A distanza di quasi 2000 anni il reale significato del Quadrato magico del Sator rimane ancora un mistero irrisolto.
Esso è stato scoperto su diversi reperti archeologici e nel corso dei secoli si è cercato di dare un senso a questa enigmatica iscrizione: da una preghiera al dio Saturno, a una formula legata al Cristianesimo. Nulla è certo. Uno di questi quadrati è visibile presso il borgo medievale di Campiglia Marittima (Livorno), per la precisione nel cimitero medievale de La Pieve. Si tratta di uno dei pochissimi esemplari di quadrati magici visibili in Italia. L’iscrizione, nella sua genericità, appare formato da cinque parole disposte su cinque righe. Quello di Campiglia Marittima, invece, solo su tre.
Quadrato magico del Sator: il gioco della palindromia
Coloro che non hanno mai sentito nominare questo strano Quadrato magico si chiederanno giustamente di cosa stiamo parlando. Ebbene: si tratta proprio di un quadrato esposto su diversi monumenti, antichi palazzi e chiese un po’ in tutto il mondo. Su di esso vi sono diversi termini.
Sovrapponendo una parola all’altra è possibile ottenere una parola palindroma, ossia che rimane identica al di là del verso in cui si legge. Volendo essere più precisi, le parole iscritte nel Quadro del Sator possono essere lette alla stessa maniera sia in posizione orizzontale dalla prima alla quinta riga, sia in verticale, dalla prima alla quinta colonna sia in orizzontale, dalla quinta riga alla prima, sia in verticale, dalla quinta alla prima colonna.
La tesi degli studiosi
Secondo le ipotesi da parte di alcuni studiosi è possibile che quanto contenuto nel Quadrato del Sator fosse una sorta di formula magica per vivere bene allontanando qualsiasi maleficio o catastrofe dagli abitanti di una città. Potrebbe anche essere un motto da leggere o ripetere a mente per guarire da una malattia o per superare un ostacolo. Di conseguenza, nonostante sappiamo pochissimo sul vero senso di questo quadrato, le tesi vertono a favore di un’iscrizione di buono augurio.
Il quadrato contiene caratteristiche legate a Dio?
Precisiamo che le parole leggibili all’interno del quadrato sono le seguenti: Sator, Tenet, Opera, Rotas e Arepo. Come informa Focus Junior, Sator potrebbe significare Dio, il Creatore di tutto, che governa e/o regge (tenet) la sua opera (opera, rotas) ossia l’intero creato. Arepo si ipotizza essere una parola proveniente dalla lingua celtica e significherebbe “aratro”.
Come tradurre le iscrizioni dunque?
Ecco delle possibili traduzioni del Quadrato magico del Sator secondo gli studiosi: “Dio domina e regge le opere del creato e ciò che la terra produce”. Oppure: “Il seminatore sul suo carro dirige le ruote”. Un’altra invece: “Il seminatore che giudica dirige con cura le ruote”. Ma sarebbe possibile anche: “Dio dirige e giudica l’intero universo”.
In verità ci si può divertire a tradurre in tante altre maniere diverse, ma ci fermiamo qui per oggi. Secondo i ricercatori è possibile che il Quadrato sia divenuto col tempo un simbolo legato all’ordine dei templari. Il più antico esemplare di Sator venne scoperto a Pompei nel 1925. È plausibile che esso sia un simbolo cristiano o sorto comunque dopo la morte (e la resurrezione per chi ci crede) di Cristo. Sempre a Pompei ne venne scoperto un altro circa dieci anni dopo il primo.
Tutto riporterebbe al Signore
La tesi che il Sator altri non sia che un appellativo di Dio è molto consistente. Le iscrizioni del Quadrato sarebbero quindi le azioni e i ruoli del Creatore, in qualità di Signore del Cielo e della Terra, ma anche di Colui che citando il Sommo Poeta “muove il Sole e le altre stelle” alla stregua dell’agricoltore che muove l’aratro.
Una cosa è certa: il significato del Sator, qualunque esso fosse, era molto importante. Altri quadrati magici possono essere ammirati a Roma, Siena, Ficarra (Messina), Sermoneta (Latina) e in molti altri luoghi d’Europa, come a Cirencester (Regno unito) e a Santiago de Compostela.