento del numero di turisti nei più bei luoghi del pianeta. Per questo motivo istituzioni e gestori si sono trovati costretti a chiudere i “confini” e contingentare le visite nei luoghi più iconici del mondo, per evitare di vederle rovinate da flussi incontrollati. Esempi di questa tendenza sono Venezia, in cui da molti anni si discute di limitare le presenze di turisti, e di molti altri siti di importanza storica e naturalistica, come il Komodo National Park in Thailandia, Machu Picchu in Perù, e la montagna sacra Uluru in Australia, ma ci sono tanti altri posti che vengono tutelati dalla folla.
Si è creato quindi già da tempo, in alcuni luoghi, un turismo sempre più contingentato, per evitare sovraffollamenti pericolosi, ovvero proprio ciò che con la pandemia è successo in tutto il mondo. Da limitare gli ingressi per proteggere i luoghi si è passati a limitarli per evitare contagi: il punto e il risultato sono rimasti però gli stessi.

Viaggi solitari 

La pandemia, come abbiamo detto,  ha cambiato il modo di viaggiare. Una tendenza che sta prendendo piede a causa della COVID-19 è il “turismo solitario“. Un punto chiave del futuro del turismo: sempre più persone viaggiano da sole. Anche se i numeri sono ancora limitati, hotel e realtà si stanno muovendo per soddisfare le necessità uniche di questi “lupi solitari.
Attualmente l’offerta consiste in esperienze culturali e ludiche uniche e personalizzate sul singolo cliente. Tutto questo per valorizzare la solitudine e il grande apporto psicologico positivo che offre. Questo è proprio ciò che offre Luxury Action, agenzia di viaggi specializzata in spedizioni scientifiche nell’artico. Alle poche persone che possono permetterselo, Luxury Action offre la possibilità di stabilirsi sui ghiacci artici per aiutare gli scienziati nelle loro ricerche.

 Slow Travel

Avere tempo è un lusso: questo e la maggiore consapevolezza dell’impatto ambientale del viaggio in aereo hanno spinto sempre più persone ad abbracciare lo Slow Travel, spesso declinato su rotaie. Il viaggio diventa quindi una parte della vacanza, e non un intermezzo fastidioso tra la partenza e la destinazione. Per questo motivo sempre più compagnie ferroviarie stanno investendo in tratte a lunga percorrenza (e di pochi mesi fa la notizia della creazione di un treno diretto tra Milano e Londra) o nella creazione di esperienze uniche ed esclusive (sempre rimanendo in Italia, Trenitalia sta per rimettere in circolazione alcuni dei suoi modelli storici).
Inoltre il concetto di “pace” e “tranquillità”, che proprio lo Slow Travel comunica, si sposa perfettamente con il desiderio oggi delle persone di togliersi di dosso lo stress dovuto alla quarantena e all’incertezza.

Il viaggiatore mangia meglio  

La pandemia ha spostato l’attenzione anche sul cibo e sugli sprechi, facendoci riflettere su cosa mangiamo e quanto ne buttiamo. Durante il lockdown la spesa è diventata più intelligente e con meno sprechi, ma soprattutto la tendenza è stata quella si mangiare meglio,  più salutare. Stessa cosa è successa nel mondo del turismo. I viaggiatori hanno iniziato ad alimentarsi in modo più giusto. Si è registrato infatti un trend che consiste nella sempre maggiore attenzione alla qualità del cibo data da alcune delle più grandi compagnie aeree al mondo.



Destinazioni a prova di disastri 

Con il cambiamento climatico che avanza, molte strutture alberghiere e proprietari di case stanno correndo al riparo. Negli ultimi anni sono stati portati avanti numerosi progetti architettonici e ingegneristici per rendere abitazioni e strutture d’accoglienza a prova di calamità naturale.
Con una certa facilità si può tradurre questa tendenza anche nel contesto odierno: non solo strutture a prova di uragano, ma anche a prova di pandemia. Oggi le persone desiderano  vivere e soggiornare in ambienti domestici che siano sicuri e inviolabili, proprio perché durante la pandemia abbiamo visto invadere la nostra intimità.
La paura di portare in casa dall’esterno il virus ha traumatizzato molti: l’obiettivo è rendere l’ambiente domestico a prova di infezione. Allo stesso tempo, quando si  sceglie di andare in vacanza, le mete predilette diventano quelle in cui il contagio sembra più limitato, dove ci si sente più sicuri.

Well Hospitality

La salute è il bene più prezioso ed oggi lo è ancora di più. Il periodo delle vacanze è quindi diventato un ulteriore pretesto per prendersi cura di se stessi a un livello più profondo
Quindi un nuovo trend dettato dal coronavirus è anche quello di scegliere luoghi di villeggiatura salutari dove si possa fare passeggiate, sport, respirare aria pulita e stare lontano dallo smog e dalle persone. Il turista ora come non mai ha bisogno di tranquillità. Ha bisogno di tempo libero, di passare del tempo in maniera “riflessiva” e di fare esperienze personalizzate e uniche. 
 
Fonti: 
 
https://www.investireoggi.it/economia/la-risposta-alla-crisi-dei-viaggi-post-coronavirus-il-turismo-di-prossimita/
 
https://www.key4biz.it/turismo-e-coronavirus-5-trend-post-pandemia/320614/

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