Tracciata l’origine di un Fast radio Burst in una galassia lontana 3,6 miliardi di anni luce

Un passo avanti nella comprensione di questo misterioso fenomeno cosmico

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Questi Lampi Radio veloci sono raffiche di segnali radio della durata di pochi millisecondi e tali esplosioni rapide non sono rare nello spazio. Ma scoprire da dove vengono è incredibilmente difficile.

Molta gente ama credere che provengano da una civiltà extraterrestre avanzata, peraltro questa ipotesi non è stata esclusa completamente dai ricercatori di Breakthrough Listen, un programma di ricerca scientifica dedicato a trovare prove di vita intelligente nell’universo.

Gli astronomi sono stati in grado di individuare la fonte di un FRB che si ripeteva nel 2017. Per quanto riguarda i FRB a singola raffica, però, è tutta un’altra cosa:  sono difficili  da individuare proprio perché non si ripetono.

Il singolo FRB, soprannominato FRB 180924, è stato scoperto dal radiotelescopio australiano Square Kilometer Array Pathfinder, o ASKAP, nell’Australia occidentale.
Tre dei più grandi telescopi del mondo, Keck, Gemini South e il Very Large Telescope dell’osservatorio europeo meridionale, sono stati in grado di registrare lo scoppio. I risultati di questa osservazione sono stati pubblicati sulla rivista Science.

Le raffiche radio veloci, spesso indicate come FRB, sono state scoperte dagli astronomi nel 2007. Da allora ne sono stati individuati 85, inclusa una coppia che si ripete dalla stessa posizione.
Questa è la grande svolta che il settore stava aspettando da quando gli astronomi hanno scoperto gli FRB“, ha detto Keith Bannister, autore principale dello studio e principale ricercatore presso la CSIRO, l’agenzia scientifica nazionale australiana.
Poiché le raffiche sono così brevi e difficili da rintracciare, il team di Bannister ha trovato un modo per congelare e salvare i dati raccolti dall’array Pathfinder australiano una frazione di secondo dopo che il telescopio ha rilevato la raffica.
I dati del rilevamento sono stati utilizzati per creare una mappa che mostra il punto di origine. Lo scoppio proveniva da una galassia delle dimensioni della nostra, posta a 3,6 miliardi di anni luce di distanza. La sorgente è posta alla periferia di quella galassia.
Abbiamo identificato la galassia di origine dello scoppio e persino il suo esatto punto di partenza, 13.000 anni luce fuori dal centro della galassia nei sobborghi galattici“, ha detto Adam Deller, autore dello studio e professore associato presso il Centro di Astrofisica della Swinburne University of Technology e Supercomputing.
Rispetto al punto di origine dell’FRB ripetuto rilevato nel 2017, questo, non ripetuto, ha un’origine molto diversa.
L’FRB che si ripeteva proveniva da una piccola galassia piena di stelle in formazione. L’FRB a scoppio singolo proveniva da una galassia enorme che ha bassi tassi di formazione stellare.
“Questo suggerisce che gli FRB si generano in ambienti notevolmente diversi tra loro, o che apparentemente le raffiche che non si ripetono rilevate dall’ASKAP sono generate da un meccanismo diverso”, ha detto Deller.
Naturalmente, il mistero delle esplosioni radio veloci che arrivano dallo spazio è ben lungi dall’essere risolto: perché accadono? Cosa li genera?
Essere  finalmente riusciti ad identificarne una fonte è, però, un enorme passo avanti nella direzione della comprensione di questi misteriosi fenomeni spaziali.
Gli FRB potrebbero essere considerati come una firma per decodificare lo spazio tra i sistemi stellari.
Queste esplosioni sono alterate dalla materia che incontrano nello spazio“, ha spiegato Jean-Pierre Macquart, autore dello studio e professore associato presso l’Istituto Curtin per l’astronomia radio. “Ora che possiamo individuarne la sorgente, possiamo usarli per misurare la quantità di materia nello spazio intergalattico“.
Un aspetto interessante che, probabilmente, non ci aiuterà molto nella comprensione del fenomeno ma che potrebbe essere utile ad astronomi ed astrofisici nella caccia alla Materia Oscura.
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