lunedì, Settembre 9, 2024
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I dinosauri scansoriopterigidi che si estinsero perché non riuscirono a volare 

Prima che nascessero gli odierni uccelli, gli animali si cimentarono in numerose “prove” prima di riuscire a volare. E molti si estinsero proprio perché non ne furono capaci. Accadde ai dinosauri scansoriopterigidi ed è quello che viene confermato da un interessante studio paleontologico.

Prima che nascessero gli odierni uccelli, gli animali si cimentarono in numerose “prove” prima di riuscire a volare. E molti si estinsero proprio perché non ne furono capaci. Accadde ai dinosauri scansoriopterigidi ed è quello che viene confermato da un interessante studio paleontologico.

Nel corso dell’evoluzione per giungere ad una delle capacità animali tra le più rivoluzionarie, ovvero quella di volare, sono stati fatti tantissimi tentativi. Ma non tutti riuscirono. E molti di questi che tentarono invano il volo, si estinsero.

Gli scansoriopterigidi (Scansoriopterygidae, Czerkas & Yuan, 2002) sono una famiglia di dinosauri teropode maniraptori di piccole dimensioni, vissuto durante il Giurassico in Asia centrale.

La famiglia fu creata per ospitare il gruppo monospecifico dell’enigmatico maniraptore Scansoriopteryx heilmanni. Un altro animale con caratteristiche simili, l’Epidendrosaurus ninchengensis, potrebbe appartenere allo stesso gruppo, ma la classificazione è ancora dubbia.

La collocazione tassonomica degli scansoriopterigidi è ancora incerta. Senza dubbio, si tratta di teropodi maniraptoridi che condividono alcune caratteristiche con i moderni uccelli, con i quali potrebbero essere strettamente imparentati, così come con i deinonicosauri. La struttura della zampa presenta alcune similitudini con il maniraptor piumato Yixianosaurus.

Un’analisi filogenetica di Godefroit e coautori del 2013 imparenta fortemente gli scansoriopterigidi con gli uccelli:

Paraves
Scansoriopterygidae
Eosinopteryx
Eumaniraptora
†Dromaeosauridae
†Troodontidae
Avialae

Secondo Micheal Pittman, ricercatore del laboratorio di paleontologia dei vertebrati dell’Università di Hong Kong, la capacità di volare si è evoluta almeno tre volte, ma i “tentativi”, riusciti e non riusciti, potrebbero essere stati molti altri.

Alla capacità di volare si sono avvicinate diverse specie, come suggeriscono diversi ritrovamenti, cosa che mostra che un’ampia sperimentazione è stata fatta per quanto riguarda questa abilità prima che fosse realmente raggiunta definitivamente.

Pittman e Thomas Dececchi, professore di biologia della Mount Marty University, si concentrano soprattutto sugli “Scansoriopterigidi“, un gruppo di dinosauri teropodi abbastanza raro. Secondo i due ricercatori questo genere di dinosauro planava usando delle ali simili a quelle dei pipistrelli.

Questi animali vissero all’incirca 160 milioni di anni fa e i loro resti sono stati trovati soprattutto nella Cina settentrionale. Erano relativamente piccoli e pesavano all’incirca 1 kg.  Cacciavano insetti e si nutrivano anche di semi e piante.

Il caso degli scansoriopterigidi probabilmente è unico. I ricercatori hanno scansionato i loro fossili con nuove tecniche, come la fluorescenza stimolata al laser (LSF), grazie alla quale è possibile analizzare in dettaglio ossa e tessuti molli.

E’ stato grazie a modelli matematici che sono riusciti a capire le basi della locomozione degli scansoriopterigidi.  Sono così giunti alla conclusione che erano in grado solo di planare, peraltro abbastanza goffamente.

In pratica tentavano di volare ma non ci riuscivano, evidente caso di una evoluzione precoce con caratteristiche forse arrivate troppo presto.

Potevano planare, ma non erano molto bravi. Se fossi stato in loro sarei stato particolarmente preoccupato dai predatori”, spiega Pittman.

Proprio perché non erano capaci di volare davvero, i ricercatori non inseriscono questo gruppo di dinosauri in quei gruppi di specie che invece sono riusciti a sviluppare una vera capacità di volare.

Ciò è infatti accaduto almeno tre volte, una volta negli antenati degli uccelli e due volte nei “dromaeosauridi“.

Quello degli scansoriopterigidi può essere dunque considerato come un vicolo cieco evolutivo, qualcosa che poi ha condannato questa specie all’estinzione dopo pochi milioni di anni.

Forse puoi sopravvivere per qualche milione di anni se disponi di tecniche poco efficienti, ma con uccelli, pterosauri, mammiferi che planano tutt’intorno, gli scansoriopterigidi semplicemente subirono una fortissima pressione che li portò a scomparire”, ha affermato Dececchi.

Gli scansoriopterigidi restarono a mezza strada tra i dinosauri pteropodi e i dinosauri aviari da cui derivarono gli uccelli. Gli scansoriopterigidi non riuscivano a sottrarsi ai predatori né a terra né nell’aria: la loro abilità da “via di mezzo” li condannò all’estinzione. Una volta di più l’evoluzione ha premiato la specializzazione ovvero l’adattamento estremo alle condizioni della propria nicchia ecologica.

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