Si sa che Elon Musk vuole fondare una colonia umana su Marte e sappiamo anche che le operazioni per questa difficile impresa inizieranno intorno al 2024. Il CEO di SpaceX ha delineato un piano per mandare sul pianeta rosso astronavi con equipaggio, con audaci visioni di razzi che faranno rifornimento in orbita e sull’eplorazione del sistema solare.
Musk non è, però, l’unico ad avere piani su Marte: gli Emirati Arabi Uniti, ad esempio, puntano a fondare una città e popolarla con 600.000 abitanti entro il 2117. L’astrobiologo Lewis Dartnell ritiene, però, che “mentre la prima missione umana su Marte avrà luogo nei prossimi due decenni, probabilmente trascorreranno almeno 50 – 100 anni prima che un consistente numero di persone possa trasferirsi su Marte e viverci in città autosufficienti “.
SpaceX ha altri piani, ecco la sua timeline:
2019
Nel 2019 la compagnia di Elon Musk procederà ai primi test della nave spaziale destinata a raggiungere Marte. I test consisteranno in prove di decollo ed atterraggio verticale. Per questi test, SpaceX utilizzerà la propria base di sviluppo e prova situata a Boca Chica, in Texas. Nel luglio 2018, l’azienda ha posizionato nell’area un serbatoio di ossigeno liquido da 95.000 galloni, la stessa capacità di 20 camion cisterna. Ha anche completato un impianto solare da 600 kilowatt e due stazioni di comunicazione che potrebbero rivelarsi utili anche per le missioni di Dragon Crew.
Elon Musk, tempo fa, ha descritto questi test come “volare, girarsi, testare l’atterraggio, provare rientri nell’atmosfera per testare lo scudo termico perché vogliamo avere uno scudo termico altamente riutilizzabile che sia in grado di assorbire il calore dalle velocità di ingresso interplanetarie“. Quest’ultima parte, presumibilmente, riguarderà l’anno successivo.
2020
Mentre gli Stati Uniti saranno alle prese con le elezioni presidenziali, SpaceX lavorerà alla fase successiva dei test della Starship. I test di quest’anno riguardano il booster, voli ad alta quota e ad alta velocità. Ci si aspetta che la squadra effettui una serie di voli di prova prima di mettere effettivamente qualcuno a bordo.
2022
Questo potrebbe essere il primo anno in cui SpaceX raggiunge Marte. Al congresso internazionale di astronautica di Adelaide, in Australia, nel settembre 2017, Musk ha suggerito quest’anno come obbiettivo per inviare almeno due navi senza equipaggio verso Marte.
“Sono abbastanza fiducioso di poter completare la fase di sviluppo e test e di poter effettuare il primo lancio entro cinque anni, e mi sembra un periodo molto lungo“, ha detto.
Le navi automatiche posizionerebbero generatori, pannelli solari, strutture minerarie e di supporto vitale per i voli futuri. Inoltre confermerebbero le risorse idriche e identificheranno i pericoli. Ogni nave trasporterà circa 100 tonnellate di rifornimenti.
2023
Questo è l’anno in cui SpaceX dovrebbe mandare il miliardario giapponese Yukazu Maezawa, insieme a sei-otto artisti, in un viaggio intorno alla luna usando la Starship. Sebbene non si tratterà di una missione specificamente focalizzata su Marte, servirà a testare in maniera approfondita la nave spaziale e il suo successo sarebbe di buon auspicio per la futura missione con equipaggio destinata a Marte.
2024
È tempo di un’altra elezione per il presidente degli Stati Uniti. Se tutto va secondo i piani, potrebbe anche essere il momento per SpaceX di inviare i primi esseri umani su Marte.
Il piano è di inviare su Marte due navi da carico automatiche ad integrare i rifornimenti inviati nel 2022, insieme a due navi con equipaggio. I due equipaggi avranno il compito di assemblare un impianto di produzione di propellente, combinando acqua marziana, ghiaccio e anidride carbonica per creare metano e ossigeno liquido per alimentare le navi e metterle in grado di tornare sulla Terra. Per svolgere questo compito gli astronauti avrebbero circa un anno e mezzo di tempo, in attesa della successiva finestra di lancio. Servirà circa una tonnellata di ghiaccio al giorno per alimentare il sistema.
Non sarà certo una passeggiata. Musk ha dichiarato al Southwest Festival di Austin, in Texas, nel marzo di quest’anno, che Marte e la luna “sono spesso pensati come una via di fuga per i ricchi, ma non lo sarà affatto“.
Questo è il momento in cui, secondo Musk, la colonia Marziana potrebbe prendere forma. Il CEO di SpaceX prevede un periodo di “7-10 anni” prima che la prima base prendano forma.
2028
In questo periodo avverrà l’espansione di quanto già realizzato dai primi uomini scesi su Marte. Paul Wooster, ingegnere responsabile dello sviluppo del progetto Marte per SpaceX, ha spiegato che “l’idea sarebbe di espandersi subito, iniziare non solo con un avamposto, ma ampliare subito la base in una struttura più ampia, non come succede in Antartide, avviare, insomma, la costruzione di un vero e proprio villaggio, che si svilupperà in una città, per poi avviare altri centri analoghi per avere presto più città su Marte.” Le città più grandi sarebbero in grado di offrire habitat, serre, supporto vitale e consentire ricerca ed esperimenti per contribuire a rispondere ad alcune delle grandi domande sulla vita su Marte.
Oltre
Entro la fine del prossimo decennio, SpaceX si aspetta di avere una sorta di insediamento su Marte. Musk ha detto che c’è il 70% di possibilità che visiterà Marte lui stesso durante la sua vita, forse recandosi proprio nella colonia in via di sviluppo. Secondo Musk, i primi viaggi e i primi esploratori correranno grandi rischi e, forse, potrebbero esserci anche dei morti ma, alla fine, viaggiare verso Marte e viverci diventerà una esperienza molto sicura.
Oltre a trasformare l’umanità in una civiltà spaziale multiplanetaria, fondare colonie su Marte e, magari, altri posti, potrebbe anche preservare la specie da eventuali eventi a livello di estinzione che potrebbero verificarsi sulla Terra. Il presidente di SpaceX, Gwynne Shotwell, ha dichiarato ad aprile che “se qualcosa dovesse accadere sulla Terra, avremo bisogno di altri luoghi in cui gli esseri umani potranno sopravvivere… Penso che avremo bisogno di più possibilità per garantire la sopravvivenza dell’umanità e Marte è uno di questi“.
Intanto, il booster del Falcon 9 block 5 con cui SpaceX ha lanciato ieri una capsula Dragon piena di rifornimenti per la ISS, è sceso sull’oceano Atlantico ammarando delicatamente sulla sua superficie, dopo che un tentativo di atterraggio alla Kennedy Air Force Station è stato annullato a causa di un problema tecnico.
Il “water landing”, secondo gli ingegneri di SpaceX, è stato causato dal malfunzionamento di una pompa idraulica che ha fallito nell’aprire una delle tre pinne a griglia, una grande aletta direzionale che viene usata per guidare il razzo durante l’atterraggio in verticale dopo il suo rientro in l’atmosfera.
Una videocamera montata sul primo stadio del razzo ha catturato lo spin-out mentre avveniva la discesa verso la Florida. Durante la fase di atterraggio, il booster del Falcon 9 ha iniziato a ruotare su sé stesso e ha scendere a velocità transonica.
Gli ingegneri di SpaceX, invece di rassegnarsi a perdere il razzo sono riusciti a deviare il punto di rientro sull’oceano e a controllarne con i retrorazzi la rotazione fino a farlo ammarare abbastanza dolcemente sulla superficie dell’oceano Atlantico.
Musk ha pubblicato la spiegazione dell’evento sul suo account Twitter pochi istanti più tardi e ha detto che il razzo non dovrebbe avere subito danni e che stava continuando a trasmettere dati. Una nave di recupero è stata inviata a recuperarlo.
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