La navicella DART, progettata per schiantarsi contro un asteroide a 18 milioni di chilometri dalla Terra in un test necessario per verificare la nostra capacità di deviare dalla traiettoria d’impatto un asteroide potenzialmente pericoloso, ha inviato la sua prima foto dallo spazio.
Il Double Asteroid Redirection Test (DART) sta attualmente sfrecciando nello spazio per compiere la sua missione in stile Armageddon. Il suo scopo è testare una tecnologia che, in futuro, potrebbe difendere la Terra da asteroidi di grandi dimensioni il cui impatto potrebbe essere potenzialmente devastante in futuro.
La navicella spaziale ha aperto il suo “occhio” due settimane dopo essere decollata, lo scorso novembre, e ora possiamo dare un’occhiata a cosa sta vedendo durante il suo viaggio. Preso a circa 3 milioni di chilometro dalla Terra, lo scatto leggermente sgranato è stato fatto utilizzando la fotocamera telescopica DRACO a bordo della sonda.
Gli scienziati sono stati in grado di distinguere una dozzina di stelle, vicino all’intersezione delle costellazioni del Perseo, dell’Ariete e del Toro.
Ma DART non dovrebbe raggiungere la sua destinazione finale prima di settembre 2022, quindi possiamo aspettarci che arriveranno altre foto durante il suo lungo viaggio.
Se la missione dovesse avere successo, potrebbe aprire la strada a un nuovo sistema di difesa planetario in grado di deviare le rocce spaziali in arrivo prima dell’impatto. Lo schema rispecchia la trama del film “Armageddon” in cui la NASA fa invia un’astronave su un asteroide per impedire che colpisca la Terra.
DART sta volando verso un asteroide binario che percorre un’orbita prossima a quella della Terra Didymos, che è largo circa 740 metri e si trova tra le orbite della Terra e di Marte.
Ma non è questo il fulcro della missione.
Invece, l’ariete della NASA si punterà su un asteroide più piccolo – o moonlet – in orbita intorno a Didymos. DART si schianterà contro quella roccia spaziale a 22.500 kph nel tentativo di cambiare la sua traiettoria orbitale attorno al suo ospite.
Dopo che DART si sarà schiantato contro il suo bersaglio, i telescopi della NASA e dell’ESA sulla Terra si punteranno su di esso per verificare se l’idea ha funzionato. Un minuscolo cubesat lanciato insieme alla missione raccoglierà dati prima, durante e dopo l’impatto.
Esperti spaziali hanno già identificato almeno 26.000 cosiddetti “oggetti vicini alla Terra” o NEO (Near Earth Object).
Si stima che, ad oggi, circa 4.700 soddisfino la classificazione della NASA di “Oggetti potenzialmente pericolosi”.