Sono stati ufficialmente classificati come meteoriti aubriti quelli caduti nei pressi di Berlino il 21 gennaio 2024. Peter Jenniskens, astronomo del SETI Institute, ha spiegato tramite alcune dichiarazioni riportate da Phys.org: “Erano davvero difficili da trovare perché, da lontano, assomigliano ad altre rocce sulla Terra. Da vicino, non tanto”.
Jenniskens ha viaggiato da San Francisco alla capitale tedesca per analizzare i campi appena a sud del villaggio di Ribbeck con il ricercatore del Museum für Naturkunde (MfN), Dr. Lutz Hecht, guidando un team di studenti e personale del MfN, della Freie Universität Berlin, del Deutches zentrum für Luft und Raumfahrt e alla Technische Universität Berlin nei giorni successivi alla caduta.
Meteoriti aubriti: una categoria rara
Jenniskens ha affermato: “Anche con le dettagliate indicazioni degli astronomi meteorici Dr. Pavel Spurný, Jiří Borovička e Lukáš Shrbený dell’Istituto Astronomico dell’Accademia Ceca delle Scienze che hanno ipotizzato che questi potrebbero essere rari meteoriti ricchi di enstatite a causa della luce emessa dalla palla di fuoco, la nostra squadra di ricerca inizialmente non è riuscita a individuarli facilmente a terra”. A differenza di altri che hanno una sottile crosta di vetro nero dovuta al calore atmosferico, i meteoriti aubriti hanno una crosta di vetro per lo più traslucida.
Jenniskens ha aggiunto: “Abbiamo individuato i meteoriti aubriti solo dopo che una squadra polacca ha identificato il primo ritrovamento e ha potuto mostrarci cosa cercare. Dopodiché, i nostri primi ritrovamenti sono stati effettuati rapidamente dagli studenti della Freie Universität Dominik Dieter e Cara Weihe”.
I meteoriti aubriti sono frammenti del piccolo asteroide 2024 BX1, avvistato per la prima volta con un telescopio all’Osservatorio Konkoly in Ungheria dall’astronomo Dr. Krisztián Sárneczky. Gli esperti hanno tracciato il corpo celeste in questione, prevedendo che avrebbe potuto attraversare l’atmosfera terrestre. L’impatto è infine avvenuto e ha provocato una brillante palla di fuoco che è stata vista e filmata. Questo è stato il quarto recupero guidato da Jenniskens della caduta di un asteroide così piccolo, dopo quelle del 2008 in Sudan, del 2018 in Botswana e del 2023 in Francia.
Lo scorso 5 febbraio i collaboratori di Jenniskens al Museum für Naturkunde hanno annunciato ufficialmente che i primi esami di uno di questi pezzi con una microsonda a fascio di elettroni dimostrano la mineralogia e la composizione chimica tipiche di un’acondrite del tipo aubrite. Questo risultato è stato sottoposto alla Commissione internazionale per la nomenclatura della Meteoritical Society il 2 febbraio 2024, per esame e conferma. Il nome del meteorite deriva dal villaggio di Aubrés in Francia, dove uno simile è caduto il 14 settembre 1836. Il museo ne conserva un frammento nella sua collezione.
Gli aubriti sono una classe di meteoriti rari e interessanti. Essi sono costituiti principalmente da silicati di ferro e magnesio, con una composizione chimica simile a quella delle condriti enstatiti, ma con abbondanze relative di alcuni elementi che li distinguono. La struttura di tali meteoriti è caratterizzata da una matrice finemente cristallina, contenente inclusione metalliche e silicatiche, che si ritiene siano i residui dell’aggregazione primordiale del Sistema Solare.
Si ipotizza che questo tipo di meteoriti siano formati da materiale protoplanetario, probabilmente da corpi asteroidali molto primitivi. Questa origine li rende estremamente preziosi. La struttura dei meteoriti aubriti è caratterizzata da una matrice finemente cristallina, contenente inclusione metalliche e silicatiche. Gli scienziati studiano i meteoriti aubriti per ottenere informazioni sulla formazione e l’evoluzione dei corpi planetari primordiali, nonché per comprendere meglio la storia dello spazio. Essi sono relativamente rari, conosciuti per costituire solo circa lo 0,1% di tutti i meteoriti caduti sulla Terra.
Christopher Hamann del Museum für Naturkunde, che ha partecipato alla classificazione iniziale e ha preso parte alla ricerca, ha dichiarato: “Gli aubriti non assomigliano a quello che la gente generalmente immagina che siano i meteoriti. Assomigliano più a un granito grigio e sono costituiti principalmente da silicati di magnesio enstatite e forsterite”.