Una nuova forma d’amore sta prendendo piede negli ultimi anni: si tratta dell’ecosessualità, un modo di amare la natura che può avere anche risvolti sessuali. Si tratta dell’ennesima stravaganza o di un concetto profondo, un modo di relazionarsi con Madre Terra che nulla a a che vedere con la voglia di essere a tutti i costi anticonvenzionali?
Ecosessualità: esploriamo meglio questo concetto
Si sa che ormai addentrarsi in territori che riguardano una sfera così intima come la sessualità è rischioso: alla minima sbavatura piovono accuse di arretratezza, chiusura mentale ed oscurantismo medievale. Dall’altra parte c’è invece chi ridicolizza tutto ciò che non è conforme, che non segue regole preconfezionate, che non aderisce al rassicurante schema maschio/femmina.
A noi però la tifoseria non piace, e preferiamo osservare con curiosità ed intelligenza l’evolversi dei sentimenti umani, legati a doppio filo dalla sessualità che meglio li rappresenta. Parlare di ecosessualità non è facile, essendo un concetto del tutto nuovo, ma a maggior ragione, bisogna approcciarsi ad esso sospendendo il giudizio o meglio il pregiudizio.
L’ecosessualità consiste fondamentalmente nel mostrare alla Terra un po’ di amore, fisicamente o con altre manifestazioni. Secondo il manifesto ufficiale dell’ecosex, scritto dalle pioniere Elizabeth Stephens e Annie Sprinkle, comprende molti elementi diversi.
“ Abbracciamo spudoratamente gli alberi, massaggiamo la terra con i piedi e parliamo in modo erotico con le piante. Siamo adoratori del sole e osservatori delle stelle. Accarezziamo le rocce, ci godiamo le cascate e ammiriamo le curve della Terra. Facciamo l’amore con la Terra attraverso i nostri sensi. Celebriamo i nostri E-spot”
Si tratta di osservare la natura con occhi nuovi: come un’amante, liberandola dal pesante fardello di essere vista invece come madre.
In un clima in cui il mondo ha bisogno più che mai di compassione, gli ecosessuali credono che trattare il pianeta come nostra madre (qualcuno che tollera comportamenti scorretti a causa dell’amore) piuttosto che come un amante non sia l’approccio giusto.
Sprinkle ha dichiarato a proposito dell’ecosessualità: “Potresti dare filo da torcere a tua madre e lei lo sopporterà, ma con un amante è una questione di dare e avere e gli ecosessuali credono che sia proprio ciò di cui il pianeta ha bisogno in questo momento”.
L’ecosessualità introduce nel rapporto uomo natura un concetto più alto di rispetto: quello che la Terra ha dovuto subire come Madre, non deve e non può subire come amante. Vedendo la Terra come un’amante, gli ecosessuali sperano di poter aiutare nella lotta contro il cambiamento climatico e proteggere l’ambiente.
Sprinkles ha aggiunto: “L’ecosessualità sta rendendo la terra una questione sessuale urgente. Invece di Madre Terra, dove la terra ti conforta, la terra è la tua amante, è al tuo livello, e ti dà la responsabilità di sostenere la tua parte della relazione. Si tratta di un approccio rivoluzionario”.
L’ecosessualità è un’identità come le altre, non è un hobby, una moda passeggera ma un’identità pari all’essere gay o bisessuale: “Per alcuni di noi essere ecosessuali è la nostra identità (sessuale) primaria, mentre per altri non lo è. Gli ecosessuali possono essere GBTQI, eterosessuali, asessuali e/o altro. Invitiamo e incoraggiamo gli ecosessuali a fare coming out. Siamo ovunque. Siamo polimorfi e pollen-amourous”.
L’ecosessualità non consiste solo nel fare sesso con la terra (anche se ce n’è in abbondanza), gli ecosessuali possono anche sposarsi con il sole, la luna, la terra o le stelle. In effetti, gli stessi Sprinkle e Stephens si sono sposati con la terra in una cerimonia “Marry The Soil” nel 2014.
Anche se se ne sta parlando da poco, l’ecosessualità è diventata mainstream per la prima volta nel 2016, quando Sprinkles e Stephens hanno pubblicato il loro manifesto. E guardando i dati sulle tendenze di Google non mostra alcun segno di rallentamento e continua a crescere nel 2017.
Gli ecosessuali indossano preservativi sulle dita per fare sesso con i fiori. La contraccezione è una parte troppo importante dell’ecosessualità e “le persone devono infilarsi un preservativo sul dito prima di accarezzare i fiori” per smettere di interferire con l’impollinazione. Quindi dietro un atteggiamento che potrebbe sembrare eccessivo, si nasconde il desiderio di preservare il fiore dalla contaminazione umana per consentirgli di completare il suo ciclo.
In conclusione, alla base dell’ecosessualità c’è un grande amore per la natura, e ogni gesto, dal camminare scalzi all’abbracciare gli alberi, ha una componente erotica che non va ridicolizzata o sminuita, ma semplicemente rispettata.