C’è chi soffre di insonnia e fatica a dormire e chi invece dormirebbe sempre. Il secondo caso prende il nome di ipersonnia. Non si tratta di semplice stanchezza, anzi il fenomeno è spesso legato alla demenza. Il Dott. Vincenzo Tullo, neurologo e responsabile dell’Ambulatorio sulle cefalee presso Humanitas LAB. ha studiato i vari casi.
L’ipersonnia è una diagnosi che raggruppa numerosi disturbi del sonno caratterizzati da un’eccessiva sonnolenza diurna (ESD). Il paziente ipersonniaco non riesce a rimanere vigile per tutto l’arco della giornata: può infatti andare incontro a situazioni di sonno improvviso da cui non riesce ad esimersi (per esempio si può addormentare durante una conversazione, durante un pasto o addirittura mentre sta guidando), inoltre potrebbe avere parecchie difficoltà a svegliarsi al mattino.
Queste appena citate sono le caratteristiche che accomunano tutte le ipersonnie, poi ogni sottotipo ha le proprie peculiarità addizionali. Lo specialista, dopo aver diagnosticato l’ipersonnia sulla base dell’ESD, deve procedere all’identificazione della causa specifica, poiché ogni tipo necessita approcci terapeutici completamente diversi
Dormire troppo è patologico?
Neurology, famosa rivista che tratta di patologie a carico, come lo stesso nome evidenzia, dell’apparato neurologico ha da poco pubblicato una interessante ricerca. Lo studio in questione ha messo in relazione, comparandole, le correlazioni tra il dormire troppo e ogni effetto negativo sul cervello e il suo benessere.
Ciò che scienziati e ricercatori hanno scoperto è che dormire più di nove ore durante la notte può condurre alla demenza. In cervello, soprattutto in persone avanti con gli anni, che non lo allenano metodicamente, tenendolo impegnato nel pensiero e a risolvere alcuni problemi, sia pure di vita, casalinghi e non pesanti, si ‘adagia’ e piano piano inizia a funzionare poco o male.
Inoltre, in chi ha la tendenza a dormire a lungo si può osservare, attraverso opportune attrezzature mediche, la riduzione del volume del cervello, rispetto a chi non dorme più di 8 ore per notte.
L’ipersonnia (dormire troppo) è un sintomo
Sia l’insonnia che l’ipersonnia possono segnalare la presenza di varie patologie. Nel secondo caso, l’individuo che ne soffre sente l’irrefrenabile bisogno di dormire. Sia di notte che durante il giorno cade in sonni profondi e non è facile svegliarlo.
Colui che dorme troppo, potrebbe essere affetto da alcune patologie a carico del sistema nervoso: narcolessia, sindrome da apnee notturne, ipersonnia idiopatica o ipersonnia post-traumatica. Non è certo il caso di trascurare i sintomi dell’ipersonnia. Patologie ben più gravi potrebbero essere in agguato.
Importante è un consulto specialistico
Sia per l’insonnia che per l’ipersonnia diviene un obbligo rivolgersi a uno specialista. Una visita neurologica approfondita può accertare eventuali problemi. Lo specialista con particolari esami specifici, di laboratorio e strumentali, come la risonanza magnetica dell’encefalo e tomografia a emissione di positroni (PET), può evidenziare l’eventuale patologia.
L’ipersonnia può essere causata anche da farmaci che devono essere rigorosamente bilanciati dallo specialista che li ha prescritti. Il ‘Fai da te’ nelle cure mediche è assolutamente vietato.
A volte malattie considerate semplici stati fisici, come l’obesità, patologie come il diabete o che portano una cattiva ossigenazione al cervello possono causare un sonno esagerato.
Gli sbalzi di temperatura, così come un pasto abbondante e troppo carico di calorie affatica la digestione e porta sonno. Malattie cardiovascolari apportano uno scarso afflusso di ossigeno al cervello che può arrivare all’acidosi per una scarsa ventilazione.
Accertiamoci di non dormire in stanze poco ventilate e curare l’ alimentazione, ne trarrà beneficio anche il nostro sonno.