A rischio la missione ESA PROSPECT per analizzare i depositi di ghiaccio lunare

Sulla base dei dati ottenuti dall'LRO nella regione polare meridionale della Luna, l'ESA ha pubblicato una mappa del ghiaccio d'acqua lunare che sarà accessibile alle future missioni

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Nel 2009, la NASA ha lanciato il Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO), la prima missione che gli Stati Uniti hanno inviato sulla Luna in oltre un decennio. Una volta in orbita lunare, l’LRO ha condotto osservazioni che hanno portato ad alcune scoperte importanti. Ad esempio, in una serie di crateri permanentemente ombreggiati attorno al Bacino del Polo Sud lunare – Aitken, la sonda ha confermato l’esistenza di abbondante ghiaccio d’acqua.

Sulla base dei dati ottenuti dall’LRO nella regione polare meridionale della Luna, l’ESA ha pubblicato una mappa del ghiaccio d’acqua lunare (vedi l’animazione di seguito) che sarà accessibile alle future missioni. Tra queste e compresa la missione ESA per l’osservazione delle risorse e la prospezione in loco per esplorazione, sfruttamento commerciale e trasporti (PROSPECT), che verrà portata sulla Luna dal lander russo Luna-27 nel 2025, ammesso che la crisi dovuta alla guerra finisca prima e le collaborazioni riprendano.

Le recenti tensioni internazionali dovute all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia hanno, infatti, provocato tutta una serie di sanzioni ai danni della Russia che hanno provocato, tra le altre cose, l’interruzione delle collaborazioni scientifiche e tecnologiche tra i paesi UE e la Russia stessa.

Una volta lì, PROSPECT campionerà questi depositi di ghiaccio d’acqua al fine di valutare la reale possibilità delle future missioni di raccoglierlo al fine di costruire e mantenere un avamposto lunare, ovvero l’utilizzazione delle risorse in situ (ISRU). Al centro di questo processo è il ProSEED, un trapano che estrarrà campioni da sotto la superficie della regione del Polo Sud della Luna.

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Oltre all’acqua, si prevede che i campioni prelevati da PROSPECT conterranno anche elementi volatili che possono rimanere intrappolati alle temperature estremamente basse che si prevedono in questa regione, tra i -150°C ed i -200 ° C in alcune aree. Questi campioni saranno quindi riscaldati e analizzati dal laboratorio chimico di PROSPECT (ProSPA) per estrarre questi volatili e sottoporli a processi termochimici.

Ciò comporterà il loro riscaldamento a temperature fino a 1000° C per verificare se è possibile estrarre altri composti chimici (come ossigeno gassoso). Lo scopo è determinare se un giorno sarà possibile raccogliere e convertire risorse locali per soddisfare le esigenze degli astronauti e dei coloni lunari, per la produzione di materiali da costruzione, acqua potabile e aria.



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Il concetto di sistema PROSPECT e le sue funzioni. Credito: ESA

Il laboratorio ProSPA analizzerà anche questi campioni per ottenere misurazioni isotopiche precise degli elementi chiave sulla Luna – come carbonio, ossigeno, azoto e idrogeno. Ciò fornirà informazioni sulle origini, l’evoluzione e il posizionamento delle sostanze chimiche volatili all’interno del sistema Terra-Luna, e aiuterà gli astronomi a farsi un’idea di come gli elementi volatili sono distribuiti in tutto il Sistema Solare interno.

Proprio come per la distribuzione dell’acqua, sapere come, quando e dove sono stati distribuiti questi elementi è la chiave per capire come il nostro Sistema Solare si è evoluto nel tempo. Dal momento che queste sostanze chimiche sono anche la chiave dell’esistenza della vita come la conosciamo, una documentazione delle sostanze volatili potrebbe fornire informazioni su quando è emersa la vita e dove altro potrebbe essere trovata.

Sia PROSPECT che il programma russo Luna-Glob fanno parte di un più ampio sforzo globale per esplorare la Luna e comprendere il prospettiva quali saranno le risorse sfruttabili. L’obiettivo a lungo termine di queste missioni, insieme al Progetto Artemis e alla costruzione del Lunar Gateway, è quello di creare un programma sostenibile per l’esplorazione lunare e una presenza umana permanente sulla Luna.

Fonte: ESA

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