Duecentocinquantadue milioni di anni fa, la Terra subì un’estinzione di massa così devastante che è diventata nota come il “Great Dying“, in italiano “la Grande Morte”. Massicce eruzioni vulcaniche innescarono cambiamenti climatici catastrofici, uccidendo nove specie su dieci, ponendo, alla fine, le basi per l’avvento dei dinosauri.
La Grande Morte fu un lungo addio: l’evento di estinzione ebbe luogo nel corso di un milione di anni alla fine del periodo Permiano. Durante quel periodo, la documentazione sui fossili mostra drammi e sconvolgimenti mentre le specie lottavano per ottenere un punto d’appoggio nei loro ambienti mutevoli.
Un animale che esemplifica questa instabilità era una creatura dai denti a sciabola delle dimensioni di una tigre chiamata Inostrancevia: una nuova scoperta fossile suggerisce che l’Inostrancevia migrò per oltre 10.000 chilometri attraverso il supercontinente Pangea, colmando una lacuna in un ecosistema lontano che aveva perso i suoi principali predatori, prima di estinguersi.
Il ruolo dell’Inostrancevia nell’ecosistema dell’epoca
Pia Viglietti è ricercatrice presso il Field Museum di Chicago e coautrice del nuovo studio su Current Biology. La studiosa ha spiegato: “Tutti i grandi predatori del tardo Permiano in Sud Africa si estinsero ben prima dell’estinzione di massa della fine del Permiano. Abbiamo scoperto che questo posto vacante nella nicchia fu occupato, per un breve periodo, dall’Inostrancevia”.
Un predatore superiore
La creatura preistorica sembrava essere “predatore superiore” nell’ecosistema in cui si era adattata. “L’Inostrancevia faceva parte dei gorgonopsi, un gruppo di proto-mammiferi che includeva i primi predatori dai denti a sciabola del pianeta”, afferma Viglietti.
Aveva all’incirca le dimensioni di una tigre e probabilmente aveva la pelle simile a quella di un elefante o di un rinoceronte; pur avendo un aspetto vagamente rettiliano, faceva parte del gruppo di animali da cui derivarono i mammiferi moderni.
Finora, l’Inostrancevia era stata trovata solo in Russia. Ma esaminando la documentazione fossile del bacino del Karoo in Sud Africa, il collega di Viglietti, Christian Kammerer, ha identificato i fossili di due grandi animali predatori che erano diversi da quelli normalmente rinvenuti nella regione. “I fossili stessi erano piuttosto inaspettati”, afferma Viglietti. Non è chiaro come siano arrivati là da quella che oggi è la Russia, o quanto tempo ci sia voluto per attraversare la Pangea e arrivare in quello che oggi è il Sudafrica. Ma essere lontani da casa era solo un elemento di ciò che rendeva speciali i fossili.
“Quando abbiamo rivisto le gamme e le età degli altri principali predatori normalmente presenti nell’area, i gorgonopsi rubidgeine, con questi fossili di Inostrancevia, abbiamo trovato qualcosa di piuttosto eccitante”, dice. “I carnivori locali in realtà si sono estinti un bel po’ prima anche dell’estinzione principale che vediamo nel Karoo…”.
L’arrivo dell’Inostrancevia da 10.000 chilometri di distanza e la sua successiva estinzione indicano che questi grandi predatori erano come “canarini in una miniera di carbone” per il più grande evento di estinzione a venire.
“Ciò dimostra che il bacino sudafricano del Karoo continua a produrre dati critici per comprendere l’estinzione di massa più catastrofica nella storia della Terra”, afferma la coautrice Jennifer Botha, direttrice del GENUS Center of Excellence in Paleosciences e professore presso l’Evolutionary Studies Institute, University del Witwatersrand, Johannesburg.
La soddisfazione di Christian Kammerer
“Abbiamo dimostrato che il cambiamento in cui i gruppi di animali hanno occupato i ruoli di predatore all’apice si è verificato quattro volte in meno di due milioni di anni intorno all’estinzione di massa del Permiano-Triassico, cosa che non ha precedenti nella storia della vita sulla terraferma. Ciò sottolinea quanto sia stata estrema questa crisi, con ruoli fondamentali anche negli ecosistemi in estremo cambiamento”, ha affermato Christian Kammerer, primo autore dello studio e curatore della ricerca di paleontologia presso il North Carolina Museum of Natural Sciences e ricercatore associato presso il Field Museum.
Fonte: “Rapid turnover of top predators in African terrestrial faunas around the Permian-Triassic mass extinction” by Christian F. Kammerer, Pia A. Viglietti, Elize Butler and Jennifer Botha, 22 May 2023, Current Biology.
DOI: 10.1016/j.cub.2023.04.007