Il lago di Titano

Il lago di Titano detto Kraken mare è stato studiato durante il 104° flyby effettuato dalla sonda Cassini il 21 agosto 2014, tre anni prima che il veicolo venisse deliberatamente distrutto nell'atmosfera di Saturno

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La missione Cassini della NASA su Saturno, nonostante sia terminata più di tre anni fa, continua a svelare i misteri che avvolgono il lago di Titano chiamato Kraken mare.

Lo studio dei dati raccolti dalla sonda Cassini in uno degli ultimi passaggi ravvicinati di Titano la più grande luna naturale di Saturno che possiede i precursori della chimica della vita, rivelano che un enorme lago chiamato Kraken Mare è profondo più di 300 metri. Il lago di Titano è così profondo che il radar della sonda Cassini non è riuscito a misurare la sua profondità effettiva.

Nel 2014, i dati preliminari di questo sorvolo suggerivano che Kraken mare fosse profondo almeno 35 metri, tuttavia i risultati appena pubblicati ne indicano una profondità almeno 10 volte maggiore.

Studiare il lago di Titano è fondamentale per comprenderne la composizione. Il lago Kraken Mare potrà svelare i misteri della chimica basata sul metano e l’etano sul satellite di Saturno. Queste molecole presenti sulla gelida superficie di Titano si raccolgono in grandi laghi e fiumi che ne modellano la superficie.

Lo studio del lago Kraken mare è importante soprattutto per le sue dimensioni, il lago di Titano è vasto quanto i cinque più grandi laghi presenti nel Nord America.

“Kraken Mare … non solo ha un grande nome, ma contiene anche circa l’80% dei liquidi superficiali della luna”, ha dichiarato l’autore principale dello studio Valerio Poggiali, ricercatore associato presso il Centro di astrofisica e scienze planetarie della Cornell University.

Dalle osservazioni e dai numerosi dati raccolti dalla sonda spaziale Cassini, sappiamo che Titano, nonostante possieda una chimica totalmente aliena rispetto a quella che esiste sul nostro pianeta possiede una geografia che ricorda le regioni paludose e ricche di laghi della Terra. 

Titano ha anche un’altra particolarità che la rende molto interessante, è l’unico satellite conosciuto a possedere un’atmosfera densa composta da azoto, mentre la Terra possiede una densa atmosfera composta da una miscela di azoto e ossigeno.

Per questo motivo Titano si distingue dalle tante lune del nostro sistema solare con esosfere molto tenui o del tutto prive di atmosfera (come la luna della Terra) e dalle lune ricoperte da una spessa crosta di ghiaccio che nasconde mari questa volta composti da acqua allo stato liquido, potenzialmente in grado di ospitare la vit,a come la luna Europa di Giove o la stessa luna di Saturno Encelado. Queste lune sembrano eruttare getti d’acqua nello spazio attraverso le fenditure presenti nelle loro croste ghiacciate.

Il lago di Titano, detto Kraken mare è stato studiato durante il 104° flyby effettuato dalla sonda Cassini il 21 agosto 2014, tre anni prima che il veicolo venisse deliberatamente distrutto nell’atmosfera di Saturno. Gli ingegneri volevano infatti evitare che la sonda, cadendo su Titano o su un’altra luna ne contaminasse la superficie.

Inoltre, il lago di Titano Kraken Mare era solo uno dei laghi elencati nella missione di sorvolo. I ricercatori volevano esaminare anche il lago Ligeia Mare. Il lago di Titano Ligea mare sembra ospitare un’isola misteriosa che appare e scompare regolarmente – e un estuario più piccolo chiamato Moray Sinus, che i ricercatori hanno stimato essere profondo 85 m, circa. La sonda Cassini ha studiato la superficie di Titano con il suo altimetro radar da circa 965 chilometri di distanza. 

Il lago di Titano Kraken mare non ha una profondità conosciuta con precisione e gli scienziati hanno calcolato la profondità misurando quanto tempo ha impiegato il segnale radar per rimbalzare dalla superficie del liquido e dal fondo del mare, confrontando la differenza tra queste misure e tenendo conto della composizione del liquido che assorbe parte del energia del segnale radar. 

Il lago di Titano è unico

Il lago di Titano Kraken ha stupito gli scienziati per due motivi: la sua composizione e la sua profondità. Il lago Kraken mare contiene infatti una miscela di etano e metano differente dai modelli che suggerivano che l’abbondanza dell’etano sarebbe stata maggiore in quanto la posizione geografica del lago era più distante dai poli della luna. Grazie alla scoperta di questa chimica diversa da quella attesa, gli scienziati potrebbero comprendere meglio il ciclo delle piogge su Titano.

Ora gli scienziati cercheranno di capire da dove arriva il metano liquido presente su Titano che riceve un centesimo dell’energioa che riceve il nostro pianeta dal Sole essendo dieci volte più lontano.

Grazie a quella debole energia, Titano trasforma il metano presente in superficie in etano, tuttavia i modelli attualmente disponibili suggeriscono che Titano dovrebbe convertire tutto il metano sulla sua superficie in soli 10 milioni di anni, una piccola frazione dell’età del nostro sistema solare che è pari a 4,5 miliardi di anni.

Il lago di Titano in futuro potrebbe essere esplorato grazie a dei sottomarini oggi allo studio. Se questi veicoli in futuro verranno approvati dalla NASA e finanziati, potrebbero essere lanciati in una missione di esplorazione negli anni ’30 del XXI secolo. Poggiali ha spiegato che i dati recentemente analizzati da Cassini potrebbero aiutare gli ingegneri “a calibrare meglio il sonar a bordo della nave e comprendere i flussi direzionali del mare”.

Uno studio basato sulla ricerca è stato pubblicato a dicembre sul Journal of Geophysical Research: Planets.