Gli esami effettuati su un uomo di 72 anni hanno inizialmente diagnosticato una forma di tumore al cervello altamente aggressiva, nota come glioblastoma. In seguito a una terapia innovativa, ulteriori controlli hanno fortunatamente rendicontato una regressione delle dimensioni del tumore entro pochi giorni dalla somministrazione del trattamento.
Sebbene i risultati di altri due partecipanti con diagnosi simili siano stati un po’ meno positivi, il successo del caso ha fatto comunque ben sperare per l’eventuale scoperta di un trattamento efficace per quella che attualmente è una malattia incurabile. I glioblastomi sono in genere mortali quanto gli altri tumori maligni. Emergendo dalle cellule di supporto all’interno del sistema nervoso centrale, possono svilupparsi rapidamente in masse che causano la more dei pazienti dei pazienti entro cinque anni, almeno nel 95% dei casi.
Glioblastoma: le ricerche da parte degli scienziati
I ricercatori del Mass General Cancer Center negli Stati Uniti hanno sospettato che un trattamento basato sul sistema immunitario del paziente, noto come terapia con cellule T CAR, potesse avere successo dove altre terapie hanno fallito. Essendo stata approvata per il trattamento dei tumori del sangue, la capacità della terapia con cellule T CAR di individuare le cellule cancerose potrebbe presentare vantaggi nella distruzione dei glioblastomi.
Lo studio delle cellule tumorali e la ricerca di una cura
Le cellule T dei pazienti vengono raccolte e riprogettate per riconoscere i marcatori di superficie identificativi all’esterno delle cellule tumorali prima di essere restituite tramite un’infusione. Un marcatore prevalente in una serie di glioblastomi, una variante mutata di una proteina chiamata recettore del fattore di crescita epidermico (EGFR), ha un potenziale come bersaglio per il trattamento delle cellule T CAR. Sfortunatamente i glioblastomi indossano una varietà di travestimenti che rendono il processo di reingegnerizzazione molto difficile.
Per superare questo problema, i ricercatori hanno trovato un modo per incoraggiare le cellule T CAR a produrre anche anticorpi che cercano EGFR non varianti. Sebbene queste proteine non siano solitamente espresse dalle cellule cerebrali, si trovano su quelle tumorali, fornendo una caratteristica identificativa aggiuntiva per agevolare il lavoro delle T CAR.
Studi preclinici di laboratorio hanno scoperto che la terapia con la molecola anticorpale che coinvolge le cellule T (TEAM) ha funzionato come previsto nel caso di un paziente malato di tumore, con l’ausilio delle stesse cellule T regolatorie.
L’Intraventricular CARv3-TEAM-E T-Cells in Patients with Glioblastoma (INCIPIENT) è stato uno studio clinico di fase 1 incaricato di valutare la sicurezza del processo, nonché il suo potenziale come trattamento. Sono stati reclutati solo tre pazienti, tutti con diagnosi di una forma di glioblastoma che esprimeva la variante EGFR.
Il primo paziente, un uomo di 74 anni, è stato sottoposto, in un primo momento, a farmaci standard e radioterapia per il suo tumore, per poi vederlo ripresentarsi un anno dopo. Dopo aver ricevuto un’infusione di cellule T CARv3-TEAM-E, la sua prognosi è sembrata buona con una scansione MRI che ha mostrato una significativa riduzione delle dimensioni della massa.
Che cos’è il glioblastoma
Il glioblastoma è un tipo di tumore cerebrale altamente aggressivo e maligno. Si tratta dell’esempio più comune di cancro al cervello negli adulti. Appartiene alla categoria dei gliomi, che sono tumori che si sviluppano a partire dalle cellule gliali, che svolgono un ruolo di supporto nei tessuti cerebrali.
Si tratta di una forma tumorale nota per la sua aggressività e velocità di crescita. Si diffonde rapidamente all’interno del cervello, rendendo difficile la sua completa rimozione chirurgica. È spesso necessaria una biopsia per confermare la diagnosi e determinare il grado di malignità del tumore.
Nonostante i progressi nella diagnosi e nel trattamento del glioblastoma, rimane un’importante problematica clinica significativa a causa della sua aggressività e della limitata efficacia delle terapie attuali. La ricerca però continua a progredire verso nuove strategie terapeutiche e una migliore comprensione della biologia di questo tumore.
La nuova terapia descritta in questo articolo rappresenta una speranza per milioni di pazienti nel mondo. Ci si augura che, con la continua evoluzione e le nuove scoperte scientifiche, la maggior parte delle forme tumorali possano divenire mali facilmente curabili, senza essere più causa di morte.