Sulla Terra, centinaia di milioni di anni fa, uno dei primissimi animali morì sul fondo di un antico oceano. L’essere vivente era una semplice spugna di mare; non aveva ossa, né denti, né guscio da lasciare come prova della sua effimera esistenza. L’essere vivente però aveva molecole di grasso, o almeno così pensarono i ricercatori.
Nel 2009, un gruppo di scienziati, durante le analisi di una lastra di un antico sedimento marino, scoprì i resti fossili di quelle che sembravano essere le stesse molecole di grasso di spugna, intrappolate tra le rocce. Il sedimento, risalente a 635 milioni di anni fa, era più antico di 100 milioni di anni del più antico fossile animale mai registrato. Le antiche molecole erano inconfutabilmente di origine biologica e, come hanno sostenuto i ricercatori, corrispondevano a quelle trovate nelle spugne moderne. Ulteriori ritrovamenti di questi “biomarcatori” su antichi campioni dei fondali marini, ha portato a una domanda: come potevano queste prime spugne essere così diffuse, pur non lasciando dietro di loro un solo fossile?
Due nuovi articoli pubblicati nelle riviste Nature ecology e Evolution e rispondono finalmente a questa domanda. I ricercatori sostengono che le antiche molecole di grasso non provenivano da un animale ma piuttosto da alcune antiche alghe marce i cui resti sono stati trasformati con il passare delle ere geologiche. Dopo aver riprodotto quei processi geologici in un esperimento di laboratorio, i ricercatori sono stati in grado di modificare con successo le molecole di alghe in grassi del tutto identici a quelli trovati nell’antico sedimento.
“Tutto ciò significa che le prove precedentemente collegate agli animali più antichi della Terra derivano dalle alghe, non dagli animali”, ha detto a WordsSideKick.com Lennart van Maldegem, coautore di uno degli studi e geoscienziato dell’Australia National University. “Questo sposta le più antiche prove definitive di animali di quasi 100 milioni di anni, sull’impronta fossile di Dickinsonia , circa 558 milioni di anni fa”.
La molecola presa in esame in tutti questi studi è un tipo di sterolo, o composto grasso, chiamato C30 24-isopropilcolestano. Esso è, essenzialmente, una massa di grasso avvolta in 30 atomi di carbonio. Mentre alcuni steroli, come il colesterolo , sono diffusi tra gli animali (compreso l’uomo), questi steroli C30 sono quasi esclusivamente associati alle demospugne, una classe di animali marini che comprende circa i tre quarti di tutte le spugne marine conosciute sulla Terra.
Quando gli autori dello studio del 2009 hanno trovato un’abbondanza di steroli C30 in campioni di sedimenti di 635 milioni di anni, hanno interpretato il ritrovamento come una prova che le antiche spugne di mare erano vissute e morte lì, cento milioni di anni prima che la Terra si popolasse durante un evento noto come Esplosione Cambriana avvenuta circa 540 milioni di anni fa. Lo studio successivo mostra che questa non è l’unica interpretazione plausibile di quegli steroli.
“Ora sappiamo che le prime alghe (l’antenato delle piante moderne) sono diventate prominenti in tutti gli oceani del mondo 200 milioni di anni prima dell’esplosione del Cambriano”, ha detto van Maldegem. “Quindi, nel nostro studio abbiamo dato un’altra occhiata alle molecole conservate in questi antichi sedimenti”.
Oltre agli steroli attribuiti alle spugne, i ricercatori hanno trovato anche un’abbondanza di molecole associate alle alghe, nonché molecole non biologiche che derivano da un processo geologico chiamato diagenesi, quel processo che trasforma con il passare dei milioni di anni i sedimenti granulosi in rocce dure. Van Maldegem ha paragonato il processo alla cottura del pane; dopo essere stato esposto al calore e alla pressione per centinaia di milioni di anni, una “reazione chimica irreversibile” altera la struttura molecolare del sedimento, proprio come un forno caldo trasforma un impasto umido e molle in una pagnotta compatta. Qualche volta, ha spiegato van Maldegem, questi processi possono provocare alterazioni anche nelle molecole organiche.
Negli antichi campioni di sedimenti, gli steroli associati alle spugne di mare e alle molecole prodotte dalla diagenesi erano spesso posti l’uno accanto all’altro, suggerendo che entrambe le molecole erano sorte da processi geologici simili, ha aggiunto van Maldegem. Per verificare se questi processi avrebbero potuto trasformare antiche molecole di alghe negli steroli C30, il team ha rimosso varie molecole dai moderni campioni di alghe rosse e verdi, quindi le ha riscaldate a i 315 gradi centigradi in un forno e le ha sottoposte a pressione intensa intesa per imitare i processi geologici che normalmente si svolgono in milioni di anni.
Il processo ha trasformato alcune molecole di alghe negli stessi steroli correlati alla spugna presenti nel sedimento di 635 milioni di anni. Ciò significa che quegli antichi steroli non sono affatto la prova dell’esistenza di animali antichissimi, ma di alghe, ha detto van Maldegem. Se è veramente andata così, la prima prova della vita animale sulla Terra potrebbe essere stata appena smentita.
È certamente possibile che gli animali abbiano iniziato ad evolversi sulla Terra centinaia di milioni di anni prima, ha aggiunto van Maldegem, ma gli scienziati non dovrebbero più guardare a queste particolari molecole di spugne grasse come prova affidabile.
“Abbiamo dato uno sguardo approfondito alle prime prove per gli animali sulla Terra … e stiamo acquisendo una migliore comprensione di come si sono evoluti i primi animali”, ha concluso van Maldegem.
Fonte: https://www.livescience.com/oldest-animal-evidence-negated.html