I batteri nello spazio sono più letali

I batteri portati nello spazio hanno dimostrato di poter mutare rapidamente per adattarsi all'ambiente circostante, vanificando la speranza che pericolosi agenti patogeni possano morire nelle condizioni estreme dei viaggi spaziali.

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Duro colpo per i sognatori e per gli amanti dei viaggi nello spazio: i batteri sono più letali e in caso di microgravità, diventano addirittura più difficili da sterminare. Questo comporta un danno irreversibile per l’uomo che in tale condizione non avrebbe nessuna possibilità di sopravvivere.
Studiando gli effetti a lungo termine che la microgravità (la quasi totale assenza di gravità sperimentata durante i viaggi nello spazio vicino alla Terra) ha sul corpo umano, molti aspetti sono ancora in gran parte sconosciuti.
Ma gli scienziati hanno delle cattive notizie su ciò che la microgravità fa ad altri esseri viventi. Infatti, sfortunatamente, può rendere i batteri più letali e più resistenti agli antibiotici. Almeno così scrive la dottoranda dell’Università di Adelaide Vikrant Minhas su The Conversation.
Inoltre, i batteri portati nello spazio sono stati in grado di mutare rapidamente e di adattarsi all’ambiente circostante, vanificando la speranza che pericolosi agenti patogeni possano morire nelle condizioni estreme dei viaggi spaziali.
Le cellule diventano più piccole, scrive Minhas, ma anche più numerose, ciò comporta che un batterio si propaghi più copiosamente.

I batteri nello spazio sono più letali: fanno crescere velocemente biofilm

Rimangono interrogativi su come i batteri potrebbero sopravvivere in condizioni di microgravità rispetto alle vere condizioni di gravità zero.
Gli scienziati non hanno capito se i cambiamenti sono dovuti a una specifica modifica e se sia quantificabile della forza di attrazione gravitazionale o all’assenza di gravità in generale.  Ma hanno compreso bene quali cambiamenti stanno avvenendo.
Il problema deriva dalla capacità dei batteri di far crescere un biofilm – colonie dense che si attaccano l’una all’altra e ad altre superfici – quando sono sottoposte a microgravità”. Scrive Minhas.
Questi biofilm, rendono i batteri contenuti all’interno più infettivi, proteggendoli al tempo stesso dai trattamenti antibiotici. E ancora più preoccupante per i viaggiatori spaziali; la presenza della matrice polisaccaridica, può restare sulle apparecchiature o sui controlli delle navicelle spaziali e corroderli gradualmente”.
In aggiunta il ricercatore rileva: “ E’ stato un problema per la Stazione Spaziale Mir: Le colonie batteriche sono cresciute su una serie di controlli e strumenti e hanno minacciato un malfunzionamento diffuso”.
Tutto questo ha serie implicazioni; soprattutto quando si tratta di voli spaziali a lungo raggio dove la gravità non sarebbe presente“. Aggiunge: “Sperimentare un’infezione batterica che non può essere trattata in queste circostanze, sarebbe catastrofico“.

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