Poco sappiamo su Ermete Trismegisto, figlio più del mito che della storia in verità. Da quelle rare informazioni che sono giunte a noi, veniamo a conoscenza della figura eterea di un autore, fondatore di quella letteratura che sarà in seguito chiamata “ermetica” appartenente alla tarda età ellenistica.
Come informa l’enciclopedia Treccani, la letteratura ermetica è un insieme di scritti riguardanti tematiche abbraccianti la filosofia e la religione. Tali testi circolarono in ambiente greco e romano nei primi secoli dopo la nascita di Cristo. Tali scritti parlavano della creazione dell’uomo e della liberazione dello spirito tramite una sola strada: la conoscenza.
Ermete Trismegisto e Toth
Ermete Trismegisto avrebbe avuto natura divina. Venne infatti identificato con il dio egiziano Toth, che sarebbe stato l’ispiratore delle dottrine dei filosofi classici. Trismegisto, è un titolo onorifico, in verità, che sta per “tre volte grandissimo“.
Gli scritti a lui attribuiti vennero connessi in seguito a un gruppo di testi riguardanti la magia, l’alchimia e l’astrologia. Tali elaborati posero le basi della letteratura definita ermetica. Il personaggio in questione fu molto conosciuto e apprezzato anche in epoca medioevale e rinascimentale. Ermete era un considerato il “padre” degli alchimisti, poiché egli stesso era ritenuto l’inventore di tale scienza.
Mediatore tra l’uomo e il divino
Secondo alcune versioni, per quanto maestoso e sapiente, Ermete Trismegisto sarebbe stato un uomo e non un dio. Egli sarebbe vissuto qualche tempo prima di Mosè. Fu il primo a proporre la rivelazione divina in forma scritta.
Concentriamoci sul nome, Ermete: esso è correlato al nome di Ermes, messaggero degli dei e intermediario tra l’uomo e il divino. Potrebbero essere stati, volendo, la stessa entità. Dionidream.com informa che il primo a menzionare Ermete Trismegisto fu Erodoto nel 450 a.C., traducendo in lingua greca le conoscenze astrali del popolo egizio. Si ipotizza che potesse essere stato un sovrano egizio (quasi sicuramente apparteneva a tale popolo) mentre, secondo un’altra versione, sarebbe stato lo stesso Mosè.
La scoperta di Leonardo da Pistoia
Nel corso di un viaggio in Macedonia avvenuto nel 1453, il monaco italiano Leonardo da Pistoia scoprì 14 opere originali appartenute a Michele Psello. Tali testi sarebbero stati redatti nell’XI secolo in lingua greca e firmati proprio da Ermete Trismegisto. Questo corpus è intitolato Hermetica ed è conosciuto anche come Corpus Hermeticum.
Tale corpus venne in seguito donato da Leonardo a Cosimo dei Medici, il quale diede carico a Marsilio Ficino di tradurlo dal greco al latino e, in seguito all’italiano dell’epoca. Tra le opere attribuite ad Ermete Trismegisto vi sono I Misteri Eleusini, la tavola smeraldina e Il cratere della sapienza.