giovedì, Novembre 14, 2024
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Eros, un asteroide pieno di macchine, astronavi e volti

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di Oliver Melis

Secondo alcuni siti cospirazionisti, uno di questi è il canale YouTube di Streetcap, la NASA avrebbe immortalato un‘antica macchina mineraria Aliena sull’Asteroide “433 Eros”.

Sotto l’immagine di Eros sottoposta ad indagine dal sito in questione.

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Eros è un asteroide la cui forma ricorda un’arachide ed è composto da silicati di ferro e magnesio. Fu scoperto il 13 agosto 1898 dagli astronomi Carl Gustav Witt a Berlino e Auguste Charlois in Germania. La sua superficie è stata ripresa in dettaglio dalla sonda NEAR Shoemaker della NASA.

NEAR Shoemaker, dotata di una fotocamera per l’osservazione nel visibile e di due spettrometri, uno operante nell’infrarosso, l’altro nei raggi X, ha mappato la superficie e ne ha identificato le formazioni geologiche e la composizione. La sonda ha orbitato attorno all’asteroide per circa un anno. Le immagini ad alta risoluzione rivelano la presenza di uno strato di regolite, il cui spessore potrebbe essere compreso tra 10 e 100 metri.

Vediamo nelle immagini sottostanti il dettaglio delle “macchine minerarie aliene”, ottenute tramite artefatti fotografici e all’utilizzo smodato dello zoom. A seconda del sito e del commentatore, l’oggeto che sembra comparire nella foto viene indicata come un’astronave aliena, una base spaziale o una macchina mineraria abbandonata da chissà quale civiltà aliena.

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Secondo i cospirazionisti in molte delle fotografie che sono state ottenute appaiono numerose “anomalie” che la NASA sembra ignorare, considerandole solo delle semplici rocce.

Recentemente, Scott C. Waring, il purtroppo noto cercatore di tracce di città, astronavi o macchinari alieni che, a suo parere, pullulerebbero sui corpi celesti del sistema solare, afferma di aver analizzato altre immagini dell’asteroide e di avervi riscontrato altre anomalie, una di queste è un volto. Waring, scrittore e ufologo si chiede come è possibile che la NASA non abbia rilevato le strutture da lui stesso identificate su Eros, dando ad intendere che l’agenzia spaziale americana abbia nascosto la scoperta, forse perchè contattata ed in trattative con gli stessi alieni.

Recentemente protagonista di altre identificazioni di presunte città e astronavi aliene, come ad esempio quella su Titania, la luna di Urano, Scott Waring pubblica moltissime notizie suoi suoi ritrovamenti di tracce di presenza aliena su Marte e parecchie lune ed asteroidi del nostro sistema solare nascoste al grande pubblico dalla NASA.

Tutte queste scoperte, ovviamente, Waring riesce ad effettuarle esaminando con attenzione le immagini catturate qua e là per il sistema solare dalle varie sonde scientifiche della NASA e liberamente pubblicate proprio all’ente spaziale che vorrebbe nasconderle sul suo sito istituzionale…

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Le due immagini pubblicate sopra penso che parlino chiaro, come detto è facile essere tratti in inganno e vedere cose che in realtà o non ci sono o ci vengono fatte essere semplicemente grazie all’utilizzo esagerato di ritocchi, filtri o zoom, diventando elementi che la nostra mente interpreta come artificiali perché, per deformazione, Scott Waring e tanti come lui, vogliono vederci astronavi o basi aliene. Il volto visto di profilo invece è un tema ricorrente del cospirazionismo ma è anche un elemento che viene spesso ascritto alla pareidolia.

Un’incredibile scoperta scientifica su Marte sarà annunciata mercoledì dall’ASI

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Il 25 luglio alle ore 16.00 si terrà presso l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) la conferenza stampa di presentazione di un’importante scoperta scientifica inerente Marte, effettuata da un team tutto italiano guidato dall’Istituto Nazionale di Astrofisica. La notizia sarà pubblicata sulla rivista scientifica Science. La scoperta è stata possibile grazie all’utilizzo dello strumento MARSIS (Mars Advanced Radar for Subsurface and Ionosphere Sounding), un radar italiano installato a bordo della sonda europea Mars Express che è stato sviluppato sotto il controllo dell’Agenzia Spaziale Italiana, su un progetto originale dall’Università di Roma “La Sapienza”, in collaborazione con la NASA e realizzato da Thales Alenia Space Italia.

Saranno presenti alla conferenza Roberto Orosei ricercatore dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e responsabile scientifico del radar MARSIS, Enrico Flamini, Professore di Planetologia presso l’Università di Chieti-Pescara e Responsabile di Progetto dell’esperimento MARSIS per l’Agenzia Spaziale Italiana, e la Professoressa dell’Università di Roma Tre Elena Pettinelli, co-investigator di MARSIS.

L’evento sarà trasmesso in streaming su ASITV (www.asitv.it) e rilanciato dalla rivista Science, motivo per cui la conferenza si terrà interamente in lingua inglese.

Ovviamente scatta ora il totoscoperta.
Cosa sta per annunciare l’ASI?

La sonda Mars Express è stata costruita dal consorzio Astrium con l’appoggio di altre aziende europee tra cui le italiane Alenia Spazio e Officine Galileo ed è stata lanciata il 2 giugno 2003. a sonda è composta dal modulo Mars Express Orbiter e dal lander Beagle 2 progettato per studiare la geologia del pianeta e l’eventuale presenza di vita. Si sperava che il lander potesse fornire informazioni definitive sulla capacità del pianeta di supportare forme di vita nel passato.
L’orbiter è entrato correttamente nell’orbita di Marte il 25 dicembre 2003. In precedenza, il 19 dicembre era stato sganciato il lander Beagle 2 su una traiettoria che l’avrebbe portato ad entrare nell’atmosfera lo stesso giorno dell’ingresso in orbita della sonda principale. Tuttavia nessun contatto è avvenuto con il lander e dopo ripetuti tentativi di comunicazione esso è stato dichiarato perso il 6 febbraio 2004 dal centro di controllo.

La prima immagine del Mars Express Orbiter ha mostrato la Valles Marineris, ripresa da un’altitudine di 275 km, con livelli di dettaglio mai raggiunti prima. Nei due anni successivi la sonda ha trasmesso a Terra un numero elevatissimo di osservazioni sul pianeta. Il 23 gennaio 2004 la sonda ha prodotto la prima prova diretta di quella che fino a quel momento era solo un’ipotesi, e cioè la presenza di acqua su Marte; nello specifico le immagini dimostrano la presenza di acqua nel polo sud del pianeta.

Lo spettrometro di Fourier, Planetary Fourier Spectrometer (PFS), ha individuato metano nell’atmosfera sopra la zona equatoriale e la presenza di ghiaccio sotterraneo. Queste tracce indicano una passata attività vulcanica o una passata presenza di microrganismi.

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Immagine dell’acqua rilevata dagli strumenti della sonda. (Foto: ESA)

Il 4 maggio 2005 la sonda ha dispiegato la prima antenna da 20 metri dello strumento MARSIS (Mars Advanced Radar for Subsurface and Ionosphere Sounding). Inizialmente l’antenna non si era dispiegata completamente ma in seguito il 10 maggio si è fatta esporre al sole l’antenna e questo ha consentito alla stessa di dispiegarsi correttamente. La seconda antenna da 20 metri è stata dispiegata il 14 giugno. Le due antenne erano essenziali per lo strumento MARSIS dato che servono a generare il dipolo da 40 metri necessario per l’esplorazione. Il 17 giugno è stata dispiegata l’antenna da 7 metri. Inizialmente il radar doveva essere dispiegato nell’aprile del 2004 ma in seguito la forte attività solare ha spinto i tecnici dell’ESA a ritardare l’apertura delle antenne. Si temeva che le antenne potessero captare i raggi del Sole e danneggiare le apparecchiature presenti sulla sonda. Le osservazioni scientifiche sono iniziate il 4 luglio. Nel novembre del 2005 i ricercatori dell’ESA hanno comunicato che la sonda utilizzando il radar MARSIS ha individuato quello che probabilmente è un lago ghiacciato nel sottosuolo del pianeta. Il bacino del lago deriverebbe dal cratere d’impatto di un meteorite che in seguito si sarebbe riempito di materiale ricco di ghiaccio. Il presunto lago sarebbe largo fino a 250 chilometri e sarebbe a una profondità di circa 2 chilometri. Tramite MARSIS si sono potuti contare i crateri nascosti dai sedimenti e dalle colate laviche della regione nord di Marte. Il numero di questi crateri è comparabile con il numero di quelli presenti nella regione sud, quindi entrambe le regioni si sono formate nello stesso arco temporale, come si sospettava. Lo strumento MARSIS inoltre ha permesso di effettuare una stima di massima della quantità d’acqua immagazzinata sotto forma di ghiaccio nella regione del polo sud.

Insomma, considerando che lo strumento utilizzato per la scoperta che stanno per annunciare è Marsis, possiamo presumere che l’importante scoperta sia legata ancora alla presenza d’acqua su Marte o all’individuazione di crateri o caverne; meno probabilmente all’individuazione di strutture sepolte nel sottosuolo.

Il fatto stesso che la scoperta verrà pubblicata su Science subito dopo l’annuncio già da conto dell’importanza. In ogni caso basterà avere poco più di 48 ore di pazienza.

Fonti: ASI, Wikipedia

 

Smartphone, i servizi a valore aggiunto e le truffe collegate

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Da alcuni anni, nonostante le molteplici multe comminate dall’agicom per le comunicazioni ai gestori di telefonia mobile, sono sempre più numerosi gli utenti che si lamentano di essersi trovati iscritti a loro insaputa a servizi a pagamento che vengono pagati tramite sistemi come mobilepay semplicemente scalando il credito telefonico.

Con la diffusione della connessione internet sugli smartphone, sono sempre più frequenti alcuni tipi di abbonamenti a pagamento che si attivano in modo automatico sul numero di cellulare. Mentre si sta navigando dallo smartphone, aprendo una qualsiasi pagina web, all’improvviso si riceve un SMS che notifica l’attivazione di un servizio dal costo di 5 euro a settimana o più. Gogobox, Mobiriders, MeetTravel, Kaleidoscopio possono essere alcuni dei servizi attivati ma ve ne sono molti altri che procurano truffaldinamente abbonamenti a servizi di suonerie, musica, giochi, porno a quant’altro.

Finchè questo abbonamento non viene disattivato, ogni settimana ci si vedono scalati in automatico dal proprio credito telefonico tot euro. Questi tipi di abbonamento si stanno diffondendo sempre più e si attivano automaticamente mentre si naviga su internet. Spesso basta solo aver cliccato su un banner nel tentativo di levarlo.

In pratica, tutte le principali compagnie telefoniche (Tim, Vodafone, Wind e 3) hanno stipulato accordi commerciali con le società che offrono questo tipo di ‘servizi’, consentendo loro di accreditare abbonamenti periodici ai loro clienti tramite un semplice clic nel browser. Le compagnie telefoniche solitamente ricevono, in cambio, una percentuale sull’incassato non hanno perciò alcun incentivo a combattere realmente il fenomeno essendo, evidentemente, le multe comminate dall’AGICOM non adeguate a spaventarle a fronte dei guadagni procurati da questi sistemi.

Il costo degli abbonamenti si aggira di solito sui 5 Euro a settimana (ma anche 7 euro o più).

Già questo fatto, di per sé, è molto grave.

I clic accidentali in rete, infatti, sono all’ordine del giorno, per cui dovrebbe essere (quantomeno) richiesto l’inserimento del proprio numero di telefono e la spunta ad una domanda esplicita circa la reale volontà di sottoscrivere l’abbonamento al servizio, prima di confermare l’acquisto.

Ma non finisce qui.

Le compagnie telefoniche hanno ben altre preoccupazioni che sorvegliare l’operato dei loro partner, motivo per cui questi ultimi spesso inducono o simulano il clic dell’utente in maniera fraudolenta, ovvero senza alcuna interazione da parte sua. A volte basta la visualizzazione del banner all’apertura di una pagina web per sottoscrivere l’abbonamento; di questo sono responsabili anche molte agenzie di pubblicità online che non si fanno problemi ad utilizzare banner pubblicitari con script che scavalcano la reale volontà dell’utente. In genere i siti web che ospitano questi banner, a parte alcuni che nascono esclusivamente a questo scopo, sono inconsapevoli del problema in quanto non hanno alcun controllo sulle pubblicità mostrate agli utenti dalle agenzie con cui sono convenzionati.

Inoltre, numerose testimonianze confermano che molti dei servizi in questione spesso non inviano neppure l’SMS di notifica di avvenuta attivazione, nonostante sia obbligatorio farlo.

E così, ci si ritrova improvvisamente abbonati a servizi mai richiesto, accorgendosene, spesso, soltanto per la notifica dell’esaurimento del credito telefonico.

Quali siti web ospitano i banner?

Purtroppo, questi banner ingannevoli o fraudolenti non appaiono soltanto su siti compiacenti o poco affidabili.

Riescono infatti ad inserirsi anche nei maggiori circuiti pubblicitari eludendone i controlli, almeno per un certo tempo e fino alle prime denunce, potendo così infettare potenzialmente la maggior parte dei siti web.

Questo tipo di minaccia è nota in informatica con il termine di malvertising.

Come disattivare gli abbonamenti indesiderati, bloccarli ed essere rimborsati

Innanzitutto, è meglio non chiamare i numeri di telefono contenuti nel messaggio di conferma di attivazione dell’abbonamento.

Potrebbe infatti trattarsi di numerazioni a sovrapprezzo.

Piuttosto, è meglio contattare immediatamente il proprio gestore telefonico, e richiedere:

  1. La disattivazione dell’abbonamento indesiderato
  2. Il rimborso dell’importo
    Nota: alcuni operatori sono restii a concederlo, ma con un po’ di insistenza o coinvolgendo una delle tante associazioni a difesa dei consumatori, di solito, si riesce ad ottenere il rimborso di almeno una parte del maltolto.
  3. Il blocco permanente di tutti i servizi digitali a pagamento (il cosiddetto “Barring SMS”)

Ecco il numero da comporre per contattare i vari operatori telefonici:

  • VODAFONE: 190
  • TIM: 119
  • WIND: 155
  • 3: 133

MobilePay è la nuova piattaforma di pagamento, realizzata dai sei maggiori operatori italiani di telefonia mobile – Fastweb, Poste Mobile, Telecom Italia Mobile, 3 Italia, Vodafone e Wind. MobilePay nasce per facilitare e velocizzare micropagamenti di servizi digitali, fruibili tramite smartphone, PC, Tablet.

Purtroppo, nonostante le ripetute sanzioni inflitte alle compagnie telefoniche, questa pratica sembra continuare a diffondersi anche se, a dire il vero, 3 ha inserito un meccanismo a doppio click per avere la certa conferma della volontà di sottoscrivere l’abbonamento e per questo ha ottenuto di recentemente uno sconto sulle sanzioni anche se il sistema è stato ritenuto inadeguato.

Anche Google di recente sembra avere levato dal circuito adsense i banner incriminati.

Riportiamo ora brani di un comunicato stampa dell’agicom in proposito:

Multe a Telecom, Wind, Vodafone e H3g per i “servizi premium” a sovrapprezzo

L’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato ha irrogato ai principali operatori del settore delle comunicazioni mobili (Telecom, Wind, Vodafone e H3G) una sanzione pari a 1.750.000 euro ciascuno per Telecom e H3G e a 800.000 euro ciascuno per Wind e Vodafone, per aver adottato pratiche commerciali scorrette nell’ambito della commercializzazione dei servizi premium utilizzati via Internet da terminale mobile. Nei confronti di H3G, in ragione dei rilevanti effetti delle condotte attuate, è stata disposta anche la pubblicazione di un estratto del provvedimento.

Anche sulla base di quanto emerso nel corso delle ispezioni eseguite con l’assistenza della Guardia di Finanza (Gruppo Antitrust – Nucleo speciale Tutela mercati), l’Autorità ha accertato che i quattro operatori hanno attuato una pratica commerciale scorretta riconducibile a due condotte: da un lato, l’omissione di informazioni circa il fatto che il contratto di telefonia mobile sottoscritto pre-abilita la sim alla ricezione dei servizi a sovrapprezzo, nonché circa l’esistenza del blocco selettivo per impedire tale ricezione e la necessità per l’utente che voglia giovarsene di doversi attivare mediante una richiesta esplicita di adesione alla procedura di blocco; dall’altro, l’adozione da parte dell’operatore di telefonia mobile di un comportamento qualificato come aggressivo,  consistente nell’attuazione di una procedura automatica di attivazione del servizio e di fatturazione in assenza di qualsiasi autorizzazione da parte del cliente al pagamento, nonché di qualsiasi controllo sulla attendibilità delle richieste di attivazione provenienti da soggetti quali i fornitori di servizi estranei al rapporto negoziale fra utente e operatore.

Nei confronti delle società H3G e Tim la pratica si è articolata in un’ulteriore condotta consistente nella diffusione di messaggi che omettono informazioni rilevanti o che determinano l’accesso e l’attivazione del servizio a sovrapprezzo senza un’espressa manifestazione di volontà da parte dell’utente.

Secondo l’Antitrust, la responsabilità delle quattro aziende discende – oltre che direttamente dall’adozione di tali condotte – anche da altri fattori: gli operatori traggono infatti uno specifico vantaggio economico dalla commercializzazione dei servizi premium, in quanto condividono con i fornitori i ricavi dei servizi erogati, trattenendone un’elevata percentuale. E inoltre, si sono dimostrati ampiamente consapevoli circa la sussistenza di attivazioni e di addebiti relativi a servizi non richiesti da parte dei propri clienti mobili.

Ai sensi del Codice del Consumo, l’Agcm ha giudicato questa pratica contraria alla diligenza professionale e idonea a falsare in misura apprezzabile il comportamento economico del consumatore. La stessa Autorità ne ha vietato perciò la diffusione o continuazione, oltre a irrogare le sanzioni, stabilendo che gli operatori comunichino entro 60 giorni le iniziative assunte per ottemperare alla diffida.

Insomma, non gli è bastato portare la fatturazione da mensile ad ogni 4 settimane, non gli è bastato poter fare il bello ed il cattivo tempo in fatto di tariffe ma si rendono anche complici di vere e proprie condotte scorrette (per non dire truffe) ai danni dei consumatori e questo nonostante siano stati più volte pesantemente sanzionati dall’autorità garante.

Se alle compagnie continua a convenire di pagare le multe piuttosto che eliminare a priori il  meccanismo truffaldino, a quanto ammonta il giro di affari di questo mercato?

Navigate da desktop, da smartphone utilizzate solo le app, è un consiglio.

 

Oggetti misteriosi attorno al Sole

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Di Oliver Melis

Non poteva mancare nel 2018 la solita notizia bomba che chiama in causa le sonde STEREO della NASA che avrebbero catturato le immagini di un enorme oggetto circolare che si libra nello spazio a poca distanza dal nostro Sole. Le immagini hanno subito interessato tantissimi ricercatori indipendenti e teorici del complotto che vogliono il Sole di volta in volta utilizzato dagli alieni per rifornirsi o per occultare le loro attività.

Attività che, però, puntualmente vengono scoperte dalle agenzie spaziali terrestri. Proprio ingenui questi extraterrestri, o ingenua la NASA che non si accorge di aver immortalato astronavi proprio di quegli alieni che stiamo cercando in ogni modo attraverso i vari progetti tra i quali ricordiamo il “SETI”.

Ma cosa sono le sonde stereo e come operano?

STEREO o “Solar TErrestrial RElations Observatory” è un missione scientifica per lo studio del Sole lanciata dalla NASA il 26 ottobre2006. La missione composta da due sonde gemelle lanciate in orbite satudiate in modo da ottenere immagini stereoscopiche della nostra stella e dei suoi fenomeni, come le espulsioni di massa dalla corona.

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La sonda A impiega 347 giorni per completare un’orbita attorno alla stella, mentre B impiega 387 giorni.

Queste sonde nel corso della loro missione hanno spesso incuriosito i maggiori ricercatori e teorici delle ipotesi sulla presenza extraterrestre sul nostro pianeta e nel nostro sistema solare perchè in alcune delle fotografie catturate dalle due sonde e messe a disposizione compaiono, a volte, immagini come la sottostante in cui, secondo alcuni, comparirebbe un gigantesco oggetto circolare.

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L’oggetto sembra essere fisso o fermo mentre il vento solare si sposta su di esso. Se vediamo bene l’oggetto sembra possedere una struttura circolare esterna e una struttura interna a forma di croce. Le interpretazioni esotiche, ovviamente si sprecano, c’è chi parla a sproposito di strutture interne, esterne, schermi e scudi energetici.

Non ce ne vogliano i tanti appassionati ma l’effetto potrebbe essere dovuto ad artefatti dell’immagine, semplice pareidolia o a qualche altra causa che nulla ha a che fare con ipotetici alieni.

Si possono eliminare i tumori costringendo alcune loro cellule a combattere le altre

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Usando l’editing genetico tramite la CRISPR, gli scienziati hanno portato un gruppo di cellule tumorali ad uccidere quelle non ingegnerizzate.

Le cellule tumorali che finiscono nel circolo sanguigno hanno una specie di istinto che le spinge a tornare nel tumore dove hanno avuto origine. Interessati da questa abilità, un gruppo di ricercatori hanno utilizzato tecniche di ingegneria genetica per portare queste cellule tumorali vaganti a secernere una proteina letale per le cellule tumorali normali del tumore madre. Questa proteina attiva l’interruttore che provoca l’apoptosi (morte cellelare bprogrammata) nelle cellule tumorali residenti che incontrano. In queste cellule killer è stato anche attivato un meccanismo che ne provoca il suicidio una volta rilasciata la proteina. In questo modo, le cellule killer si autodistruggono prima che possano a loro volta provocare tumori. I risultati dell’esperimento sono stati pubblicati dal team che lo ha effettuato su Science Translational Medicine dell’11 luglio .

Il nuovo studio non è il primo tentativo di combattere il cancro con il cancro. Ricerche precedenti, per esempio, hanno utilizzato cellule tumorali circolanti per trasmettere virus che uccidono il cancro alle cellule tumorali non circolanti. Il nuovo approccio utilizza la tecnologia di modifica dei geni chiamata CRISPR / Cas9 per manipolare le cellule tumorali offensive e dare loro proprietà più sofisticate, come la capacità di autodistruggersi una volta non più necessarie.  

Cellule circolanti

Quando le cellule tumorali circolanti (in verde), ingegnerizzate con la tecnologia CRISPR per uccidere altre cellule tumorali, vengono iniettate in un topo, migrano nel tempo verso le cellule tumorali residenti da cui hanno avuto origine (in rosso), come si vede in queste microfotografie a fluorescenza.

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C. REINSHAGEN ET AL / SCIENCE TRANSLATIONAL MEDICINE 2018

La nuova svolta qui è l’uso della tecnologia basata sulla CRISPR per aggiungere resistenza e caratteristiche di sensibilità alle cellule dei genitori“, afferma Renata Pasqualini, biologa del cancro al Rutgers Cancer Institute del New Jersey a Newark.  

Per far funzionare la tecnica sono necessari diversi passaggi. In primo luogo, i ricercatori hanno dovuto individuare una proteina in grado di innescare la morte cellulare in molti tipi di cellule tumorali. La proteina selezionata si chiama S-TRAIL e si è dimostrata in grado di uccidere una varietà di cellule cancerose senza essere particolarmente tossica per le cellule sane.

Quindi, il team ha testato due diversi approcci. Prima sono state selezionate cellule di glioblastoma (un tipo di cancro al cervello molto aggressivo) resistenti agli effetti della S-TRAIL. A questo punto i ricercatori hanno usato la CRISPR per modificare i geni in queste cellule tumorali inducendo una abbondante produzione di S-TRAIL, e quindi immesso in circolo queste cellule affinche raggiungessero il tumore principale composto di cellule sensibili alla proteina ​​mortale.

In un altro approccio, gli scienziati hanno prelevato cellule di glioblastoma sensibili agli effetti di S-TRAIL e hanno eliminato i geni che provocano tale sensibilità per poi inserirvi i geni che provocano la produzione della proteina.

Entrambi i tipi di cellule ingegnerizzate hanno ridotto le dimensioni dei tumori nei topi inoculati rispetto al gruppo di controllo composto da  topi che non hanno ricevuto il trattamento. I topi trattati hanno vissuto più a lungo.

Ogni approccio ha vantaggi e svantaggi,” ha affermato il coautore dello studio Khalid Shah, genetista del Brigham and Women’s Hospital di Boston.

In un contesto clinico – ancora molto lontano da questa ricerca – l’uso di cellule che non sono ancora resistenti a S-TRAIL potrebbe essere un po’ problematico“, spiega Shah. “ma permetterebbe ai medici di raccogliere le cellule tumorali dei pazienti e quindi trasformarle in un’arma mirata contro quel cancro specifico. Ovviamente i tempi necessari per mettere a punto il gruppo di cellule killer attraverso l’ingegneria genetica potrebbe rendere questa opzione inutile per pazienti in uno stadio molto avanzato della malattia.”

Al contrario, un approccio realizzato con ceppi di cellule standard già resistenti alla S-TRAIL, sarebbe più rapido ed accessibile ma difficilmente potrebbe essere efficace poiché quelle cellule sarebbero estranee allo specifico paziente, con un forte rischio di rigetto da parte dell’apparato immunitario.

Impianti di natura extraterrestre?

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di Oliver Melis

Sono molti i cosiddetti addotti, ovvero quelle persone che sostengono di essere state rapite da astronavi aliene a bordo delle quali sarebbero state sottoposte ad esperimenti scientifici e poi rimandate a casa, che ritengono di portare nel proprio corpo un chip o una microspia inseritavi chirurgicamente proprio dagli alieni durante il rapimento.

Secondo il sito “Segnidalcielo” la maggior parte degli impianti o microchip identificati nel corpo di coloro che affermano di essere stati rapiti dagli alieni e sottoposti a interventi o manipolazioni, sono similli, più piccoli della testa di una vite, e sono sempre stati rinvenuti sul lato destro degli “addotti”, sia nella testa che in altre parti del corpo.

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Ad occuparsi di espiantare i presunti congegni alieni sono il dott. Roger Leir, oggi deceduto, e il dott. Derrel Sims, “specialisti” conosciuti al grande pubblico ufologico mondiale, nella ricerca e nello studio degli impianti alieni. il primo, specialista in chirurgia del piede e appassionato del fenomeno degli UFO fin da giovane, in una radiografia appartenente ad uno dei suoi pazienti  riscontrò per la prima volta un innesto anomalo. Specializzatosi in questo fenomeno, ha estratto più di 20 protesi dai suoi pazienti.

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Derrel Sims anche lui appassionato di UFO, oltre che per gli impianti alieni, è conosciuto anche per le sue rivelazione ottenute attraverso sedute di ipnosi reressive da lui svolte su persone, a suo dire, rapite dali extraterrestri. Uno degli oggetti in possesso di Sims è stato analizzato dall’Università di Houston ma Sims non ha mai reso noto i risultati, forse, perché una genetista della stessa università, Lisa Meffert, ha affermato che: “Probabilmente si trattava di un pezzetto di plastica di un fermaglio per capelli”.

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Tornando al dottor Roger Leir scopriamo, grazie al dottor Virgil Priscu, medico specialista in anestesiologia e direttore di un dipartimento universitario ospedaliero in Israele, che il dottor Leir non è un medico laureato ma un podologo che può eseuire dei semplici interventi ai piedi. Il dottor Priscu spiega che i CE o corpi estranei si trovano frequentemente soprattutto nei piedi di pazienti inconsapevoli, infatti oggetti del genere possono penetrare sotto la cute in vari modi, alzandosi dal letto o magari correndo sulla spiaggia. Una scheggia può penetrare nel piede e rimanerci a lungo, almeno fino a quando non si esegue una lastra.

Possiamo aggiungere che, in assenza di dati certi o pubblicazioni scientifiche di rilievo, quella dgeli “impianti alieniè una vera è propria bufala che sfrutta la credulità del popolo ufologico, composto da persone sempre aperte a nuove e scottanti rivelazioni e sempre più privo di senso critico.

Riesce proprio difficile immaginare come degli alieni intelligenti possano rischiare di inserire nei nostri corpi oggetti che possono essere facilmente scoperti grazie alle moderne tecnologie a disposizione dalla scienza medica, quali raggi X, TAC e RMN.

Fonti: Ceifan, Segnidalcielo

Ross 128b potrebbe avere condizioni favorevoli alla vita

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Ross 128b, è un esopianeta orbitante intorno alla stella Ross 128, posta a circa 11 anni luce dalla Terra e già balzata agli onori della cronaca lo scorso anno per via di un segnale radio di cui sembrava l’origine.

Abbiamo già parlato di questo pianeta ma un nuovo studio aggiunge ulteriori informazioni a quelle che già conoscevamo.

Anche se Ross 128b non è il gemello della Terra, e c’è ancora molto che non sappiamo della sua potenziale attività geologica, abbiamo potuto accertare che, molto probabilmente, si tratta di un pianeta temperato che potrebbe potenzialmente avere acqua liquida sulla sua superficie” Così ha dichiarato in una nota Diogo Souto dell’Osservatorio Nazionale di Rio de Janeiro, in Brasile.

Ross 128b ha entusiasmato e incuriosito gli astrobiologi sin dalla sua scoperta lo scorso anno. Il pianeta sembra orbitare nella “zona abitabile” della sua stella ospite, si muove, cioè, in quel range di distanze dalla stella in cui l’acqua liquida potrebbe esistere sulla superficie di un mondo. La stella madre di Ross 128b è una piccola e fioca nana rossa e quindi la zona abitabile è abbastanza prossima alla stella e, infatti, il pianeta completa un’orbita ogni 9,9 giorni terrestri.

Secondo le prime stime Ross 128b ha una massa minima di appena 1,35 volte quella della Terra e è quindi quasi certamente un pianeta roccioso.

Ross 128 è stata analizzata utilizzando l’Osservatorio Galactic Evolution Experiment di Sloan Digital Sky Survey (APOGEE), uno strumento spettroscopico installato su un telescopio nel Nuovo Messico.

La capacità di APOGEE di misurare la luce nel vicino infrarosso, dove Ross 128 è più brillante, è stata la chiave per questo studio“, ha detto la coautrice dello studio Johanna Teske, del Carnegie Institution for Science di Washington, DC . “Ci ha permesso di rispondere ad alcune domande fondamentali sulle somiglianze tra la Terra e Ross 128b.

I dati APOGEE hanno rivelato l’abbondanza di alcuni elementi chiave in Ross 128, tra cui carbonio, ossigeno, magnesio e ferro. Poiché le stelle ed i pianeti che vi orbitano intorno si formano dalla stessa nuvola primordiale queste informazioni hanno rivelato anche alcune caratteristiche di Ross 128b.

Ad esempio, l’abbondanza di materie prime stellari, combinate con la minima massa nota di Ross 128b, suggeriscono che il raggio del pianeta è meno di 1,7 volte quello della Terra. Questa è la soglia approssimativa oltre la quale i mondi hanno un involucro gassoso significativo, il che significa che Ross 128b è probabilmente roccioso.

Un altro dato desunto è, secondo i ricercatori, che il rapporto tra ferro e magnesio osservato dalla nana rossa indica che il nucleo di Ross 128b è più grande di quello della Terra.

Le temperature nella o vicino alla “superficie” della stella si aggirano intorno ai 3.000 gradi Celsius con la conseguenza che, associando questa informazione al raggio del pianeta ed alla sua distanza orbitale, è possibile capire quanta energia riceve il pianeta dalla sua stella e, quindi, quale dovrebbe essere la sua temepratura in superficie.

Secondo queste analisi, Ross 128b ha probabilmente una “temperatura di equilibrio” di circa 21 gradi C.  Ovviamente questo dato non può essere preso per certo in quanto la temperatura dei pianeti dipende molto dalla composizione e dallo spessore delle loro atmosfere e la natura dell’atmosfera di Ross 128b è ancora un mistero completo.

Il nuovo studio è stato pubblicato il mese scorso in The Astrophysical Journal Letters.

Con il perfezionarsi delle tecnologia sono sempre maggiori le informazioni che riusciamo a capire sugli esopianeti ma una svolta la si potrà avere solo quando finalmente sarà operativo in orbita il James Webb telescope, il cui lancio è ormai stato schedulato per il 2021.

UFO e arte. Gesù era un extraterrestre?

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di Oliver Melis

Da quando è nata, l’ufologia si è occupata di catalogare ogni fatto misterioso o avvistamento inspiegabile ricollegandolo a presunte presenze aliene sul nostro pianeta.

Gli ufologi non si sono limitati a raccogliere le informazioni degli avvenimenti UFO della nostra epoca ma hanno compiuto ricerche in altri campi e si sono spesso rivolti al passato, un passato che secondo loro retrodata la presenza aliena a secoli, forse millenni fa.

La storia e l’arte sono stati rivisitati da molti ricercatori indipendenti, trasformati in scrittori di successo grazie allo loro fantasia e al seguito che hanno avuto le loro “scoperte” o le loro teorie.

Prendiamo in considerazione un libro come la Bibbia ad esempio, secondo alcuni piena di riferimenti ad oggetti volanti o a esseri alieni.

Anche il Gesù del Vangelo ha subito questa trasfigurazione, diventando per molti un essere extraterrestre in missione sul nostro pianeta.

Vediamo ora una curiosa immagine che viene reinterpretata in senso ufologico in molti siti web dove Gesù sembrerebbe, almeno secondo una fantasiosa ricostruzione, posto all’interno di una curiosa struttura con delle alette che assomiglia a un missile in ascesa sorretto da due angeli posti su due nuvolette.

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Trasfigurazione di Cristo nell’arte Bizantina

Non si tratta di un affresco, forse è una xilografia, cioè un’incisione su legno, immagini che non sono tra l’altro neanche poi cosi rare, infatti, scene simili si possono tranquillamente ritrovare in tante chiese dell’Europa di religione Ortodossa. Aprendo il Vangelo l’immagine sarebbe stata chiarissima.

La scena sopra raffigurata descritta nel vangelo secondo Marco: «Dopo sei giorni, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li portò sopra un monte alto, in un luogo appartato, loro soli. Si trasfigurò davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e discorrevano con Gesù. Prendendo allora la parola, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi stare qui; facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia!». Non sapeva infatti che cosa dire, poiché erano stati presi dallo spavento. Poi si formò una nube che li avvolse nell’ombra e uscì una voce dalla nube: «Questi è il Figlio mio prediletto; ascoltatelo!». E subito guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo con loro. »

In un codice bizantino datato tra il X e l’ XI secolo troviamo le istruzioni che gli artisti devono seguire per realizzare le scene sacre. Nel capitolo riguardante la Trasfigurazione si legge «Un monte con tre cime. Su quella di mezzo si trova Cristo benedicente e in piedi, con le vesti bianche. Tutt’intorno una luce con dei raggi. Sulla cima di destra, Mosè tiene le tavole della legge; sulla cima di sinistra, il profeta Elia. Entrambi sono in piedi e guardano Gesù in modo supplicante, sotto a Cristo Pietro, Giacomo e Giovanni sono stesi, ventre a terra: essi volgono il capo per guardare in alto e sono come in estasi.» (in “I segreti dell’iconografia bizantina – La «Guida della Pittura» da un antico manoscritto”, Edizioni Arkeios, 2003, pag. 130)

A riprova di quanto affermato in precedenza ecco alcuni esempi di trasfigurazione ripetute nei secoli seguendo le direttive sopra citate:

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Space Nation navigator, l’app per muovere i primi passi da astronauta

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Diventare un astronauta è il sogno d’infanzia di molti. Richiede un’eccellente abilità fisica e mentale, abilità specialistiche (laurea in scienze e / o esperienza di pilotaggio) e la capacità di superare determinati test e allenamenti. Questo è il modo tradizionale ma, presto, potrebbe non essere più l’unico modo. La compagnia finlandese Space Nation vuole cambiare il modo in cui pensiamo ai viaggi spaziali.

Se arrivare allo spazio diventerà più facile e più economico, ci saranno sempre più persone a farlo. Affinché un’economia spaziale possa prosperare, sarà necessario reperire persone in grado di svolgere i diversi lavori necessari e non tutti potranno seguire un addestramento intensivo. Space Nation si propone di fare in modo che nessuno debba perdere le opportunità di lavoro che presto potrebbe offrire lo spazio.

Entro il prossimo anno, Space Nation prevede di inviare una persona su un volo suborbitale, e entro il 2020, saranno inviate diverse persone all’anno su tali voli. Nello stesso anno, sperano di selezionare un candidato per un’altra entusiasmante avventura: un volo orbitale che si terrà nel 2022.

Per selezionare i candidati e raggiungere un pubblico più ampio, Space Nation ha ideato un programma di addestramento per astronauti. La società ha sviluppato un’app, denominata Space Nation Navigator , che consente di acquisire le competenze necessarie nello spazio attraverso una serie di giochi, quiz e test fisici accessibili.  Intendono anche offrire ai potenziali astronauti la possibilità di allenarsi in appositi campi di addestramento.

Uno dei campi di addestramento di Space Nation si trova in Islanda, località scelta perché è  una delle località in cui si sono allenati gli astronauti dell’Apollo.

L’idea dietro il campo di addestramento è semplice: mettere insieme un piccolo gruppo di persone estranee tra loro e dare loro compiti che li sfidano fisicamente e mentalmente, vedere come lavorano come individui e come una squadra in attività in tutto e per tutto simili a quelle che svolgono gli astronauti nello spazio.

Le attività proposte da Space Nation sono, sostanzialmente: migliorare la destrezza indossando una tuta spaziale completa mentre si eseguono istruzioni date da remoto; pilotare da remoto un piccolo rover lunare, sviluppato dalla compagnia americana  CubeRover per essere mandato sulla Luna nei prossimi anni, nelle complicate condizioni di freddo e vento che propone l’Islanda; lancio con parapendio da una cresta vulcanica per imparare a controllare e vincere le proprie paure.

Il corso comprende anche tecniche di sopravvivenza di base, tecniche di primo soccorso e istruzioni su come analizzare e affrontare situazioni pericolose impreviste.

L’ultima fase del corso prevede un incontro con l’astronauta della NASA, Greg Johnson, il pilota dell’ultimo volo dello Space Shuttle, per conoscere dal vivo le sensazioni e le esperienze di chi lo spazio l’ha realmente vissuto.

Space Nation non si occupa solo di preparare le persone a lavorare nello spazio ma l’intento principale è quello di creare una comunità di persone che capiscano l’importanza dello spazio nella vita di tutti i giorni. La maggior parte delle nostre comunicazioni passa attraverso la tecnologia spaziale e abbiamo bisogno di consapevolezza pubblica sulla sua importanza e sul potenziale che può offrire.

Non sappiamo se Space Nation possa realmente rilasciare la qualifica di astronauta e, in futuro, permettere ai suoi diplomati di trovare lavoro nello spazio e neanche i costi del loro programma ma si può scaricare la loro app Space Nation Navigator per provare a capirlo.

La stampa 3D rivoluzionerà la chirurgia dei trapianti (filmato)

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La chirurgia dei trapianti potrebbe essere presto rivoluzionata dalla stampa 3D. Tra i pionieri del settore c’è la BioArchitects, un’azienda brasiliana che utilizza la stampa 3D per creare organi ed arti artificiali.

Siamo davanti ad una nuova rivoluzione industriale.” Così dichiara Felipe Marques, il fondatore dell’azienda, “Cambierà tutto, dal modo in cui eseguiremo un intervento chirurgico a quello in cui acquisteremo un prodotto. Ad esempio, se vorremo comprare un giocattolo in futuro non acquisteremo l’oggetto vero e proprio, ma solo un file che saremo in grado di stampare a casa“.

In pratica, organi ed arti dei pazienti verranno sottoposti ad una TAC che permetterà di effettuare una scansione completa in 3d e fornirà i dati per creare un modello computerizzato che costituirà la base per la stampa 3D di organi ed arti artificiali. Utilizzando il modello, prima dell’intervento vero e proprio i medici potranno studiare in che modo intervenire e quali procedure utilizzare, compresa la scelta della posizione esatta per un’incisione o il modo migliore per accedere all’organo.

Questi modelli possono essere utilizzati anche a scopo addestrativo nelle scuole di medicina e chirurgia. Gli studenti potranno utilizzare i modelli 3D per fare pratica con l’ausilio di un software che mostra loro se stanno eseguendo le operazioni correttamente.

BioArchitects realizza anche impianti. Il suo impianto cranico/cranio facciale in titanio stampato in 3D è stato approvato dalla Food and Drug Administration statunitense. Per ora si tratta di una tecnologia molto costosa e non coperta dai fornitori di assicurazioni sanitarie nella maggior parte dei paesi, ma le cose potrebbero cambiare presto. “La stampa 3D ha un potenziale enorme” ha concluso Marques “ed è applicabile ad una vasta gamma di prodotti. Sono certo che, con un ulteriore sviluppo della tecnologia, la stampa 3D sarà sempre più economica e rapida e avrà presto un mercato di massa“.

Ovviamente si tratta di una tecnologia ancora futuribile e solo in minima parte applicabile nel brevissimo termine. Se, da una parte, eventuali arti artificiali stampati in 3D potrebbero trovare tecnologicamente una utilizzazione abbastanza rapida, per quanto riguarda gli organi artificiali risulta ancora abbastanza difficile imitare le funzionalità fisiologiche degli organi biologici. Si può immaginare che potremo un giorno realizzare le strutture trabecolari di un osso in materiali biodegradabili e compatibili con la fisiologia umana e popolarne gli spazi con osteociti attivi, mettendole in grado di svolgere il loro lavoro fisiologico, così alcuni organi potrebbero essere realizzati artificialmente a livello di struttura per poi essere popolati con le cellule specifiche di quell’organo per fargli svolgere il loro lavoro ma si tratta di sviluppi ancora là da venire.

Fonte: Euronews