L’endometriosi è una condizione dolorosa in cui il tessuto all’interno dell’utero, noto come endometrio, si sviluppa al di fuori dell’utero, un problema che affligge milioni di donne in tutto il mondo. La condizione è cronica, estremamente dolorosa e può portare all’infertilità e, come molte altre condizioni che colpiscono esclusivamente le donne, rimane enigmatica a causa di decenni di abbandono da parte di ricercatori e medici.
Gli scienziati sanno poco di questa condizione: come e perché si sviluppa è ancora sconosciuto e attualmente non esiste una cura. Sebbene siano disponibili trattamenti come antidolorifici, chirurgia e contraccettivi ormonali per migliorare il dolore e l’infertilità, non sempre sono efficaci.
Una nuova ricerca dell’Università di Oxford, del Baylor College of Medicine, dell’Università del Wisconsin-Madison e degli scienziati della Bayer AG sono ora ad un passo alla scoperta di un potenziale nuovo obiettivo per il trattamento, effettuando analisi genetiche su esseri umani e macachi rhesus, secondo uno studio pubblicato su Science Translational Medicine.
Il legame genetico tra l’endometriosi di stadio III/IV e la regione 7p13-15 del genoma umano
La scoperta risale a uno studio del 2015 all’Università di Oxford. I ricercatori hanno esaminato 32 famiglie contenenti tre o più pazienti con endometriosi e hanno scoperto un legame genetico tra l’endometriosi di stadio III/IV e la regione 7p13-15 del genoma umano, scoprendo che fino al 50% del rischio di endometriosi nelle donne è dovuto alla genetica.