Esplode una cisterna di GPL mentre riforniva un distributore sulla Salaria, morti e feriti

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È stato uno di quegli episodi che restano scolpiti nella vita di chi vi ha, suo malgrado, partecipato, sia per la dinamica che per le sue, tragiche, conseguenze.

Il dramma inizia tra le 13,30 e le 14,30 di ieri, quando un’autocisterna si ferma al distributore IP posto al chilometro 39 della Salaria, in direzione di Roma, tra i due piccoli centri di Borgo Quinzio e Borgo Santa Maria, per effettuare un rifornimento di GPL.

Secondo una prima ricostruzione, Gianni casentini, l’autista dell’autocisterna collega i manicotti ed i bocchettoni, un’operazione di routine, e avvia il rifornimento. a questo punto non è chiaro se si sia allontanato mentre il travaso era in corso o se l’ha fatto dopo il termine dell’operazione senza però staccare manicotti e bocchettoni. Fatto sta che, ad un certo punto, si allontana e va a prendere un caffè nel vicino bar “La Perla“, posto ad una sessantina di metri, all’interno dell’area della stazione di servizio.

Cinque minuti per prendere il suo caffè e l’autista esce dal bar e, constatando immediatamente che la cisterna è già avvolta dalle fiamme, chiama immediatamente i vigili del fuoco.

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Pochi minuti e dalla vicina caserma di Montelibretti arriva subito la prima autopompa, il cui equipaggio inizia immediatamente le manovre necessarie per allontanare le persone dall’area di pericolo e a circoscrivere e spegnere l’incendio, intanto stanno arrivando altre autopompe da Poggio Mirteto e un’ambulanza del 118. Intanto, sopraggiunge un altro vigile del fuoco, Stefano Colasanti, in forza al distaccamento di Rieti, che si stava recando a Monterotondo con un mezzo da sottoporre a revisione, il quale, constatando la complessità dell’intervento in cui erano impegnati i colleghi, si ferma per aiutarli.

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Non trascorre molto tempo che inizia la tragedia: la cisterna esplode con immane violenza, il tir e la stessa cisterna vengono scaraventati oltre il lato opposto della Salaria, travolgendo Colasanti; una palla di fuoco si espande dal luogo dell’esplosione verso la Salaria vecchia che, in quel tratto, corre parallelamente alla Salaria, separata dalla statale da circa 150 metri di campagna coltivata ad olivi. La cisterna si abbatte sul campo dall’altro lato della strada, mentre la sfera infuocata brucia erba ed alberi, incendia l’autopompa dei vigili del fuoco arrivata per prima sul luogo dell’incidente ed incenerisce una persona, che ancora non è chiaro se fosse sul luogo per osservare le operazioni di soccorso o se stesse lavorando al vicino campo oppure sia stato scaraventato là dall’esplosione; ad ora non è stato ancora identificato. In alcune case oltre la Salaria vecchia gli abitanti avvertono distintamente il calore della sfera di fuoco mentre l’onda d’urto rompe i vetri in una casa e fa tremare le finestre di tutte le case circostanti, fino a Borgo Quinzio, sito ad un paio di chilometri. Il rombo dell’esplosione viene avvertito distintamente a chilometri di distanza.

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Alcuni membri delle squadre dei vigili del fuoco e alcuni operatori del 118 vengono investiti dal calore prodotto dall’esplosione e dall’onda d’urto, alla fine saranno sette i pompieri ricoverati con ustioni  e traumi da scoppio, cinque del distaccamento di Poggio Mirteto e due del distaccamento di Montelibretti.

Non basta, intanto l’incendio si è propagato alle pompe del distributore e poco dopo un’altra assordante esplosione squassa la zona, una colonna di denso fumo nero, visibile da molti chilometri di distanza si alza dall’area del distributore.

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Intanto sono arrivate altre squadre dei vigili del fuoco e cominciano ad arrivare numerose ambulanze del 118, anche tre elicotteri del 118 vengono impiegati nelle operazioni di soccorso ai feriti più gravi. Anche le forze dell’ordine e la protezione civile di Fara Sabina intervengono sul posto ed il traffico sulla Salaria viene bloccato in entrambi i sensi dallo svincolo per Passo Corese a quello per Borgo Quinzio.

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Un dramma nella tragedia: mentre procedono le operazioni di spegnimento e soccorso arriva sul luogo il questore di Rieti, competente per territorio. Pochi minuti ed il poliziotto che guida la sua auto scopre che il vigile del fuoco morto è suo fratello.

Stefano Colasanti

Le operazioni di spegnimento dureranno ancora qualche ora, mentre l’area non è stata ancora messa completamente in sicurezza per la presenza di grandi quantitativi incombusti di GPL ancora presenti nella cisterna e nei serbatoi del distributore.

Alla fine il bilancio sarà pesantissimo, 2 morti accertati, di cui uno ancora da identificare, 15 o 17 feriti, non è ancora ben chiaro, nessuno in pericolo di vita, fortunatamente, e, in serata, è giunta notizia di una persona che non ha più dato notizie di sé da ieri pomeriggio.

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Al momento, la Salaria resta chiusa in attesa che l’area venga messa in sicurezza. La procura ha aperto un fascicolo, per ora contro ignoti, per disastro colposo ed omicidio colposo.

Update 06/12/2018, ore 15.15: È stato identificata la salma della persona carbonizzata dall’esplosione. Si tratta di Andrea Maggi, purtroppo proprio la persona data per dispersa dalla famiglia nella serata di eiri.

La redazione di Dokeo e quella di Reccom Magazine esprimono la loro vicinanza alla famiglia di Stefano Colasanti e dell’altra vittima oltre che agli operatori del 118 e ai vigili del fuoco rimasti feriti nell’incidente.

 

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