Il nuovo blazar

Un team dell'Università dell'Insubria, in Italia, ha individuato un buco nero supermassiccio che irradia un forte getto di particelle energetiche nella direzione del nostro pianeta. Questo non è un fenomeno così raro, ma l'età di questo buco nero lo potrebbe essere.

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L’universo brulica di buchi neri e infatti, dopo mesi di lavoro gli scienziati sono riusciti a fotografarne uno, un’immagine davvero suggestiva.
Nonostante siano abbastanza comuni, questi oggetti stellari sono una fonte di sorprese costanti e non smettono mai di sorprendere astronomi e astrofisici.
Un team dell’Università dell’Insubria, in Italia, ha individuato un buco nero supermassiccio che irradia un forte getto di particelle energetiche nella direzione del nostro pianeta. Questo non è un fenomeno così raro, ma l’età di questo buco nero lo potrebbe essere. L’analisi suggerisce che questo oggetto risale ai primi anni dopo il big bang e da allora, per miliardi di anni, ha continuato ad inviare particelle nel nostro angolo dell’universo.
L’Università dell’Insubria ha utilizzato i dati del Large Binocular Telescope (LBT) per scoprire il buco nero, noto come PSO J030947.49 + 271757.31.
Come altri buchi neri supermassicci, questo è al centro di una galassia lontana. Ci sono alcune definizioni che possono essere applicate a oggetti come questo; una di queste è che è un “nucleo galattico attivo” perché il centro è molto luminoso su ampie aree dello spettro elettromagnetico.
Questo buco nero appartiene ad una classe specifica di nuclei attivi chiamata “Blazar”. Questa distinzione significa semplicemente che il raggio di radiazione punta nella direzione dell’osservatore, che in questo caso è la Terra. Un nucleo galattico attivo, che non mira all’osservatore, è noto come”Quasar”.
Lo spettro di PSO J030947 indicava molto chiaramente la presenza di un blazar, quando comparve nei dati del team. Tuttavia, il redshift è stato inaspettato.
Questo oggetto ha un valore di spostamento verso il rosso di 6.1, il più grande mai osservato per un buco nero. Ciò dice agli astronomi che PSO J030947 è a circa 13 miliardi di anni luce di distanza. Pertanto, è stato là fuori a emettere getti di radiazioni, gas e particelle verso il nostro pianeta, da quando l’universo aveva meno di un miliardo di anni.

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