Arriva un nuovo trattamento che potrebbe dimostrarsi efficace nel trattamento del cancro: si tratta di un composto a base di monossido di carbonio che potenzia l’efficacia di altre terapie. Il nuovo approccio ha dimostrato di funzionare nei test su topi e tessuti umani in laboratorio.
Cancro: una speranza dal monossido di carbonio
L’intuizione è arrivata dall’osservazione di pazienti che nonostante fumassero, ottenevano risultati migliori con una terapia volta a limitare un processo di morte cellulare chiamato autofagia.
“Quando abbiamo esaminato il comportamento dei fumatori in questi studi, abbiamo notato un aumento della risposta complessiva nei fumatori che hanno ricevuto gli inibitori dell’autofagia, rispetto ai pazienti non fumatori, e abbiamo anche notato una diminuzione piuttosto consistente della dimensione del cancro”, ha spiegato l’oncologo James Byrne, del Carver College of Medicine dell’Università dell’Iowa.
Il team di studiosi ha ritenuto che il monossido di carbonio (CO) potrebbe essere la chiave. I fumatori ne hanno una maggiore quantità nel corpo ed è stato anche dimostrato che riduce l’autofagia cellulare. La CO potrebbe anche aiutare a uccidere il cancro attraverso il blocco dell’autofagia?
Utilizzando una tecnica per la creazione di materiali che intrappolano gas (o GEM), è stata creata una schiuma sicura da ingerire con aggiunta di monossido di carbonio. Dopo aver effettuato con successo test su cellule cancerose umane e di laboratorio, la schiuma è stata somministrata a topi affetti da cancro al pancreas e alla prostata, insieme agli inibitori dell’autofagia.
Il trattamento a doppia azione ha portato a riduzioni significative della crescita e della progressione del cancro, risultati promettenti che sono stati ripetuti in una certa misura anche nelle cellule tumorali umane che il team ha coltivato in piastre di Petri.
“I fumatori hanno livelli più elevati di monossido di carbonio e, sebbene non raccomandiamo assolutamente di fumare, ciò suggerisce che livelli elevati di monossido di carbonio potrebbero migliorare l’efficacia degli inibitori dell’autofagia“, ha continuato Byrne: “Vogliamo essere in grado di sfruttare questo beneficio e portarlo in una piattaforma terapeutica.”
Sembra che il legame ipotizzato tra monossido di carbonio ed effetti antitumorali più efficaci esista davvero, anche se saranno necessarie ulteriori ricerche e studi clinici per vedere se la stessa schiuma potrebbe aiutare efficacemente i pazienti affetti da cancro.
Tutti i trattamenti sviluppati dovranno ovviamente essere sicuri da consumare, poiché immettere CO all’interno del corpo non è generalmente considerata una mossa saggia, ma questo sarà più semplice una volta che gli scienziati capiranno esattamente come questi trattamenti potranno potenziare la lotta antitumorale.
La squadra di ricercatori che ha sviluppato la nuova ricerca ritiene che sia probabile che l’approccio possa funzionare anche su altri tipi di cancro rispetto a quelli testati, dandoci potenzialmente un modo nuovo ed efficace per ridurre la diffusione del tumore.
“I risultati di questo studio supportano l’idea che livelli sicuri e terapeutici di CO, che possiamo fornire utilizzando i GEM, possono aumentare l’attività antitumorale degli inibitori dell’autofagia, aprendo un nuovo approccio promettente che potrebbe migliorare le terapie per molti tumori diversi”, ha concluso Byrne.
secondo il Ministero della Salute: “I numeri del cancro in Italia 2022 confermano che il carcinoma mammario è la neoplasia più diagnosticata nelle donne, in cui circa un tumore maligno ogni tre (30%) è un tumore mammario (I numeri del cancro in Italia 2020).
Il report 2022 stima in Italia per l’anno 2022 circa 55.700 nuove diagnosi di tumore nelle donne, con un incremento dello 0,5% rispetto al 2020.
La mortalità per il 2021 è stimata in 12.500 decessi. La sopravvivenza netta a 5 anni dalla diagnosi è stimata dal report dell’88%. La probabilità di vivere ulteriori 4 anni, condizionata ad aver superato il primo anno dopo la diagnosi, è indicata nel 91%.
Secondo i dati ISTAT nel 2018 il carcinoma mammario ha rappresentato, con 13.076 decessi, la prima causa di morte per tumore nelle donne.
Dalla fine degli anni novanta si osserva una continua tendenza alla diminuzione della mortalità per carcinoma mammario (-0,8%/anno), attribuibile a una maggiore diffusione dei programmi di diagnosi precoce (quindi all’anticipazione diagnostica) e anche ai progressi terapeutici”.