Il database forense delle forze dell’ordine potrebbe individuare meglio i criminali collegandosi ai database dei siti che studiano le genealogie

Cos'è e cosa contiene, esattamente, il database forense utilizzato dalle forze dell'ordine, nella fattispecie, in America?

0
3846

Le capacità investigative della polizia potrebbero avere un’interessante balzo in avanti, grazie ad un importante progresso nell’analisi genetica.

Una nuova tecnica, infatti, può consentire il collegamento tra i database forensi, contenenti informazioni genetiche frammentarie e limitate dei soggetti “schedati”, e i database, ben più ricchi di informazioni genetiche, dei siti web che si occupano di ricostruire gli alberi genealogici dei propri clienti.

Ad inizio anno, un database contenente materiale genetico di privati che cercavano di ricostruire la propria storia famigliare, è stato utilizzato per identificare il “Golden State Killer“, un serial killer attivo in California decenni fa.

A partire dal suo arresto, avvenuto ad aprile, la medesima tecnica e’ stata utilizzata per riaprire altri vecchi casi ancora insoluti. Per le forze dell’ordine, collegarsi a questi database ricchi di informazioni è stata una scelta necessaria, date le informazioni limitate in loro possesso, sui server forensi.

Ma cos’è e cosa contiene, esattamente, il database forense utilizzato dalle forze dell’ordine, nella fattispecie, in America?



Il CODIS

Il database nazionale degli Stati Uniti, utilizzato dalla polizia e dall’FBI, si chiama CODIS.

Nel CODIS non sono memorizzate le intere sequenze di DNA ma solo sequenze fino ad un massimo di 20 tratti specifici di codice ripetitivo del DNA. Le banche dati genetiche dei clienti che si affidano al servizio di ricostruzione dell’albero genealogico (ad esempio, MyHeritage), contengono invece dati diversi: variazioni anche di una singola lettera nel DNA su centinaia di migliaia di siti nel genoma umano.

Quanto maggiore è il dettaglio, tanto più accurata è la definizione della relazione tra due individui. “Quando la polizia utilizza le prove del DNA, di solito si basa su quantità molto minute. Attualmente il dilemma è: dovremmo eseguire un CODIS impostato sulle nostre sequenze di DNA o utilizzare le tecniche più sofisticate?“, afferma Yaniv Erlich, della compagnia MyHeritage.

Il problema è stato risolto da un team della Stansford University, guidato dal Dr. Noah Rosemberg, che ha ideato un nuovo modello computazionale che consente, appunto, di far interagire il database CODIS con i database genealogici delle società private.

Il modello si basa sul fatto che i due diversi tipi di marcatori genetici si trovano, sul genoma, più o meno nella stessa posizione: i tratti più lunghi in CODIS sono circondati dalle variazioni di una sola lettera usate dai database privati.

In fase di test, è stato possibile identificare fino al 32% delle coppie progenie parentali e fino al 36% delle coppie di pari livello, in un campione di prova di 872 persone.

Questo nuova tecnica potrebbe aumentare esponenzialmente il numero di “cold case” da riaprire“, sostiene Natalie Ram dell’Università di Baltimora, nel Maryland. Ma al contempo, fa sorgere parecchi quesiti circa la gestione della privacy di tali informazioni.

Secondo la Ram, in alcuni stati la legge consente alla polizia di prelevare campioni di DNA da soggetti detenuti temporaneamente o arrestati, ma non accusati di crimini specifici.

Ad esempio, un manifestante potrebbe essere preso in custodia dalla polizia, che ne preleva un campione di DNA solo per arricchire il database. DNA che potrebbe essere utilizzato in seguito per rintracciare, magari, il cugino di terzo grado che, invece, è sospettato di un crimine.

Il problema “Privacy”

Il sistema forense del CODIS è stato progettato per gestire un set minimo di informazioni, in modo da non rivelare dati che vadano oltre l’identità del soggetto, afferma Rosenberg. Ma i dati genetici memorizzati nei siti web di genealogia possono rivelare dati molto più specifici, quali ad esempio caratteristiche fisiche o mediche di un individuo.

Quindi la possibilità di collegare tra loro i sistemi significa che CODIS può ora essere utilizzato per dedurre informazioni più dettagliate sulla composizione genetica di una persona.

Il numero di corrispondenze tra CODIS e siti consumer è, per ora, limitato dal fatto che essi tendono a coprire fette di popolazione abbastanza diverse. Il database forense ha molte informazioni su individui appartenente a minoranze, mentre i siti di genealogia sono per lo più utilizzati dai bianchi di origine europea. La nuova tecnica attualmente funziona solo con parenti stretti, ma con sufficiente accuratezza.

Erlich e il suo team calcolano che più della metà degli adulti negli Stati Uniti potrebbe essere identificata, grazie a questa nuova tecnica.

Fonti: Science, Newscientist, Forensic magazine

2