Ormai è quasi passato un anno da quando è stato approvato il budget triennale dell’Agenzia Spaziale Europea, l’ESA, che grazie ai fondi ottenuti dalle nazioni contribuenti, ha potuto pianificare degli eventi con un arco temporale molto più lungo.
Le esplorazioni spaziali, oltre ad essere molto interessanti, hanno anche bisogno di fondi e di certezze finanziarie a lungo termine per essere avviate e concluse. I due corpi celesti più esplorati sono indubbiamente la Luna e Marte, su cui ogni singola spedizione costa molto e porta dei benefici piuttosto limitati se non rientrano in un programma internazionale.
Le missioni spaziali, quindi, presentano una collaborazione a livello internazionale, che riguarda tutte le agenzie che sono presenti sul pianeta, divenendo così un framework, un programma, un’infrastruttura e non più una singola missione. Inoltre, le missioni spaziali sfruttano i dati raccolti da quelle precedenti per riuscire a pianificare quelle future.
Questa organizzazione è stata quella utilizzata dalla ISS negli ultimi 20 anni, per quanto riguarda lo sviluppo delle attività spaziali in orbita bassa, una struttura che ad oggi rimane un esempio unico di infrastruttura multifunzionale, nata grazie alla partnership di diverse agenzie spaziali.
La Luna e le sue missioni
Per la Luna, il nostro satellite naturale, sono previste moltissime iniziative, tra cui: il Lunar Gateway, il programma Artemis e gli Artemis Accords, il Commercial Payload Lunar Service, la base lunare cinese.
Sono tutti programmi che verranno realizzati sul nostro satellite in questo decennio in collaborazione, così da poter facilitare lo sviluppo delle missioni scientifiche. Inoltre, sono tutte missioni fondate su delle infrastrutture e degli accordi multilaterali così da poter riuscire a semplificare, per quanto possibile, le complesse attività lunari.
L’ESA ha fornito tre moduli per il supporto del Lunar Gateway e del programma Artemis, ossia l’ESM, il I-Hab, e l’ESPRIT. Inoltre, sta contribuendo alle spedizioni lunari in diversi modi, tra cui troviamo la collaborazione con i vecchi partner della stazione spaziale per la realizzazione del Lunar Gateway.
L‘ESA, il 14 ottobre, ha annunciato dei contratti molto importanti in occasione dell’IAC 2020, acronimo di International Astronautical Congress, il più grande evento annuale di astronautica, che quest’anno a causa della pandemia è stato organizzato totalmente on-line.
Per quanto riguarda la fabbricazione dell’I-HAB e dell’ESPRIT, i due moduli del Gateway se ne occuperà direttamente la Thales Alenia Space. Il primo, I-Hab, acronimo di International Habitation Module, sarà un modulo abitativo che verrà progettato dalla divisione italiana di Thales Alenia Space, con un costo totale previsto di 327 milioni di euro. La scelta di affidare la progettazione all‘Italia dipende dal fatto che a Torino è stato realizzato circa il 50% dello spazio abitativo della Stazione Spaziale Internazionale.
La struttura realizzata sarà leggermente diversa per soddisfare le esigenze dell’orbita lunare, prima di tutto per le radiazioni e poi per le condizioni ambientali differenti. L’esperienza acquisita con gli anni costituirà un ottima base di partenza. Per adesso è previsto che l’I-Hab verrà lanciato nel 2026.
Il secondo, l’ESPRIT, acronimo di European System Providing Refueling, Infrastructure and Telecommunications, sarà invece costruito dalla divisione francese della stessa azienda. L‘ESPRIT è un modulo con dimensioni inferiori rispetto al primo e presenta anche differenti funzionalità fondamentali, tra cui ci sono i sistemi di telecomunicazione che saranno inviati con due lanci, il primo previsto per il 2023, che sarà agganciato temporaneamente al modulo HALO, mentre il secondo verrà inviato nel 2027.
Il programma Artemis, che prevede la collaborazione tra la ESA e la NASA, si concentra sulla progettazione del modulo di servizio, l’ESM, della capsula Orion, con un invio previsto dal lanciatore super-pesante SLS, di cui si attende da svariati anni l’inaugurazione, prevista al momento per la fine del 2021. Il terzo volo del programma Artemis 3 è previsto per il 2024, una missione che riporterà un equipaggio, dopo quelli avvenuti con gli Apollo, sulla superficie lunare.
L‘Orion sarà fondamentale anche per il progetto Gateway Lunare, perché avrà la funzione di un “taxi” tra la Terra e l’orbita lunare. L’ESA a tal proposito prevede di sviluppare un proprio servizio cargo con cui recarsi verso l’orbita lunare, denominata Cis-Lunar Transfer Vehicle, la CLTV.
In progetto in Europa c’è anche un’altra iniziativa destinata all’esplorazione lunare, la EL3, acronimo di European Large Logistic Lander, un lander ideato per poter trasportare un peso di 1,3 tonnellate sulla superficie della Luna. Il lander, che è stato progettato per essere indipendente dal Gateway, sarà inviato dal lanciatore Ariane 6, da Kourou. Momentaneamente, ancora non è stato costruito, ma sono state già scelte due aziende in grado di idearne il design, l’Airbus e il Thales Alenia Space, alla fine sarà l’ESA a scegliere il progetto migliore.
L’Agenzia Spaziale Europea conta di riuscire a portare a termine dalle 3 alle 5 missioni grazie ai lander EL3 nel prossimo decennio.