Il Blue Streak era un missile balistico britannico sperimentale, progettato durante la guerra fredda e che in seguito venne utilizzato come primo stadio del lanciatore Europa. Lo sviluppo del veicolo iniziò nella metà degli anni 50.
Il Blue Streak aveva funzione di missile balistico a medio raggio capace di percorrere 3700 Km e pensato per trasportare una testata atomica in grado di raggiungere e distruggere un bersaglio in Unione Sovietica, anche se nella sua progettazione originaria era considerato un ADM capace di raggiungere città russe o ucraine. Il missile, lanciato da un sito posto nel sottosuolo o da un silo nel Regno Unito avrebbe compiuto la sua traiettoria oltre l’atmosfera terrestre per quasi tutto il volo.
Il nome Blue Streak non ha un significato preciso, ma si inserisce in una sequenza di nomi in codice post seconda guerra mondiale, i “codici arcobaleno”‘ per i progetti militari e aerospaziali del Regno Unito. Ogni codice era composto da un colore più una parola scelta a caso (ad esempio, allo stesso tempo c’erano altri progetti chiamati Green Garlic, Orange Poodle e Brown Bunny). I missili strategici erano progetti “blu” (ad esempio, il missile terra-aria dell RAF Blue Steel degli anni ’60).
A progettare e realizzare il missile fu la de Havilland Aircraft Company, e la Rolls Royce fornì invece i motori a razzo. Il progetto sperimentava nuove tecnologie e si cercò allo stesso tempo di rendere il missile molto leggero sperimentando una struttura in acciaio molto sottile per realizzarne il corpo che sarebbe dovuta essere sempre pressurizzata per non collassare su se stessa; questo ne rallentò di molto la realizzazione tanto che altri progetti missilistici negli USA e in Unione Sovietica lo sorpassarono facendolo diventare obsoleto al momento della produzione. A quel punto, visti gli scenari politici di allora, i costi di realizzazione lievitarono in modo allarmante considerato che anche i silos di lancio sotterranei avrebbero avuto costi enormi.
Questi problemi non vennero risolti e alla fine degli anni ’60 il progetto fu fermato almeno come arma e reimpiegato per il programma spaziale britannico. Infatti il Blue Streak poteva essere utilizzato per scopi civili, come lanciare carichi utili nello spazio, esattamente come facevano USA e Unione Sovietica.
L’idea era quella di utilizzare il Blue Streak come primo stadio per il lanciatore britannico a tre stadi Black Prince (altro nome arcobaleno dove “nero” sta per razzo spaziale) ma alla fine si decise di non costruire il missile preferendo una meno dispendiosa collaborazione con altri stati europei, che con il Regno Unito fecero nascere L’European Launcher Development Organization o ELDO, fondato all’inizio degli anni ’60 con la Francia, la Germania, il Belgio, l’ Italia e l’Olanda. La ELDO vide anche la partecipazione dell’Australia che contribuì alle strutture di lancio di Woomera.
Il primo missile prodotto dalla ELDO, fu l’Europa 1, che in pratica era una riprogettazione del Black Prince. Tale veicolo utilizzava un Blue Stream come primo stadio, il secondo era il Coralie, di realizzazione francese e il terzo stadio era l’Astris di fabbricazione tedesca.
Il missile a tre stadi avrebbe immesso in orbita i satelliti realizzati dall’Italia, dal Belgio e dall’Olanda, questo sistema avrebbe reso l’ELDO un vero e proprio progetto Europeo.
Il primo Blue Streak fu lanciato da Woomera il 5 giugno 1964. Funzionava perfettamente. Altri tre voli di prova furono effettuati senza problemi, una rara distinzione tra i razzi spaziali dell’epoca.
Il secondo passo fu quello di testare il Blue Streak con gli stadi francesi e tedeschi. In totale furono lanciati otto razzi Europa ma problemi agli stadi francesi e tedeschi portarono alla distruzione di tutti i missili in volo. Questo spazienti il governo britannico che nel 1968 decise di chiudere il progetto Blue Streak.
Il consorzio ELDO continuò a sviluppare la serie Europa senza la Gran Bretagna ed il Blue Streak.
Il programma fu portato avanti fino agli inizi del 1970, dopo quell’anno il consorzio europeo decise di abbandonare lo sviluppo del vettore Europa per un vettore di nuona progettazione che in seguito divenne l’Arianne.
L’ELDO cambiò poi denominazione in ESA, European Space Agency, che noi oggi conosciamo e apprezziamo.
Il Blue Streak, sia come primo stadio che come vettore indipendente, ha sempre funzionato perfettamente ognuna delle undici volte in cui è stato lanciato, un tasso di successo del 100% eguagliato solo dal Saturn V.
Oggi, esistono ancora due razzi Blue Streak. Uno è esposto al National Space Center di Leicester e un altro è stato conservato al Museum of Flight, East Fortune in Scozia.
Fonte: http://www.armaghplanet.com