Il caffè allungherebbe la vita degli esseri umani. Tale bevanda, infatti, se assunta moderatamente, ridurrebbe l’incidenza delle malattie cardiache. Bisognerebbe almeno bere due/tre tazzine al giorno per stare bene.
Questi sono i risultati di una ricerca da poco pubblicata sull’European Journal of Preventive Cardiology, la rivista della Società Europea di Cardiologia (ESC). Da precisare come tali asserzioni fossero state anticipate lo scorso aprile dai ricercatori durante la settantunesima sessione scientifica svoltasi presso l’American College of Cardiology (ACC).
Bevi caffè? Vivrai di più!
Da precisare come in passato ci siano stati altri studi del genere. Tuttavia, con l’ultima ricerca sono state accertate alcune informazioni che andrebbero a confermare la correlazione tra l’assunzione da parte dell’organismo umano di diversi tipi di caffè (istantaneo, macinato e decaffeinato) e la salute cardiaca.
Tramite l’utilizzo, in particolare, dei dati della biobanca britannica, i ricercatori hanno analizzato le associazioni tra il consumo di caffè (da nessuna tazzina fino a più di cinque al giorno per ciascuna tipologia) in realazione a problemi di tipo cardiaco come le aritmie, ma anche altre malattie cardiovascolari e, addirittura, il tasso di mortalità in circa 500.000 adulti in salute di un’ età compresa tra i 40 e 69 anni (età media 58 anni, 55,3% donne). Il follow-up medio è stato di 12,5 anni.
Ma fa davvero bene bere il caffè?
Come precisa FanPage la ricerca da parte degli studiosi non afferma direttamente che l’assunzione di caffè allunghi la vita, è stato tuttavia osservato che, rispetto a coloro che non bevono caffè, l’assunzione di almeno due o tre tazzine al giorno corrisponderebbe a una longevità maggiore, riducendo il rischio di decessi fino al quasi il 30%. In questo caso la percentuale vale per il caffè macinato.
Malattie cardiovascolari ridotte
Lo studio ha evidenziato che rispetto a coloro che non ne assumono affatto, i bevitori di caffè corrispondono a una riduzione delle malattie cardiovascolari. Ad ogni modo, anche in tal caso, bere caffè macinato darebbe benefici maggiori, riducendo la probabilità di problemi cardiaci del 20%. Per quanto riguarda il caffè decaffeinato è quello istantaneo, le probabilità sono rispettivamente del 6% e 9%.
Per quanto riguarda la questione delle aritmie, il caffè macinato e istantaneo, ma non quello decaffeinato, è correlato a un rischio minore di sviluppare problematiche del ritmo cardiaco, tra cui la fibrillazione atriale. Rispetto a coloro che non bevono affatto caffè, i rischi più bassi sono stati evidenziati con due e tre tazzine al dì per l’istantaneo e quattro o cinque tazzine al giorno per quanto riguarda il macinato. Questo darebbe delle percentuali di rischio ridotte rispettivamente del 21% e 17%.
Peter Kistler: “Bere caffè è salutare”
L’elettrofisiologo Peter Kistler del del Baker Heart and Diabetes Institute in Australia, ha spiegato tramite alcune dichiarazioni riportate da Science Alert: “I nostri risultati indicano che bere modeste quantità di caffè di tutti i tipi non deve essere scoraggiato, ma può essere apprezzato come un comportamento salutare per il cuore“.
Attenzione! Ci sono tuttavia alcuni dettagli da considerare. I record del database erano prevalentemente caucasici, il che rendeva più difficile generalizzare i risultati a una popolazione più etnicamente diversificata. Anche il consumo di caffè è stato auto-segnalato anziché monitorato e il database non tiene conto dei cambiamenti nel consumo di caffè o nel tipo di caffè nel tempo.
Peter Kistler ha comunque confermato: “In questo ampio studio osservazionale, caffè macinato, istantaneo e decaffeinato sono stati associati a riduzioni equivalenti nell’incidenza di malattie cardiovascolari e morte per malattie cardiovascolari o per qualsiasi causa” e inoltre: “I risultati suggeriscono che l’assunzione da lieve a moderata di caffè macinato, istantaneo e decaffeinato dovrebbe essere considerata parte di uno stile di vita sano“.
Insomma, bevete serenamente il caffè, fa bene, ma senza diventarne dipendenti!