giovedì, Gennaio 16, 2025
Home Blog Pagina 1405

Un team italiano alla ricerca di vegetazione su Trappist-1

0

Uno studio sta cercando di capire se potrebbe esistere vegetazione nel sistema TRAPPIST-1 e come potremmo fare per individuarla.

Guidato da Tommaso Alberti dall’Università di Reggio Calabria, in Italia, il team ha esaminato quanta terra e acqua sono prevedibili su ciascun pianeta e hanno dedotto che l’eventuale presenza di qualsiasi forma di vegetazione dovrebbe rendere peculiare l’aspetto di ogni mondo.

La ricerca è disponibile su arXiv e sarà pubblicata su The Astrophysical Journal.

TRAPPIST-1 è una stella nana rossa che dista 40 anni luce dalla Terra, balzata agli onori della cronaca all’inizio di quest’anno, quando è stato scoperto che intorno ad essa orbitano 7 pianeti di tipo roccioso, non dissimili dalla Terra, dei quali almeno tre sembrano essere nella zona abitabile della stella, dove le condizioni potrebbero esserci le giuste condizioni acqua liquida e forse la vita.

In questo studio, i ricercatori hanno usato un “modello di equilibrio energetico semplicemente basato sull’equilibrio clima-vegetazione” per studiare il clima di ogni pianeta. TRAPPIST-1d è stato individuato come il mondo dal clima più stabile e simile alla Terra, che, inoltre, orbita nella migliore posizione per mantenere l’acqua liquida. Si tratta di un dato interessante perchè nei precedenti studi i pianeti e, f, g sembravano più adatti..

Noi non possiamo guardare direttamente i pianeti, possiamo però studiare le variazioni della luce della stella attraverso la loro atmosfera. In futuro, potremo vedere anche la luce riflessa dalle loro superfici e questo sarà fondamentale per capire se si tratta di pianeti abitabili.

In questo ultimo studio, i ricercatori hanno affermato che la radiazione in uscita da ciascun pianeta potrebbe dipendere dalla vegetazione e anche dalla composizione atmosferica, per cui ulteriori studi sui pianeti potrebbero rivelare alcune delle loro caratteristiche superficiali.

content 1499857655 content 1487957056 trappist 1f
Una volta considerato correttamente l’effetto serra di un’atmosfera i futuri telescopi potrebbero confermare la presenza di continenti ed eventuale vegetazione sui mondi TRAPPIST-1 o altri pianeti.

“Siamo in grado di indagare scenari diversi per il sistema planetario TRAPPIST che va da pianeti rocciosi e sterili a pianeti simili a Terra con condizioni di effetto serra simili e / o diversi che ci permetteranno di individuare il ruolo della vegetazione nella definizione di un particolare clima”, ha detto Alberti alla rivista Seeker.

Ricerche simili erano già state intraprese. Nel febbraio di quest’anno, alcuni scienziati hanno proposto che il tipo di luce riflessa potrebbe dipendere da qualsiasi vegetazione presente. È interessante notare che, visto che questa stella emette luce per lo più nello spettro dell’infrarosso, si sospetta che qualsiasi vegetazione su questi pianeti sarebbe più scura della nostra per poter assorbire più energia.

“Se dovessimo atterrare su uno dei pianeti, non aspettatevi di vedere un’oasi o piante verdi”, ha detto Lisa Kaltenegger, direttore dell’Istituto Carl Sagan di New York. “In realtà si prevede che le piante utilizzino fondamentalmente tutta la luce disponibile, riflettendone il meno possibile per sfruttarne al massimo l’energia. Questo potrebbe rendere la vegetazione locale molto scura“.

Una nota del CDC avverte le donne americane di non mangiare la propria placenta

0

Ebbene si, tra le tante mamme informate che popolano la rete internet ed i social media si va diffondendo da un po’ di tempo la bizzarra idea che farsi consegnare la propria placenta dopo il parto per poi mangiarla sia un’ottima idea e dia benefici importanti per la salute. Tra le celebrità che hanno abbracciato quest’idea “perchè se lo fanno gli animali deve fare bene…” Kim e Kourtney Kardashian e l’attrice Jan Jones.

Nonostante non vi sia alcuna prova  che mangiare la placenta abbia benefici per la salute, l’idea si è andata diffondendo tra i sostenitori delle teorie salutiste per la medicina alternativa su base naturale. Addirittura, su you tube è possibile trovare videoricette che insegnano come preparare o cucinare la placenta o anche, addirittura, trasformarla in un frullato da bere.

E dove si subodora l’affare c’è anche chi produce tacos di placenta e pubblica un libro ricette intitolato 25 ricette con la placenta – ricette semplici e deliziose per cucinare la placenta! Che su Amazon ha avuto anche un certo numero di buone recensioni. 

content 1499335497 review

Per coloro che vogliono consumare la loro placenta, senza dover seguire le ricette, esistono anche aziende che trasformano la placenta umana in capsule che si possono poi prendere con un bicchiere d’acqua come un qualsiasi farmaco o integratore alimentare.

Di fronte a questo fenomeno è intervuto il CDC (Centre for Disease Control) che ha pubblicato una relazione per spiegare che mangiare la placenta è inutile e non comporta alcun beneficio ma può, anzi, essere pericoloso per i bambini.

Nella relazione, il CDC spiega che proprio le capsule di placenta hanno causato una grave infezione ad un bambino di Portland, nell’Oregon.

La madre si era fatta conservare la placenta dopo il parto e l’aveva fatta trasformare in pillole da un’azienda specializzata.

Per fare questo, le aziende prendono la placenta, la puliscono e disidratano, e poi la macinano, utilizzando poi il risultato della macinazione per riempire le capsule.

Questa donna era convinta che far prendere una capsula di placenta al giorno al bambino, lo avrebbe aiutato a crescere più sano e forte. Purtroppo, subito dopo avere iniziato l’assunzione delle capsule il piccolo si ammalò. per un certo tempo i medici ebbero difficoltà ad individuare la causa della patologia finché non vennero casualmente informati che la madre aveva richiesto la sua placenta alla nascita.

Una rapida analisi delle capsule di placenta residue ha permesso di identificare la causa della malattia: batteri infettivi all’interno della placenta stessa. secondo il CDC, l’azienda che ha preparato le capsule, non ha scaldato il macinato di placenta abbastanza per abbattere la carica batterica patologica eventualmente contenutavi prima di spedire le capsule alla madre.

Fortunatamente, il bambino, sottoposto alle cure idonee, è sopravvissuto ma, nel report, il CDC specifica che non esistono benefici provati per la salute nell’assunzione di placenta umana e suggerisce di evitare di farlo.

“L’ingestione della placenta è stata recentemente promossa alle donne postpartum per i suoi benefici fisici e psicologici, anche se non c’è nessuna prova scientifica a sostegno di questa ipotesi”, recita la relazione che arriva a sottolineare che “non esistono standard per l’elaborazione della placenta per il consumo”, il che significa che non esistono norme per garantirne la sicurezza.

Identificata una nuova minaccia per gli astronauti: i funghi

0

Una delle minacce più insidiose per la salute degli astronauti della ISS e, in prospettiva, per i futuri coloni inviati su Marte o sulla Luna, sono, sorprendentemente, i funghi. Queste forme di vita, semplici ma estremamente resistenti e pervasive vanno ad aggiungersi alle arcinote minacce per chi trascorre periodi della sua vita in ambienti extraterrestri quali la mancanza di gravità, le radiazioni e molte altre cose che possono uccidere o danneggiare una persona.

Un nuovo studio pubblicato sulla rivista Microbiome dimostra che quando gli esseri umani si installano in habitat chiusi quali sono la ISS e quelli che potrebbero essere che potrebbe essere un giorno utilizzati sulla luna o su altri pianeti come Marte, è molto probabile che portino con sé dei passeggeri clandestini, dei funghi noti come mycobiome.

Un team di ricercatori del Jet Propulsion Laboratory della NASA ha osservato ciò che è accaduto quando gli esseri umani si sono trasferiti nell’Haatum Analog Habitat (ILMAH) Lunar / Mars, un habitat realizzato per simulare le condizioni della Stazione Spaziale Internazionale e di ipotetiche basi lunari o marziane.

“Abbiamo dimostrato che la varietà fungina complessiva è aumentata all’interno dell’habitat in presenza di esseri umani,” recita il rapporto presentato dal ricercatore senior della NASA Dr. Kasthuri Venkateswaran.

“I funghi riescono a sopravvivere in condizioni e ambienti difficili come i deserti, le grotte e perfino nei siti di incidenti nucleari e sono noti per essere difficili da sradicare dagli altri ambienti, compresi gli spazi coperti e chiusi”, ha spiegato Venkateswaran. “I funghi non sono solo potenzialmente pericolosi per gli abitanti, ma potrebbero anche deteriorare gli stessi habitat”.

Gli studi attualmente in corso mirano ad individuare e sviluppare sistemi e procedure che permettano pulizia e manutenzione degli habitat da utilizzare in ambienti extraterrestri per ridurre al minimo il rischio di infezioni fungine. per ottenere risultati sarà necessario, in primo luogo, studiare i mycobiomi degli esseri umani costretti a vivere in habitat chiusi e ridotti come quelli considerati.

Insomma, i futuri astronauti e coloni spaziali dovranno preoccuparsi molto di igiene e pulizia non solo dell’ambiente in cui vivranno ma anche dell’igiene personale, allo scopo di prevenire possibili infezioni che potrebbero diventare difficili da curare.

Nuova Emoex.it la piattaforma per i pazienti emofiliaci

0

Un’iniziativa lanciata dalla rivista “Ex“, storico media dedicato ai pazienti affetti da Emofilia e Talassemia, pubblicata dall’Associazione emofilici e talassemici ‘Vincenzo Russo Serdoz’ per un uso più moderno e diretto della comunicazione. Il sito web della rivista, www.emoex.it, è stato completamente rinnovato  e comprende anche un certo numero di profili social in grado di interagire, per permettere a coloro che convivono con la malattia di vincere il senso di solitudine.

Il lancio del nuovo sito avviene in concomitanza con il 26° convegno della International Society on Thrombosis and Haemostasis (Isth), uno dei più importanti appuntamenti del settore, che si svolge a Berlino. Il restyling grafico e strutturale è stato pensato per rendere più efficace e immediata la comunicazione e l’interazione tra i pazienti. Vi è un’ampia disponibilità di articoli, news e approfondimenti legati al mondo dell’emofilia e della talassemia, tutti facilmente consultabili.

I volontari dell’Associazione, fondata nel 1972 a Ravenna e guidata ad oggi da Maria Serena Russo, sorella del fondatore, sono pronti a offrire il loro supporto agli utenti. “Come associazione – spiega Russo – organizziamo e partecipiamo a convegni, e ci battiamo per avere una legislazione adeguata per le persone affette da questa malattia. Da 43 anni pubblichiamo una rivista mensile, Ex, attraverso la quale forniamo informazioni agli emofilici e ai talassemici, combattendo la disinformazione anche a livello medico. Organizziamo anche un campo estivo per ragazzi emofilici con l’assistenza di due medici e di una fisioterapista, dove oltre alle attività ludiche si fa informazione sull’emofilia e si discutono le varie situazioni”.

In occasione di questo rinnovamento digitale, Brunello Mazzoli, direttore della rivista Ex, con più di 40 anni di attività e 500 numeri pubblicati, ha deciso di proporre uno speciale dedicato proprio alla nuova piattaforma. “Con questo nuovo sito – dice – vogliamo migliorare l’informazione in tempo reale raccontandoci attraverso le diverse rubriche, cercando un dialogo ‘diverso’ con i lettori e anche con coloro che non conoscono l’emofilia, la talassemia o altre malattie cosiddette rare. Per questa occasione abbiamo preparato anche uno speciale sul prossimo numero di Ex in cui illustreremo ai nostri lettori il nuovo sito”.

Per agevolare il dialogo e la condivisione tra i pazienti, ma anche i loro familiari, insieme al sito Internet Emoex si avvale anche di una pagina Facebook, di un profilo Twitter e di un canale Youtube, dove poter, tra l’altro, condividere esperienze in maniera interattiva e rivivere anche i momenti più significativi della comunità dei lettori

Si potranno consultare le notizie sui progressi scientifici e gli indiscutibili passi avanti nella qualità di vita: profilassi personalizzata, basata sulle caratteristiche del singolo paziente, inibitori, fisioterapia saranno alcuni degli argomenti trattati per migliorare anche da parte delle famiglie la comprensione e la aderenza alle terapie.

La nuova piattaforma di Emoex.it è stata realizzata grazie al contributo non condizionato di Shire.

Il cavaliere nero

0

Negli ambienti ufologici e cospirazionisti circola da anni una storia che coinvolge illustri scienziati, messaggi dallo spazio e visitatori alieni.

Tutto comincia inizia nel 1899 quando Nikola Tesla, dopo aver costruito nella sua abitazione adibita a laboratorio a Colorado Springs una torre radio di incredibile sensibilità, capta per caso un misterioso segnale proveniente dal cosmo.

La Tesla Society ipotizzò che si trattasse di un’interferenza proveniente dal pianeta Giove o di un segnale proveniente dallo spazio profondo ma il segnale non si ripetè e per molto tempo la faccenda rimase nel dimenticatoio.

Con il diffondersi del fenomeno UFO e, successivamente, l’affermarsi di alcune tesi complottiste, il fatto tornò a galla e, secondo una corrente di pensiero, diffusa soprattutto negli ambienti ufologici, il messaggio fu inviato da un satellite alieno in orbita terrestre, chiamato, appunto, il Cavaliere Nero o Black Knight.

Analisti seri hanno bollato come bufala questa ipotesi ma nella seconda metà del secolo precedente l’idea è tornata puntualmente in auge e molti hanno addirittura portato delle prove dell’esistenza del satellite Cavaliere Nero, una struttura extraterrestre, in orbita intorno alla Terra. Tesla, durante la sua vita, ebbe davvero delle intuizioni geniali, ma non mancò di seguire idee strampalate.

Tesla si convinse di aver ricevuto dei segnali da extraterrestri su Marte e Venere, ma si trattava solo di artefatti sperimentali. Tesla, inoltre, era abilissimo a propagandare le proprie invenzioni, attribuendosi scoperte che non aveva mai fatto e questo contribuì a far circolare le tante bufale sul suo conto.

La storia però potrebbe essere un puzzle di storie indipendenti tra di loro che raccontano dell’esistenza di un oggetto o un satellite in orbita attorno alla Terra ma che non riflette nessuna luce e quindi non può essere identificato.

Dopo la storia circolante su Tesla del 1899, il secondo tassello dell’esistenza del misterioso cavaliere nero risale al 1927. In quella data un segnale dallo spazio sarebbe stato captato da un ingegnere Norvegese, Jørgen Hals che riscontrò degli echi in dei segnali radio da lui ricevuti ma non riusci a capirne il significato.

Negli anni 60 il Times annunciò la scoperta di un oggetto in orbita polare attorno alla Terra, una cosa anomala perché i satelliti di allora erano tutti in orbita equatoriale.

Nel 1973 un autore di fantascienza, Duncan Lunan, scrisse un articolo per la rivista Spaceflight Magazine teorizzando che un satellite alieno fosse in orbita attorno alla Luna da 13.000 anni e sarebbe il responsabile dei segnali anomali anche se non la associò mai al misterioso cavaliere nero.

Nel dicembre 1998 arriva una prova fotografica del cavaliere nero : gli astronauti sullo Space Shuttle Endeavour del volo STS-88 fotografarono un oggetto nero amorfo in orbita terrestre. Passarono poche settimane quando il Dipartimento della Difesa Statunitense annunciò che l’oggetto era solo una parte del satellite Discovered.

Durante il lavoro di assemblaggio vi fu la perdita di una coperta termica che sarebbe servita per l’incarto dei perni metallici oscillanti della ISS. La coperta sarebbe stata fotografata prima della caduta dall’orbita bruciando nella sua discesa verso la Terra.

Sebbene esistano queste foto la NASA ha continuato a smentire l’esistenza del satellite alieno. Il solito insabbiamento NASA, diranno i tanti sostenitori della storia del Cavaliere nero e i tanti ammiratori del Tesla amato dai complottisti ma se vi fermate a riflettere un attimo perché la NASA avrebbe pubblicato quelle foto se la storia fosse stata vera? Quale interesse avrebbe avuto a farsi solo un clamoroso autogol?

E la storiella dei 13.000 anni? Qualcuno ha mai calcolato i parametri orbitali dell’oggetto? Se si, dove sarebbero? Sarebbe uno scacco alla “scienza ufficiale” e invece?

Tutto si riduce a una serie di storielle che, negli anni, diversi personaggi hanno assemblato e ricamato speculandoci sopra, la solita operazione attuata da tanti ufologi che giocano sulla credulità popolare.

Il satellite cavaliere nero non esiste e non è mai esistito.

La porta alchemica o porta magica di piazza Vittorio a Roma

0

La Porta Alchemica, detta anche Porta Magica o Porta Ermetica o Porta dei Cieli è un monumento edificato tra il 1655 e il 1680 da Massimiliano Palombara marchese di Pietraforte (1614-1680) nella sua residenza, villa Palombara, sita nella campagna orientale di Roma sul colle Esquilino, nella posizione quasi corrispondente all’odierna Piazza Vittorio, dove oggi è stata collocata. La Porta Alchemica è l’unica sopravvissuta delle cinque porte di villa Palombara.

Nel 1873, in seguito alla demolizione del muro dove era situata la porta, la commissione archeologica comunale la fece scomporre e sistemare nel giardino di piazza Vittorio dove ancora oggi si può ammirare; furono posti ai lati due statue denominate “Bes”, ritrovate nei lavori di scavo del Quirinale nel 1888.

La porta ermetica, monumento unico al mondo nel suo genere, fu l’ingresso del laboratorio alchemico del marchese Massimiliano di Palombara, senatore di Roma ed esperto di alchimia e cose esoteriche.

porta magica

Prima di iniziare l’esame della porta, presentiamo i due personaggi originali che frequentarono villa Palombara; il primo è conosciuto come il Pellegrino perché se ne ignora il nome. Egli ottenne ospitalità nel laboratorio del marchese per una notte, con la promessa di trasmutare in oro il liquido che il marchese faceva bollire nel crogiuolo.

La mattina dopo l’ospite si era dileguato, ma aveva lasciato sul pavimento il contenuto del crogiuolo che aveva prodotto una striscia d’oro purissimo, inoltre aveva lasciato sul tavolo una carta su cui aveva tracciato degli enigmi. Si narra che tali iscrizioni furono fatte incidere dal marchese su tavole di marmo che vennero poste nel laboratorio e scolpite sui due stipiti e sul frontone centrale della famosa porta ermetica.

L’altro personaggio fu il filosofo ermetico Borri. Egli nacque il 6 maggio 1627 a Milano; al pari di Cagliostro, fu ritenuto dai suoi contemporanei un grande o un millantatore, un terapeuta o un ciarlatano.

Studiò dai gesuiti ma non terminò gli studi perché fu allontanato per insubordinazione. Più tardi fu ammesso in Vaticano dove studiò medicina, chimica e alchimia; è in questo periodo che inizia la frequentazione con il marchese di Palombara.

Dopo la morte di Innocenzo X, salendo al soglio pontificio Alessandro VII, nemico dei novatori, fu costretto ad abbandonare Roma e si rifugiò a Milano dove si mise a diffondere le sue dottrine giudicate sovvertitrici dalla Chiesa; ricercato dall’Inquisizione, si rifugiò in Svizzera. I suoi seguaci furono costretti ad abiurare e il Borri fu condannato in contumacia e in sua vece fu bruciata la sua effigie, dipinta a grandezza naturale.

II Borri passò in Alsazia a Strasburgo e infine si stabili ad Amsterdam, dove raggiunse il massimo della sua fortuna per la fama che si guadagnò come medico e taumaturgo. Iniziò a condurre una vita lussuosa che contraddiceva quanto aveva insegnato ai suoi discepoli. Anche in questa nazione provocò gelosie che lo misero nella condizione di fuggire per evitare la prigione. Arrivato a Copenaghen presso la corte di Federico III ottenne aiuti economici e onori; fu nominato prima consigliere e poi ministro ma, alla morte del re, fu costretto ad abbandonare la Danimarca con l’intento di rifugiarsi in Turchia.

Durante il viaggio fu arrestato in Moravia e consegnato all’imperatore d’Austria Leopoldo I, il quale a sua volta lo consegnò a Roma dove regnava Clemente X, che lo fece rinchiudere a Castel S. Angelo in attesa della pena capitale. La pena di morte fu commutata in carcere a vita, dopo aver compiuto l’atto dell’abiura.

La cerimonia solenne si svolse nella chiesa della Minerva alla presenza del clero, della nobiltà romana e del popolo affluito in massa; il cerimoniale fu terribile e crudele, non una voce si levò in sua difesa, comprese le persone che erano state guarite dal Borri che gridavano “al fuoco, al fuoco!“. Rimase in carcere fino al 1678; in seguito, grazie all’intervento dell’ambasciatore di Francia, che era stato da lui guarito, ottenne un carcere meno duro e la possibilità di lavorare in un laboratorio alchemico installato a Castel S. Angelo; ottenne anche il permesso di uscire dalla prigione.

In questa condizione di libertà quasi assoluta ebbe la possibilità di ricominciare a frequentare la nobiltà romana, compresi il marchese di Palombara e Cristina di Svezia. Dopo la morte della regina di Svezia, sua protettrice, e con la salita al soglio pontificio di Innocenzo XII, il Borri fu di nuovo rinchiuso a Castel S. Angelo dove morì per febbri miasmatiche nel 1695.

Il narchese di Palombara, comunque, fu tra i suoi ammiratori e lo ammise spesso all’interno del suo sanca sanctorum.

La porta nel suo insieme

La porta Ermetica oggi si trova incastonata nelle mura del giardino di piazza Vittorio, posta tra due statue che non appartenevano alla struttura originale chiamate Bes. Presenta sullo stipite un medaglione circolare all’interno del quale si trovano delle epigrafi: la prima “Tria sunt mirabilia deus et homo mater et virgo trinus et unus” (Tre sono le cose meravigliose: Dio e uomo, madre e vergine, trino e uno) riconduce alla legge del ternario e rappresenta i tre elementi essenziali dell’opera alchemica: il Padre, la Madre e il Figlio.

Porta Alchemica Magica Roma Nascosta sfondorr32

 

Continuando, dentro la cornice del medaglione vi sono due triangoli equilateri sovrapposti che formano una stella a sei punte, il notissimo sigillo di Salomone, rappresentazione dell’unione dei contrari. Nel linguaggio alchemico, il triangolo con il vertice verso il basso rappresenta l’acqua, il principio femminile, l’argento, la luna; il triangolo con il vertice verso l’alto rappresenta il fuoco, il principio maschile, il sole. L’unione dei contrari è simbolo del superamento del duale;

Continuando, vediamo che sovrapposto all’esagramma vi è un altro simbolo composto da un circolo sormontato da una croce: è il globo del mondo, emblema dell’imperio sia sul piano della materia sia su quello dello spirito, per chi ha saputo portare a termine l’Opera.

All’interno del circolo troviamo la scritta: “Centrum in trigono centri” (Il centro sta nel triangolo centrale).

Nel centro del globo del mondo vi è l’ultimo dei simboli racchiusi nel medaglione, un piccolo circolo con un punto al centro. È tradizione universale che il punto sia il principio generatore e la circonferenza la cosa generata, in altre parole: Dio e la sua creazione; viene anche definito “simbolo aureo”.

l’Architrave

Su di essa vi sono due epigrafi, la prima in caratteri ebraici: yhla hwr.(Ruach Elohim) [Spirito Santo, Respiro di Dio, Soffio Vitale]

La seconda epigrafe, iscrizione latina, recita: “Horti magici ingressum hesperius custodit draco et sine alcide colchicas delicias non gustasset Jason [Il drago delle Esperidi (o meglio della notte) custodisce l’ingresso del giardino magico e senza Alcide, Giasone non avrebbe gustato le delizie della Colchide”]

Sullo stipite, in alto per chi osserva la porta, troviamo il simbolo di Saturno. Accanto a questo simbolo si trova la scritta: “Quando in tua domo nigri corvi parturiente albas columbas tune vocaberis sapiens” [Quando nella tua casa i neri corvi partoriranno le bianche  colombe allora sarai chiamato sapiente.]

Stipite destro, in alto, c’è il simbolo di Giove, stagno, color grigio e più sotto vi è l’epigrafe: “Diameter spherae thav circuli crux orbis non orbis prosunt” [Il diametro della sfera, il tau del circolo,la croce dell’orbita non giovano ai ciechi].

Stipite Sinistro: Scendendo sullo stipite sinistro, nel mezzo, osserviamo il simbolo di Marte. Più in basso, l’epigrafe recita: “Qui scit comburere aqua et lavare igne facit de terra coelum et de coelo terram pretiosam”” [Chi sa bruciare con l’acqua e lavare con il fuoco, fa della terra un cielo e del cielo una terra preziosa].

Stipite Destro centro: Sullo stipite destro, nel mezzo, compare il simbolo di Venere, più in basso l’iscrizione: “Si feceris volare terrant super caput tuum eius pennis aquas torrentium convertes in petram” [Se avrai fatto volare la terra al di sopra della tua testa Con le sue penne tramuterai in pietra le acque dei torrenti]

Stipite Sinistro basso: Sullo stipite sinistro, in basso, troviamo il simbolo del Mercurio, Argento Vivo, e l’epigrafe “Azot et ignis dealbando latonam veniet sine veste Diana” [Tramite la purificazione di Latona da parte dell’Azoto e del Fuoco, appare Diana senza veste].

Stipite destro basso, in basso vi è il simbolo del Sole e più sotto l’epigrafe: “Filius noster mortuus vivit rex ab igne redit et coniugio gaudet occulto” [Nostro figlio, morto, vive, torna re dal fuoco e gode del matrimonio occulto].

Sulla soglia della porta appare il motto: “Si sedes non is” [Il motto può essere letto da sinistra a destra (“Se siedi non procedi”) e da destra a sinistra (“Se non siedi procedi”).

Come si può facilmente intuire, per il popolino ignorante e superstizioso dell’800 una simile porta, con una storia diventata leggenda, non poteva che dare origine a chiacchiere insospettite e preoccupate circa l’uso della magia fatto dal suo costruttore nei locali cui si accedeva. Ancora oggi, quei pochi romani che in quel quartiere ancora non sono stati soppiantati dai cinesi accedono ai giardini di Piazza Vittorio Emanuele raccomandando a figli e nipotini di non avvicinarsi a quella struttura a forma di porta incastonata nel muro, soprattutto di non guardare quegli strani simboli e di non leggere le frasi ivi incise. Ovviamente, oggi tutti sanno che da quella porta non si accede a nulla e che nessuna magia o altra forza misteriosa operano nei suoi pressi ma, come si suol dire: “Non è vero ma ci credo“.

Charlie: la corte concede alla famiglia tempo fino a giovedì per presentare nuove prove

0

Momenti di tensione oggi All’udienza dell’Alta Corte inglese che deve decidere sulla vita del piccolo Charlie, affetto da sindrome da deplezione mitocondriale e attualmente vivo solo grazie al supporto delle macchine. Mentre l’avvocato del Great Ormond Street hospital ribadiva che Charlie viene tenuto in vita contro il suo stesso interesse i genitori del piccolo non riuscivano a trattenersi e lo interrompevano accusandolo di mentire e di non voler riconoscere che in USA ed in Italia si potrebbe tentare il miracolo applicando un protocollo sperimentale le cui specifiche sono state fornite dalla direzione sanitaria del Bambino Gesù, ospedale pediatrico vaticano con sede a Roma.

Un altro momento difficile si è avuto quando l’avvocato della famiglia Gards ha espresso dubbi sull’opportunità che sia lo stesso giudice che sentenziò di staccare le macchine al bambino, a dover decidere se ritrattare la sua precedente decisione. Il giudice Francis, questo il suo nome, si è inalberato affermando che “non c’è un solo essere al mondo che non vorrebbe dare una speranza a Charlie.

Alla fine dell’udienza, il giudice ha deciso di dare tempo alla famiglia di Charlie per presentare nuove informazioni che potrebbero giustificare una revisione della decisione precedente.

Gli avvocati dei Gard hanno affermato che il caso di Charlie ha coinvolto la scienza genetica più all’avanguardia e che vi è una piccola probabilità di recupero del cervello, che esistono prove attendibili di questo e che se c’è una possibilità vale la pena di prenderla in considerazione..

Secondo quanto riportato dal “Sun”, l’udienza di oggi è stata una seduta preliminare e la discussione, con la presentazione delle nuove prove e del protocollo sperimentale fornito dal Bambin Gesù avverrà giovedì, con una decisione prevista per la metà della prossima settimana.

Per strada, fuori dell’alta corte inglese, si era radunata una piccola folla di sostenitori di Charlie, membri del cosiddetto “Charlie’s Army”, l’esercito di Charlie, una piccola rappresentanza di migliaia di sostenitori che hanno permesso alla famiglia di raccogliere l’ingente cifra di un milione e mezzo di sterline per portare Charlie all’estero per provare una nuova cura sperimentale.

 

Connie Yates e Chris Gard stanno combattendo per salvare il loro figlio colpito

I genitori di Charlie – REUTERS

 

Uno studio identifica quattro tipi di utenti di Facebook. A quale gruppo appartieni?

0

Secondo una nuova ricerca, ci sono quattro tipi di utenti di Facebook : il “maniaco del Selfie”, il “banditore cittadino”, il “Window Shoppers” e il “costruttore di relazioni”. Considerando che oggi ci sono 2 miliardi di utenti iscritti a questo social media, cioè poco meno di un terzo di tutti gli esseri umani al mondo, è possibile suddividere l’umanità in questi 4 gruppi principali.

A quale gruppo appartieni? Proviamo a capirci di più.

Il gruppo dei maniaci del selfie è già ben spiegato dal nome: Si tratta di persone, uomini e donne, che si autopromuovono pubblicando continuamente immagini dei loro corpi e dei loro volti. Il loro scopo è quasi sempre quello di ottenere il maggior numero possibile di like, commenti e attenzione, senza cercare altro anche se alcuni lo fanno tentando di avviarsi verso una carriera di influencer e di solito lo fanno utilizzando anche altri social come Istagram e Twitter per raggiungere il maggior numero di persone possibile.

Il fatto importante è che usano Facebook per proiettare una specifica immagine di sé stessi, non importa quanto rispecchi la realtà. L’obbiettivo comune a tutti è immancabilmente quello di ottenere approvazione sociale.

I “Costruttori di Relazioni” sono diversi. Usano Facebook regolarmente per pubblicare le cose, rispondere agli altri e partecipare a dibattiti, conversazioni e in generale cercare di costruire connessioni in linea, coltivando nuove amicizie e mantenendo i contatto con gli amici di una vita. Per queste persone, Facebook è un’estensione della vita reale; È un modo per digitalizzare l’empatia, in sostanza.

 

content 1499438781 1706 58 0000 2 1
Foto: Nate Edwards / BYU

I banditori cittadini sono l’opposto e, normalmente, il divario tra la loro vita virtuale e quella reale è enorme. Invece di concentrarsi sulle loro vite o sulla vita dei loro amici e famiglie, e di pubblicare questioni personali, si propongono come fonte di notizie. Condividono articoli, commentano gli attuali eventi e annunciano grandi e piccoli eventi, locali e non, ogni volta che ne hanno l’occasione.

Infine, i “Window Shoppers” sono quelli che si sentono socialmente obbligati ad essere su Facebook, un po’ come i “banditori cittadini”. La loro motivazione, però, non è informare la popolazione planetaria riguardo agli ultimi eventi accaduti nel mondo o sulle decisioni del proprio comitato di quartiere. Questa tipologia di utente partecipa poco, di solito si limita a saltellare da una pagina all’altra, osservando i comportamenti, i post e le vite digitali degli altri. Probabilmente sono anche un pèo’ invidiosi della naturalezza con cui gli altri condividono le proprie vite e vorrebbero farlo anche loro senza, però, riuscire ad iniziare a farlo davvero.

Queste categorie sono state elaborate da un team di sociologi dell’Università Brigham Young (BYU), che ha redatto un elenco di dichiarazioni di persone che hanno spiegato perché le persone utilizzano Facebook.

Nella loro pubblicazione sull’International Journal of Virtual Communities and Social Networking , il team riconosce che alcune persone possono riconoscersi in più di una categoria, ma, apparentemente, la maggior parte delle persone si identifica fortemente in una sola.

I ricercatori fanno un confronto con le diagnosi di comportamenti cronici e dipendenze nel mondo reale.

“In questo momento storico, i social media sono così radicati in tutto quello che facciamo” ha dichiarato  Kris Boyle, un assistente alla scuola di comunicazioni BYU e uno degli autori dello studio “La maggior parte delle persone partecipa a Facebook in modo quasi automatico, senza neanche sapere perché lo fa ma, quando sono spiente ad analizzare le proprie abitudini, acquistano subito una certa consapevolezza.

L’utente medio di Facebook trascorre circa 35 minuti al giorno sulla piattaforma, quindi 213 ore l’anno, qualcosa di più di nove giorni, probabilmente potrebbe essere una buona idea avere consapevolezza di quali siano le nostre finalità nel social network quando assumiamo la nostra personalità virtuale lasciandoci la realtà alle spalle.

content 1499438568 shutterstock 293765597
Beh, adesso è solo ridicolo. Alexey Boldin / Shutterstock

Oggi la sonda Juno incontrerà la grande tempesta di Giove

0

La sonda della NASA Juno è pronta per un incontro ravvicinato con la grande macchia rossa di Giove, una tempesta ampia 10.000 miglia che gli astronomi monitorano dal 1830 che, probabilmente, si è formata parecchi secoli fa.

Il Grande Punto Rosso & # 39;  È la funzionalità più conosciuta di Giove
La grande macchia rossa è la caratteristica più nota di Giove. Pic: NASA

Oggi Juno attraverserà l’atmosfera gioviana a sole 5.600 miglia dalla tempesta, con tutti gli strumenti e la Junocam, la caratteristica telecamera studiata appositamente per questa missione, in funzione durante il flyby.

Lo studioso Scott Bolton, dell’Istituto di ricerca sud-occidentale, ha dichiarato: “La misteriosa macchia rossa è probabilmente la caratteristica più nota di Giove. Si tratta di una tempesta monumentale che imperversa da secoli nell’atmosfera del più grande pianeta del sistema solare. Ora, Juno tenterà di aiutarci a capire come funziona questa tempesta e cosa la rende così persistente”.

Questa immagine di JunoCam è intitolata "Jovey McJupiterface".  Sembra mostrare un sorriso sulla superficie del pianeta Pic: NASA / JPL-Caltech / SwRI / MSSS / Jason MajorQuesta immagine, intitolata Jovey McJupiterface, sembra mostrare un sorriso sulla superficie del pianeta. Foto: NASA / JPL-Caltech / SwRI / MSSS / Jason Major

Juno è in orbita intorno a Giove da poco più di un anno e ha già coperto circa 71 milioni di miglia.

La NASA spera che l’ultimo stadio della missione aiuterà a spiegare meglio l’origine, la struttura, l’atmosfera e la magnetosfera del pianeta.

Juno ha lanciato nel 2011. Pic NASA
La sonda Juno è stata lanciata nel 2011. Pic NASA

Il direttore del progetto Juno Rick Nybakken ha dichiarato: “Il successo della spedizione scientifica su Giove è un attestato alla dedizione, alla creatività e alle abilità tecniche del team della NASA-Juno. Ogni nuova orbita ci avvicina al cuore della fascia di radioattiva di Giove ma la sonda, finora ha resistito alle tempeste elettromagnetiche di Giove meglio di quanto non avremmo potuto immaginare”.

Juno, lanciata nel 2011, lascerà l’orbita di Giove nel febbraio 2018 per tuffarsi nella sua atmosfera profonda dove si disintegrerà, non senza aver continuato ad effettuare ed inviare rilevazioni fino all’ultimo istante di vita.

L’ordine ermetico dell’Alba Dorata (Golden Dawn)

0

L’Ordine Ermetico dell’Alba Dorata o Golden Dawn fu una confraternita ad ispirazione esoterica i cui membri praticavano magia rituale, soprattutto a sfondo sessuale ed è considerata una delle maggiori società segrete del periodo che sta a cavallo tra il XIX° ed il XX° secolo. La sua diffusione fu notevole soprattutto in Gran Bretagna ma ebbe un discreto successo anche nella Germania nazista. Le pratiche di magia rituale che v i si praticarono contribuirono notevolmente alla diffusione dell’occultismo, dell’uso di droghe come mezzo per raggiungere una maggiore consapevolezza interiore e del neo-paganesimo, la cui diffusione sta oggi conoscendo un nuovo notevole successo. Nella seconda metà del ‘900 la Golden Dawn conobbe una certa diffusione anche nel mondo della musica, da quando molte star del Rock adottarono il mago nero Aleister Crowley, forse il più noto degli affiliati a questa setta, come musa ispiratrice.

Discendente indiretta dell’ordine rosicruciano, la fratellanza ermetica dell’alba d’oro fu fondata nel 1887 a Keighley, città presso Manchester, in Inghilterra, con lo scopo dichiarato di voler praticare in modo attivo la magia. Il primo tempio dell’ordine fu fondato a Londra, col nome di Isis-Urania e vi si praticava il culto di Iside secondo i rituali descritti da Madame Blavasky (la fondatrice della Teosofia) nel libro “Iside svelata”. Negli anni successivi la società conobbe un rapido sviluppo e molti altri templi furono fondati in altrettante città in tutta Europa.

L’organizzazione organica della Golden Dawn comprendeva tre Ordini e undici Gradi di inziazione: il primo ordine si chiamava Golden Dawn in the Outer («all’Esterno»), il cerchio meno esoterico, più esterno, articolato nei cinque Gradi inferiori; il secondo Ordine «della Rosa Rossa e della Croce d’Oro» con tre Gradi intermedi, mentre il terzo Ordine era riservato ai Capi Segreti con i tre gradi di Magister Templi, Magus e Ipsissimus. Il nome della Golden Dawn era sempre accompagnato dal suo equivalente ebraico Chehreth Zerech aur Bokher, mentre il simbolismo si riferiva a quello in uso presso gli egizi, i greci, la mitologia indù e, naturalmente, alla Cabala ebraica. Nella Golden Dawn, i veri capi erano ritenuti i Superiori Incogniti, «degli esseri invisibili che, senza corpo fisico, trasmettono però dei poteri a degli adepti».

Fra i personaggi di spicco della Golden Dawn figura Samuel Liddell Mathers (1854-1918) alias Conte di Gleustroé, alias MacGregor Mathers. Versatissimo in scienze occulte, fu teosofo e membro del cerchio interno dell’Ordo Templi Orientis (0.T.0.), società di derivazione illuminatica, rosicruciana che praticava magia sessuale orientale conosciuta anche come magia rossa o tantrica. Mathers viveva a Parigi con la moglie Moina (1865-1928), una medium. Nel 1900, Mathers iniziò ai segreti dell’Ordine il più famoso mago nero del secolo, Edward Alexander (Aleister) Crowley (1875-1947), vescovo della Chiesa Gnostica e gran dignitario del Rito egizio di Memphis-Misraim.  Crowley era fieramente anticristiano e amava definirsi, prendendo spunto dall’Apocalisse, «La Grande Bestia», siglando i propri scritti col numero dell’Anticristo 666.

Il motto “Fà ciò che vuoi…” (Do it) è la legge suprema che la Golden Dawn mutuò dall’Ordo Templi Orientis, una pericolosa società di provenienza illuminatica, che si ispirava a pratiche sessuali per raggiungere la gnosis, la Conoscenza, nell’adepto. Negli anni Sessanta, questa regola fu adottata come motto programmatico dal movimento degli hippies.

L’influenza della Golden Dawn sulle vicende europee fu delle più importanti: la diramazione tedesca dell’ordine fu la culla ideologica dei principali esponenti del nazismo. La Golden Dawn fu fondamentale nella diffusione della «cultura» della droga. Fu Crowley che introdusse l’uso delle droghe psichedeliche che poi sfociò nell’uso dell’LSD dagli anni ’60 in poi. Il libro “Droga S.p.A.” afferma che il lancio dell’LSD come strumento di fermentazione della gioventù – un prodotto della casa farmaceutica Sandoz di proprietà dei finanzieri israeliti Warburg – avvenne attraverso Aldous Huxley, il rettore dell’Università di Chicago Robert Flutchins, (a partire dalla fine degli anni Cinquanta anche grazie a figure come Timothy Leary, il guru dell’LSD che operava strettamente con Huxley), e Allen Dulles (1893-1969), capo della CIA, e nell’ambito di un piano posto in essere dalla stessa CIA, nel periodo compreso fra il 1948 e il 1962, denominato «Mk-Ultra», teso al controllo della mente umana, percorrendo vie affatto nuove quali la diffusione massiva della pornografia e della droga. Dalla stessa fonte si apprende che dai culti di Iside sorti nel frattempo nella California emersero personaggi come Gregory Bateson (1904-1980), il creatore degli hippies, e Ken Kesey (1935-2001), autore del romanzo “Qualcuno volò sul nido del cuculo”, fondatore di un gruppo di iniziati all’LSD «The Merrv Prankster» («Il burlone felice») che diffusero in U.S.A. la controcultura del disimpegno morale, dell’acid rock e della droga. Anche movimenti politici moderni come i neofascisti di “Alba Dorata” greci trovano ispirazione, e non solo nel nome, dall’ordine.

La diffusione della notorietà delle vicende della Golden Dawn è soprattutto dovuta all’eclatante impatto dell’opera di Aleister Crowley che – sia pure in modo occulto e sotterraneo – ha segnato in maniera profondissima il XX secolo. La penetrazione di queste dottrine ha avuto luogo attraverso la letteratura dove, oltre alle opere dello stesso Crowley, si annoverano numerose biografie (tra cui, rimarcabili, quelle di John Symonds e Kenneth Grant) ed altri libri e romanzi che alla sua vita si ispirano, da Somerset-Maugham – che conobbe direttamente Crowley e lo raffigurò come Oliver Haddo ne Il mago – a Vincenzo Consolo, che ne ricostruisce il periodo vissuto a Cefalù, generando un singolare parallelismo magico in Sicilia. La persistenza letteraria della Golden Dawn si apre al più vasto pubblico mediante l’intermediazione del cinema, specialmente in rapporto all’opera di Kenneth Anger che, pur facendo un cinema di ricerca non ancora aperto alla grande notorietà, determinò una speciale presa sulla musica rock, poiché un suo film dal titolo “Evocazione di mio fratello il Demonio” si avvalse della colonna sonora di un giovanissimo Mick Jagger, che la concepì come onda d’urto psicologico realizzata con un sintetizzatore moog.

Quell’esperienza dovette imprimersi in modo decisivo nella mente di Jagger, che ne fece l’architrave del suo sodalizio artistico con Keith Richards e appare in effetti costitutiva di successivi importanti episodi della musica rock (Sympathy for the devil, Their satanic majestic request, Goat’s head soup, etc.) realizzati con i Rolling Stones. Un rilievo principale va attribuito, in rapporto alla diffusione di allusioni e rimandi espliciti all’opera di Crowley, ai Led Zeppelin, una formazione il cui leader, Jimmy Page, è stato un cultore e probabilmente il principale acquirente di oggetti appartenuti ad Aleister Crowley, fino ad acquistarne la villa nei pressi del lago di Boleskine in Scozia (che peraltro è la sede presunta del leggendario mostro di Loch Ness).

Membri famosi della Golden Dawn

Membri eminenti della Golden Dawn furono Israel Regardie (1907-1985), israelita inglese, segretario di Crowley e autore del libro The Golden Dawn, autentica summa di teurgia cabalistica; l’attrice Florence Farr (1860-1917), intima amica di George Bernard Shaw (1856-1950); Gerald Kelly (1879-1972), presidente della Royal Academy (la cui sorella sposò Crowley); Arthur Edward Waite (1857-1942), specialista dei Rosacroce, massone fondatore della Fellowship of the Rosy Cross («Confraternita della Rosa Croce») e direttore di un Ordine rosicruciano «interno» ultrasegreto, chiamato Ordo Sanctissimus Rosæ et Aureæ Crucis, il cui numero di membri non poteva superare la mezza dozzina; poeti come Thomas Stearns Eliot (1888-1965) e William Butler Yeats (1865-1939), Bram Stoker (1847-1912), creatore del personaggio Dracula; Herbert G. Wells, uomo legato all’Alta Finanza mondialista; Arthur Machen (1863-1947), lo scrittore inglese per il quale le uniche realtà che contavano erano la santità e stregoneria, mentre chi non apparteneva a queste due categorie era per lui un «trascurabile»; Rudolph Hess (1894-1987) – il gerarca nazista – assieme a Karl Haushofer (1869-1946), il teorico dello «spazio vitale» germanico, col figlio Albrecht (1903-1945), e, si dice – ma la notizia è priva di probanti conferme – lo stesso Adolf Hitler (1889-1945).

Conclusioni:

Come molte società segrete, l’Ordine Esoterico della Golden Dawn fu un’associazione dedita principalmente alla ricerca di fama e potere da parte della sua classe dirigente. Per affermarsi sfruttò la leva del sesso applicato alla magia  e, al di là dell’influenza che ebbe sui contemporanei, le nefaste conseguenze dell’opera di personaggi negativi come Aleister Crowley che un po’ tutti gli appassionati di esoterismo finiscono per incontrare nei loro studi e per emulare in qualche modo, sopravvivono ancora oggi in una certa subcultura basata sull’abuso di varie droghe, soprattutto quelle psichedeliche e in certe forme di razzismo.

Esistono in rete parecchi siti richiamabili più o meno direttamente agli eredi della Golden Dawn o congregazioni derivate gestite da personaggi che, lungi, per fortuna, dall’avere un briciolo del carisma di Crowley, appaiono più interessati ai possibili guadagni, attraverso donativi e la vendita di iniziazioni, che all’elevazione interiore cui, teoricamente, aspiravano i membri dell’ordine primitivo.