domenica, Marzo 9, 2025
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Come stringere amicizie quando si viaggia da soli

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Nel migliore dei casi, viaggiare da soli potrebbe far patire, appunto, un po’ di solitudine. In questo articolo troverai suggerimenti utili per legare in tutta sicurezza, con le persone che incontrerai durante il tuo viaggio.

Vivere un’altra cultura alle tue condizioni, secondo i tuoi ritmi e con un budget adatto alle tue tasche, può essere un’avventura incredibilmente gratificante e intensa. Tuttavia, mentre alcuni trovano un tale viaggio liberatorio, altri potrebbero preoccuparsi della sicurezza o di sentirsi soli in un luogo sconosciuto. Gli umani, dopo tutto, sono animali sociali.

I potenziali viaggiatori solitari dovrebbero sapere che, nonostante la nomea, viaggiare da solo non significa necessariamente rimanerci tutto il tempo. Ci sono comunità locali con cui poter interagire in tutta sicurezza con altri compagni di viaggio nel tuo stesso luogo.

Un rapporto stilato del 2016 dalla società di ricerche di viaggio la “Phocuswright“, ha rivelato che il 72 percento degli ospiti degli ostelli negli Stati Uniti viaggiava da solo. Il sito “Airbnb“, ha riscontrato nei suoi dati una stessa percentuale, in città come Ho Chi Minh City, Colonia e Johannesburg che hanno registrato più del 130% di aumento delle prenotazioni individuali nel 2016 .

Viaggiare in solitario sta incrementando la sua popolarità, ma esistono opzioni per socializzare con altri viaggiatori, è solo questione di trovare il giusto metodo. Ecco alcune tattiche che puoi utilizzare per incontrare e fare amicizia con le persone all’estero, dai metodi collaudati alle nuove applicazioni e tecnologie innovative.

Partecipare a tour “gratuiti” a piedi

Certo, “gratuiti” si fa per dire, supponendo che la tua guida turistica sia almeno per metà decente, dovresti almeno dare la mancia alla fine del giro (molte di queste guide guadagnano la maggior parte del loro reddito con le offerte). Ma questi tour a piedi possono valere ogni centesimo. Non solo la guida ti darà una visione informata, e si spera, divertente del luogo, ma avrai la possibilità di interagire con altri turisti e possibilmente venire via con un nuovo amico. Il ritmo tranquillo tra una sosta e l’altra, ti darà l’opportunità di chiacchierare con i compagni di viaggio, potendo cosi scoprire chi viaggia da solo o come parte di un piccolo gruppo disponibile a farti partecipare. Le città importanti hanno spesso svariati tour specializzati per la scoperta di arte di strada o cucina locale, ad esempio, che offrono ulteriori opportunità di incontrare persone e conoscere meglio il luogo in cui ti trovi.

Nelle città più frequentate dai turisti  è possibile trovare diverse compagnie turistiche, come ad esempio “Sandeman’s New Europe o “Free Tours by Foot, che rappresentano, generalmente, opzioni sicure per il viaggiatore solitario. Ma non contare sui tour operator più piccoli o indipendenti, che potrebbero essere più adatti solo a specifiche destinazioni.
Visita il sito web della compagnia e leggi le recensioni lasciate dai viaggiatori, per assicurarti che tutto vada a buon fine. Puoi anche guardare le valutazioni su siti web separati, come TripAdvisor per una visione più completa. Se soggiorni in un ostello, lo staff ha spesso rapporti con compagnie turistiche della città. Anche un addetto alla reception o un concierge dell’albergo potrebbe avere consigli da dare.

Usa Airbnb per fare esperienze uniche con guide locali

Il sito “Airbnb” conosciuto principalmente per le sue modalità di alloggio, può anche darti preziosi suggerimenti su cosa fare una volta arrivato a destinazione. Le esperienze di ” Airbnb”, ovvero l’insieme di attività a pagamento proposte dagli host, collegano i viaggiatori con le guide locali che spaziano dai tour della città, ai bar crawl, ai corsi per hobby vari. Lanciate alla fine del 2016, le “Experiences di Airbnb sono diventate rapidamente molto popolari.
Da dove derivano il loro fascino? Analogamente ai tour a piedi, le esperienze di Airbnb possono essere un modo divertente per socializzare con altri turisti e acquisire conoscenze di prima qualità attraverso la gente locale esperta. E previsto un pagamento anticipato, e i costi di solito coprono le spese come trasporto, cibo, bevande o attrezzature. Ogni pagina di prenotazione include informazioni fornite dall’host su quali articoli forniranno, nonché su quali dovresti portare, come abbigliamento specifico per attività o denaro extra (per souvenir, ad esempio).
Poiché la sezione Experiences”, è incorporata nella piattaforma standard nel sito “Airbnb”, ti consigliamo di avere la stessa cautela quando prenoti attività, come faresti con la prenotazione di un alloggio. Assicurati di leggere attentamente le descrizioni e le foto e di prestare attenzione alla valutazione e alle recensioni delle Experience” (“Airbnb” ha dei “piccoli trofei” visibili sulla pagina se l’esperienza è stata valutata a cinque stelle da un certo numero di persone). Se hai domande o dubbi, Airbnb” ti metterà in contatto con l’host attraverso il suo sistema di messaggistica, anche se non hai ancora prenotato l’attività.

Entra in contatto con viaggiatori vicini alle tue idee, utilizzando app di social travel

Preferisci tagliare l’intermediario e connetterti direttamente con altri viaggiatori? Mettiti alla prova con le app di social networking, pensate appositamente per i viaggi. Travello, gratuito su iOS e Android, ti consente di scoprire altri viaggiatori nelle vicinanze, abbinare itinerari per viaggi programmati e partecipare a gruppi basati su interessi simili. Puoi anche creare un feed pubblicando foto e aggiornamenti.

Tourlina, anch’esso gratis su iOS e Android, è esclusivamente per le donne e funziona, similmente, come un’app per appuntamenti, pre3sentadoti un elenco di potenziali compagni di viaggio con itinerari e tempistiche simili. Le donne possono anche utilizzare l’app di incontri Bumble’s BFF feature”, per incontrare compagni di viaggio non interessati al sesso nella zona. Altre app di social media sono le opzioni 0ol”, con gruppi Facebook e subreddit specifici per regione da condividere con viaggiatori, espatriati e locali nella destinazione prescelta.

Come per ogni primo incontro mediato dai social, bisogna fare attenzione quando si incontrano persone nella vita reale. Incontrali in spazi pubblici e considera in anticipo le video chat. Travello ha anche una funzione di blocco/segnalazione se qualcuno si comporta in modo inappropriato, sarà l’app stessa a proteggerti con il divieto immediato di contattarti ulteriormente.

In un mondo di hotel accoglienti e validi presenti su Airbnb, perché i viaggiatori scelgono di soggiornare negli ostelli? Esistono due le principali motivazioni: gli ostelli sono economici e amichevoli, simili a dormitori universitari con sale comuni, cucine e a volte dotati di bar o caffè. Sono ambienti ideali per incontrare altri viaggiatori, e lo staff dell’ostello ne è consapevole, per questo motivo alcuni organizzeranno tour della città o giri dei pub, progettati proprio per favorire l’interazione tra i compagni di ostello. Altri potrebbero ospitare serate di gioco nella sala comune o organizzare cene di famiglia.

 

Siti di prenotazione molto popolari sono anche HostelworldHostelzHostels.com e Hostelbookers, con recensioni sulle funzionalità e informazioni dettagliate sui servizi disponibili e posizione di ogni ostello. I novizi viaggiatori solitari, possono prendere in considerazione l’idea di alloggiare vicino al centro della città, per un’opzione comoda e sicura. Durante la tua ricerca, fai attenzione a quali ostelli hanno colpito in particolare chi viaggia da solo, saranno quelli che probabilmente facilitano le attività di gruppo e forniscono anche un buon livello di sicurezza per le persone. Le viaggiatrici solitarie possono anche soggiornare in dormitori per sole donne se lo preferiscono.

Gli ostelli sono forse il modo più semplice per i giovani di viaggiare, ma comunque troverai viaggiatori di ogni età e provenienza. L’immagine del viaggiatore solitario con lo zaino in spalla, che rimbalza da un ostello all’altro sia sopravvissuta per decenni, i dati suggeriscono che ancora oggi si tratta di una tendenza più popolare che mai.

Lockheed Martin svela il suo progetto di lander lunare per il 2024

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Per aiutare la NASA a raggiungere il suo nuovo obiettivo di raggiungere la Luna entro il 2024, l’appaltatore di lunga data Lockheed Martin ha presentato il concetto del nuovo progetto del lander che  dovrebbe portare gli astronauti da e verso la superficie lunare. L’azienda sostiene di poter essere pronta entro i prossimi cinque anni, purché vengano rese disponibili abbastanza risorse economiche.

Il veicolo presentato sarà composto da due elementi: una porzione di lander che può scendere fino al suolo e un veicolo di risalita che può sollevare gli astronauti dalla superficie della Luna. Il lander è destinato a viaggiare da e verso una nuova stazione spaziale “Lunar Gateway” che la NASA intende costruire in orbita cislunare. In pratica l’idea è che gli astronauti verranno mandati sul lunar gateway da cui, poi, scenderanno sulla superficie lunare con il lander, una porzione del quale farebbe poi da navetta di risalita.

Lockheed Martin fa sapere che la tempistica per realizzare il lander è piuttosto ristretta. “Avremo bisogno di risorse per far sì che ciò accada e dovremo lavorare in modo diverso rispetto a prima“, ha detto Lisa Callahan, vicepresidente dei programmi e direttore generale di Lockheed Martin, durante una conferenza stampa. “Ma penso che sia davvero fattibile e ne siamo davvero entusiasti“.

Un grande vantaggio di questo nuovo concetto di lander Lockheed è che la società non costruirà il veicolo completamente da zero. Molti degli elementi necessari per il veicolo derivano da Orion, la capsula su cui Lockheed sta lavorando da dieci anni. Orion, che si sta avvicinando al suo primo volo, ha lo scopo di far volare gli astronauti nello spazio profondo e, in futuro, agganciarsi con il Gateway. Alcuni degli stessi materiali e sistemi utilizzati per Orion potrebbero essere incorporati in questo nuovo lander, come molte apparecchiature interne, computer di bordo, sistemi di supporto vitale e altro ancora.

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Una rappresentazione artistica della capsula dell’equipaggio Orion nello spazio – Immagine: NASA

La parte dedicata alla risalita, forse la parte più critica, utilizzerà motori derivati ​​da un componente hardware chiamato modulo di servizio Orion. Questo modulo nel progetto è un veicolo cilindrico che viaggia con Orion, fornendo potenza e supporto durante il volo. Secondo questo progetto, il veicolo di risalita avrà anche alcuni elementi che già utilizzati nei voli spaziali.

Se la programmazione annunciata da Pence resterà valida, la capsula Orion e il modulo di servizio voleranno insieme almeno due volte nello spazio prima del 2024. Al momento, un volo senza equipaggio della capsula Orion è previsto entro la fine del 2020, questa missione automatica dovrebbe arrivare fino alla Luna, orbitarle intorno per poi rientrare sulla Terra. Lockheed sostiene che questa missione permetterà alla NASA di valutare le prestazioni dei sistemi sia su Orion che sul modulo, e in ultima analisi testerà molte delle tecnologie che il lander utilizzerà.

Originariamente, il progetto della NASA mirava a completare la parte essenziale della stazione entro il 2028, per poi inviare astronauti sulla Luna.

La prima fase sarà veloce“, ha detto l’amministratore della NASA Jim Bridenstine durante un discorso allo Space Symposium. “Tutto il nostro lavoro sarà mirato per raggiungere la luna con un equipaggio entro il 2024. “

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Il concetto di lander lunare di Lockheed Martin, ancorato a una versione ridotta del Gateway, insieme a Orion. – Immagine: Lockheed Martin

Secondo il nuovo progetto, la NASA dopo avere riportato un equipaggio sulla Luna potrà concentrarsi sull’ampliamento e il potenziamento del lunar gateway, destinato a diventare un vero e proprio laboratorio di ricerca in orbita cislunare, e a raggiungere la massima sostenibilità del Gateway con l’utilizzo di più veicoli riutilizzabili per andare avanti e indietro sulla superficie lunare. L’attuale progetto di lander presentato da Lockheed potrebbe essere sviluppato rapidamente, penalizzandone, però, parzialmente la riutilizzabilità, poiché la porzione di lander destinata a rimanere sulla Luna sarà, di fatto, “usa e getta“.

Bufale: astronauti su Marte nel 1979

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Bufale: astronauti su Marte nel 1979
Bufale: astronauti su Marte nel 1979
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In una clip audio pubblicata su YouTube una donna sostiene di essere una ex dipendente della NASA e che, con alcuni colleghi avrebbero visto un video feed del 1979 registrato dal lander Viking che ritrarrebbe due figure umane andare in giro sulla superficie di Marte.

La clip è tratta da uno spettacolo andato in onda sul programma radiofonico Coast to Coast (noto per dare voce a qualunque teoria cospirazionista).

Jackie” ha raccontato la sua storia a John Lear, ex pilota della CIA, ufologo e noto teorico della cospirazione. La donna avrebbe gestito la telemetria del downlink dal Viking. Lei e sei colleghi stavano guardando un gruppo di monitor quando si è verificato il fatto. La donna avrebbe osservato, insieme a sei colleghi, due uomini muniti di tuta spaziale, non le solite tute voluminose che utilizzano gli astronauti ma una sorta di scafandro protettivo, gli astronauti vennero osservati dirigersi verso la navicella lander Viking.

Jackie avrebbe chiesto conferma a John Lear che avrebbe confidato che si, quegli uomini erano della NASA e che la stessa agenzia spaziale americana avrebbe mandato in segreto degli uomini su Marte già dal 1966 e che il loro compito era quello di effettuare anche delle riparazioni sul Viking.

Lear sostenne che gli esseri umani indossavano scafandri leggeri ma che potevano anche respirare l’atmosfera marziana. Dopo queste battute l’audio si interrompe. La clip è del 2014 ed è stata pubblicata a settembre ma non c’è una data specifica della trasmissione. Nessuno dei suoi colleghi era con lei per corroborare la storia.

John Lear ha molte teorie interessanti e controverse, troppo numerose per essere citate, sugli UFO, gli alieni, la vita sulla luna, le coperture della NASA del suo lavoro con gli extraterrestri e le cospirazioni dell’11 settembre. La notizia, a dir poco sensazionale, è stata ripresa in Italia da Leggo.it, Corriere della Sera (a firma di Flavio Vanetti), LiberoQuotidiano.it, Today.it, Metro.co.uk e tanti altri siti di notizie: (Vedi articolo in proposito sul sito attivissimo.blogspot.com).

La notizia, però, non non ha mai avuto conferme e come è logico pensare, si tratta solo di una bufala, non si hanno conferme sull’identità della dipendente NASA o che abbia documentato di aver lavorato effettivamente per l’ente spaziale americano.

A confermare che la notizia sia una bufala ci sono anche altri dati, o meglio altri errori: la misteriosa donna afferma che la sonda Viking, che era un lander, si spostava sulla superficie di Marte, ma in realtà la sonda non aveva questa capacità e rimase ferma sul luogo dell’atterraggio a compiere i suoi esperimenti, la sonda infatti era dotata di un braccio robotico.

La sonda oltre 40 anni fa,  potrebbe aver scoperto la prima molecola organica sul pianeta rosso che però la NASA potrebbe aver distrutto accidentalmente secondo quanto riporta il sito New Scientist e questo nostro articolo.

Altro clamoroso errore fatto dalla fantomatica dipendente NASA è quando riferisce della telecamera che avrebbe ripreso i due misteriosi astronauti in movimento. Sappiamo che il Viking non aveva nessuna telecamera a bordo, il veicolo era dotato di una delle prime fotocamere digitali in grado di scattare immagini fisse di oggetti statici, usando un processo di scansione progressiva dell’inquadratura. Il sistema era all’avanguardia e produceva immagini a colori.

Le affermazioni di “Jackie” sono quindi da liquidare come una bufala senza nessun fondamento.

Fonte: Mysteriousuniverse.org; Attivissimo blogspot

L’artefatto UFO di Bob White

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di Oliver Melis

Ci sono oggetti che spesso vengono spacciati per rottami o parti di dischi volanti o UFO, se preferite l’acronimo, decisamente più moderno e accattivante. Uno di questi reperti venne trovato da un certo Bob White oggi defunto è propagandato su Internet come evidenza dell’esistenza degli UFO: L’oggetto, è entrato a far parte della lista dei reperti che evidenzierebbero la realtà del fenomeno UFO come esogeno alla Terra.

La storia di Bob White

Secondo la deposizione giurata di Bob White, il racconto inizia mentre Bob e un amico compiono un viaggio in Colorado, tra Grand Junction e il confine dello Utah. Bob dorme ma ad un certo punto viene svegliato dal compagno di viaggio: una strana luce che avevano notato qualche ora prima è ricomparsa e sembrava aumentare di dimensioni.

Racconta Bob: “[La luce] aveva all’incirca le dimensioni di una luna piena del raccolto … Mentre ci avvicinavamo, diventava più grande … Quando fummo a poche centinaia di metri da lì, spensi il motore e ci avvicinammo ad esso … Era enorme, la dimensione di un fienile molto grande. Sono sceso dalla macchina … per dare un’occhiata migliore. Per qualche ragione sconosciuta, Jan accese i fari, e questa luce salì nel cielo veloce come i miei occhi potevano seguirla … Poi vidi un’altra piccola luce, arancione brillante con una sfumatura di giallo, bianco e blu che cadeva da esso … Ho scalato la salita e sono andato verso dove pensavo potesse aver colpito. Ho trovato un solco nel terreno di circa 18 pollici di profondità e 9 pollici di larghezza. Ho seguito il solco e lì giaceva … era ancora incandescente.”

White, dopo averlo recuperato, nasconde l’oggetto nel baule e temendo che la storia avrebbe danneggiato la sua carriera di intrattenitore musicale, non raccontò nulla fino al suo ritiro. Dal 1996 alla sua morte nel 2009, ormai in pensione, Bob White si è dedicato a promuovere il suo manufatto come prova dell’esistenza di ingegneria aerospaziale extraterrestre, se cosi la vogliamo chiamare.

Bob White riusci di lì a poco ad attirare l’attenzione dei media, rilasciando interviste e parlando a grandi convention sull’ufologia e, infine, scrisse un libro, “UFO Hard Evidence”. (Galde Press 2004). Oltre a questo allestì anche un museo dove espose il suo prezioso “manufatto alieno” offrendolo per non meno di 10 milioni di dollari.

Bob, grazie a spettacoli come UFO Hunters di History Channel, Unsolved Mysteries e Jane Goldman Investigates (una serie prodotta nel Regno Unito) ha proposto l’oggetto agli scienziati per dei test, con risultati contrastanti.
L’oggetto si raccontava, era stato testato in dieci o più laboratori scientifici di spicco in varie parti degli Stati Uniti e si era “dimostrato senza dubbio essere di origine extraterrestre“.

Larry Cekander ha fatto girare questa affermazione su un sito web chiamato “UFO Hard Evidence” dicendo “Questa non è la pistola fumante – questo è il proiettile!” Ma uno sguardo attento sui presunti risultati fa saltare subito agli occhi una cosa: chi sono gli scienziati che avrebbero fatto i test?

Secondo White, gli scienziati avrebbero scoperto che l’oggetto aveva proprietà straordinarie ma non erano disposti a parlarne in prima persona.

In un episodio del 2008 del programma “Cacciatori di UFO” di Bill Birnes su History Channel i nomi di questi presunti scienziati a Los Alamos sono stati cancellati. Se si crede a ciò che dice White, i loro risultati sono stati soppressi e hanno avuto paura di parlare, oppure hanno negato ciò che gli avevano detto in precedenza. Ma in realtà i bip furono usati perché gli scienziati non avevano trovato alcunchè di misterioso o anomalo e non desideravano che i loro nomi venissero usati per promuovere questo falso artefatto UFO.

Nel novembre 2009, Bob White muore a 78 anni nel 2009, a novembre. La morte è causata da problemi cardiaci e lesioni subite in un recente incidente automobilistico. C’è chi, come il MUFON UFO Journal, lo descriverà come un instancabile “ricercatore di verità“, ma forse l’attributo è un tantino esagerato visto l’imbroglio perpetrato per anni, infatti nello stesso anno su un forum Internet www.abovetopsecret.com un uomo che aveva passato molti anni come metalmeccanico e si faceva chiamare darkprinc rivelò che cosa fosse veramente l’oggetto di Bob White.

Il misterioso oggetto spacciato per extraterrestre era solo composto da un accrescimento di residui metallici di una macchina industriale per la rettifica dei metalli, accrescimento che si produce durante il processo di rettifica.

Piccole scintille che volano da un disco di levigatura, particelle di metallo fuso che gradualmente si accrescono formando un residuo. Succede con le leghe di alluminio, acciaio e persino con metalli più morbidi come lo zinco.

Darkprinc più tardi fotografò un certo numero di questi residui di accrezione del metallo e postò le foto online per un confronto. La bufala di Bob White era stata svelata.

Fonte: www.skeptic.com; http://bikebob.org

SpaceX lancia il Falcon Heavy, posiziona un satellite e fa triplete con i boosters – video

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SpaceX ha completato senza problemi la prima missione commerciale del suo razzo Falcon Heavy. Si è trattato del secondo volo in assoluto per un Falcon heavy, attualmente il più potente lanciatore in uso nel mondo, oltretutto aggiornato al block 5 rispetto alla versione che effettuò lo spettacolare lancio del febbraio 2018 che indirizzò l’iconica Tesla Roadster di Elon Musk in un’ampia orbita solare che scavalca l’orbita di Marte.

Il Falcon Heavy è partito con il fragore dei suoi razzi dal famoso launchpad 39-A di Cape Canaveral affittato da SpaceX presso il Kennedy Space Center della NASA in Florida.

Circa tre minuti dopo il decollo, i due booster laterali del Falcon Heavy si sono correttamente separati dal core centrale del primo stadio, che li ha seguiti meno di un minuto dopo per tornare sulla Terra ed essere riutilizzati in una futura missione. I booster laterali sono rientrati atterrando contemporaneamente con una manovra spettacolare sulle due piattaforme di atterraggio affiancate mentre il core centrale è atterrato correttamente sulla piattaforma galleggiante of course, I still Love You.

La missione si chiamava Arabsat 6A, dal nome del grande satellite per le comunicazioni che Falcon Heavy ha posizionato in orbita geostazionaria. Costruito dalla Lockheed Martin per la società dell’Arabia Saudita Arabsat, il satellite è descritto dal vicepresidente di Lockheed, Lisa Callahan, come uno dei “più avanzati satelliti per le comunicazioni commerciali che abbiamo mai costruito”.

H / O: lancio dimostrativo di SpaceX Falcon Heavy
Nei mesi trascorsi dal primo volo dimostrativo, SpaceX ha ricevuto diversi ordini per i lanci del Falcon Heavy. Il manifest del Falcon Heavy prevede ora cinque missioni contrattate, tra cui tre missioni commerciali e un contratto da 130 milioni di dollari per il lancio del satellite Air Command Space-52 per conto dell’aeronautica militare degli Stati Uniti. Lo sviluppo del Falcon Heavy è costato oltre 500 milioni di dollari secondo quanto riferito dall’amministratore delegato di SpaceX Elon Musk.

Musk ha detto in un tweet dei giorni scorsi che questo Falcon Heavy utilizza la versione potenziata “Block 5” del razzo Falcon 9 di SpaceX, che ha volato per la prima volta l’anno scorso. Gli aggiornamenti del Block 5 aggiungono quasi il 10% in più di spinta al Falcon Heavy rispetto alla missione dimostrativa dello scorso anno..

 

Il lander Beresheet si è schiantato durante il tentativo di allunaggio

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Beresheet, il piccolo lander lunare israeliano costruito da una società no-profit, si è schiantato sulla superficie della luna, arrivando a pochi passi dall’obbiettivo finale della sua avventura.

SpaceIL mirava a diventare la prima entità privata a far atterrare dolcemente un’astronave sulla superficie lunare – un’impresa precedentemente raggiunta solo dalle agenzie spaziali di tre grandi potenze, Stati Uniti, Unione Sovietica e Cina, ma la piccola società Israeliana ha dovuto comunicare che il suo veicolo robotico “Beresheet” non ha avuto successo.

Abbiamo avuto un guasto al veicolo spaziale. Purtroppo non siamo riusciti ad atterrare con successo,“ Così Opher Doron, direttore generale del programma spaziale della Israel Aerospace Industries, che ha contribuito alla costruzione del lander, durante il livestream del tentativo di atterraggio di SpaceIL.

Se all’inizio non ci riesci, prova ancora”, ha commentato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu dopo l’incidente. Ha aggiunto la previsione che Israele avrà successo in due o tre anni, poiché “una navicella spaziale israeliana atterrerà sulla luna, molto presto”.

Beresheet è la parola ebraica per genesi, che tradotta letteralmente suona come “all’inizio”. La navicella spaziale, lanciata da un razzo Falcon 9 di SpaceX, ha seguito un lungo percorso fatto di orbite ellittiche sempre più ampie per raggiungere la Luna e ha viaggiato per circa 6 milioni di chilometri. Il team SpaceIL ha mostrato un’immagine del veicolo spaziale, scattata a circa 22 chilometri sopra la superficie lunare, nel momento in cui Beresheet ha iniziato il suo avvicinamento finale.

Siamo il settimo paese in orbita attorno alla luna e il quarto a raggiungere la superficie lunare”, ha detto Doron. ″È stato comunque un risultato eccezionale.”

Mentre la NASA si rammarica della fine della missione TeamSpaceIL senza un atterraggio lunare di successo, ci congratuliamo con SpaceIL, Israel Aerospace Industries e lo stato di Israele per l’invio della prima missione finanziata privatamente nell’orbita lunare”, ha dichiarato l’amministratore della NASA Jim Bridenstine in un Tweet.

Con un costo di circa 100 milioni di dollari, il lander a basso budget è stato sostenuto da donatori privati, con Israele Aerospace Industries di proprietà statale coinvolto come partner. Il presidente di SpaceIL e l’imprenditore miliardario Morris Kahn hanno donato personalmente 40 milioni di dollari.

Il progetto SpaceIL è nato inizialmente per partecipare al concorso Google Lunar Xprize, che si è concluso lo scorso marzo senza vincitori. Anche se Google ha ritirato il suo premio da $ 20 milioni, la Fondazione Xprize aveva dichiarato che avrebbe assegnato a SpaceIL un premio da 1 milione do dollari in caso di atterraggio lunare di successo. Il fondatore di Xprize, Peter Diamandis, ha dichiarato che la sua organizzazione premierà ugualmente il team SpaceIL con 1 milione di dollari per permettere al team di “continuare il proprio lavoro e perseguire Beresheet 2.0”.

SpaceX ha lanciato Beresheet come payload secondario su un razzo Falcon 9il febbraio. L’astronave ha viaggiato per quasi sette settimane prima di raggiungere la luna.

Contribuisci a scegliere il nome a questo pianeta nano scoperto nella fascia di Kuiper del sistema solare

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Sono trascorsi 12 anni dalla scoperta del più grande dei pianeti minori del nostro sistema solare. Eppure è rimasto senza nome, a parte l’identificatore che è 2007 OR10.

I tre astronomi che l’hanno scoperto vogliono il tuo aiuto per assegnargli finalmente un nome.
Meg Schwamb, Mike Brown e David Rabinowitz hanno annunciato la campagna per scegliere un nome adatto in un articolo pubblicato dalla The Planetary Society.
L’International Astronomical Union (IAU) dà i nomi ai pianeti, e l’organizzazione ha già preselezionato i nomi che soddisfano i suoi standard. È solo necessario votare per scegliere..
Tutte le opzioni sono associate a creature mitologiche e figure che riflettono le proprietà fisiche di 2007 OR10.
Gonggong: un dio cinese dell’acqua con capelli rossi e una coda simile a un serpente. È noto per aver creato il caos, causare allagamenti e inclinare la Terra.
Holle: una dea invernale europea della fertilità, della rinascita e delle donne. È una protettrice di artigianato domestico.
Vili: Vili è una divinità nordica. Insieme ai suoi fratelli Odino e Vé, sconfisse il gigante del gelo Ymir e usò il corpo di Ymir per creare l’universo.
2007 OR10 è stato scoperto il 17 luglio 2007, all’interno della fascia di Kuiper.
Ha una delle superfici più rosse mai trovate nella fascia di Kuiper e si stima che sia più piccolo di Plutone ed Eris. È probabile che sia abbastanza grande da avere una gravità avvertibile, rendendolo un probabile pianeta nano, secondo The Planetary Society. Possiede anche una piccola luna.
Per votare il tuo nome preferito, clicca qui. La votazione termina il 10 maggio 2019.

Questo pomeriggio seguiamo l’allunaggio di Beresheet

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Se tutto andrà secondo i piani, oggi Israele entrerà nella storia dell’esplorazione spaziale come la quarta nazione riuscita a far scendere dolcemente un lander sulla Luna – e diversamente dagli allunaggi precedenti, questo lander lunare è stato finanziato privatamente. Beresheet è frutto del lavoro di  SpaceIL, una società spaziale israeliana senza scopo di lucro. Il 21 febbraio, la compagnia ha lanciato il suo veicolo da 100 milioni di dollari in un viaggio verso la Luna a bordo di un razzo Falcon 9 di SpaceX, e il 4 aprile  è entrato in orbita lunare.

Il prossimo passo nella missione avverrà oggi nel primo pomeriggio quando Beresheet tenterà di atterrare sulla superficie della Luna.

L’area di atterraggio scelta dai tecnici di Beresheet si trova nella parte nord-orientale di Mare Serenitatis, noto anche come Mare della Serenità. “Sulla base della nostra esperienza con le missioni Apollo, i siti di Serenitatis favoriscono sia la sicurezza degli atterraggi che la ricompensa scientifica“, ha dichiarato il membro del team SpaceIL Jim Head in un comunicato stampa.

SpaceIL e Israel Aerospace Industries, la società che ha costruito Beresheet, diffonderanno in live streaming le fasi dell’atterraggio. Chiunque nel mondo avrà la possibilità di guardare mentre cerca di conquistarsi un posto nei libri di storia.

Perché scompare il metano su Marte? I risultati di ExoMars approfondiscono il mistero

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Come avevamo anticipato lo scorso 31 dicembre nell’articolo “Il mistero del metano scomparso dall’atmosfera di Marte” e ribadito negli articoli “Dall’ESA una conferma indipendente della presenza di metano su Marte” e “Metano su Marte, probabilmente localizzato il punto di origine” c’è un mistero intorno al metano rilevato su Marte: semplicemente, è scomparso.

Oggi sono stati pubblicati su Nature i primi risultati ufficiali della sonda Trace Gas Orbiter (TGO), la navicella spaziale dell’ESA che orbita intorno al Pianeta Rosso rilevando la composizione dell’atmosfera di Marte, come parte della missione ExoMars. Con sorpresa degli scienziati, TGO ha trovato scarsissime tracce di metano nelle sue prime osservazioni dall’aprile 2018 all’agosto 2018.

Il TGO è lo strumento più sensibile per misurare il metano su Marte“, ha spiegato Oleg Korablev, che è il ricercatore responsabile dello strumento Atmospheric Chemistry Suite (ACS) del TGO e ricercatore presso l’Istituto di ricerca spaziale dell’Accademia Russa delle Scienze.Possiamo solo segnalare limiti superiori che sono molto, molto bassi.” 

La concentrazione massima di metano che Korablev e i suoi colleghi hanno trovato è solo di 0,012 parti per miliardo (ppb) – si tratta di diversi ordini di grandezza al di sotto del tasso che gli scienziati si sarebbero aspettati in base al metano rilevato in superficie dal rover della NASA Curiosity (Curiosity aveva rilevato livelli di fondo di metano di 0,41 ppb durante la stessa stagione negli anni precedenti.)

La discrepanza potrebbe significare che il metano è stato distrutto nelle zone inferiori dell’atmosfera marziana. Ma gli scienziati non sanno ancora come.

Abbiamo due strumenti completamente indipendenti analizzati da due team totalmente indipendenti e arrivati agli stessi risultati“, ha detto ai giornalisti Håkan Svedhem, uno scienziato del progetto TGO dell’Agenzia spaziale europea, durante la conferenza stampa di oggi. Oltre all’ACS, il TGO ha anche un altro strumento per la misurazione del gas noto come NOMAD (Nadir and Occultation for Mars Discovery).

I ricercatori hanno presentato i risultati alla riunione annuale della European Geosciences Union a Vienna. Le loro scoperte sono state pubblicate anche sulla rivista Nature

Marco Giuranna, uno scienziato dell’Istituto Nazionale di Astrofisica di Roma che non è stato coinvolto nella ricerca, ha affermato che non sorprende che un veicolo spaziale come il TGO non rilevi il metano, poiché la presenza di questo gas su Marte è probabilmente caratterizzata da picchi di emissione transitori, piuttosto che da una presenza globale

Poiché il metano è generalmente presente a concentrazioni molto basse nell’atmosfera di Marte, picchi di metano o emissioni su Marte possono essere rilevati solo occasionalmente – quando rover, lander o orbiter si trovano nel posto giusto al momento giusto,” Giuranna, che è l’investigatore principale dello strumento Spettrometro Planetario Fourier di Mars Express, ha dichiarato a Space.com: “Coerentemente, nel nostro nuovo studio Mars Express, non abbiamo rilevato alcun metano oltre a un singolo rilevamento preciso.” (All’inizio di questo mese, nella rivista Nature Geoscience, Giuranna ha pubblicato la conferma di un’emissione di metano del 2013 osservato dall’orbita da Mars Express).

Tuttavia, gli scienziati avevano previsto che emissioni concentrati di metano dovessero entrare nella circolazione globale dell’atmosfera di Marte e che TGO avrebbero dovuto rilevare una distribuzione uniforme del gas presente nei livelli di fondo. 

Gli autori del nuovo studio hanno affermato che per conciliare la mancanza di rilevamento del metano da parte di TGO e il rilevamento positivo di metano da Curiosity in superficie, ci deve essere un meccanismo che distrugge il gas nell’atmosfera inferiore mille volte più veloce di quanto previsto dalla chimica convenzionale. 

Il metano su Marte sembra apparire e scomparire rapidamente, suggerendo la presenza di un meccanismo di distruzione in grado di rimuovere efficacemente questo gas dall’atmosfera“, ha detto Giuranna. I ricercatori hanno proposto alcune spiegazioni su dove potrebbe andare il metano su Marte – che potrebbe affondare nella roccia e nel suolo marziani, o legarsi chimicamente con grani di quarzo erosi, o essere distrutto da elementi reattivi in dune mobili di sabbia – ma queste ipotesi sono in gran parte basate su simulazioni al computer e esperimenti di laboratorio sulla Terra.

Giuranna ha ipotizzato che il tempo su Marte avrebbe potuto influenzare le osservazioni del TGO.

Questo potrebbe avere un impatto importante sui risultati, dal momento che le tempeste di sabbia marziane rappresentano un possibile consumo di metano atmosferico“, ha detto Giuranna. Ma i ricercatori della TGO hanno affermato di aver stabilito limiti severi per il metano prima della tempesta, e Korablev ha detto ai giornalisti: “Non vediamo ancora metano neanche dopo la tempesta di sabbia“.

Altri scienziati, però, non hanno perso la speranza che il TGO alla fine rilevi maggiori concentrazioni di metano.

Abbiamo bisogno di essere più pazienti con TGO, perché una cosa che abbiamo imparato è che la storia del metano di Marte è piena di sorprese e sicuramente ce ne saranno altre,” così Chris Webster, uno scienziato senior del Jet Propulsion Laboratory della NAS, che non è stato coinvolto nella ricerca, “Non mi sorprenderei se TGO rilevasse il metano in futuro“. 

La presenza di metano su Marte era stata interpretata come un potenziale segno di metabolismo biologico. Le speculazioni che sono state scatenate dai primi rilevamenti del metano hanno sottolineato la connessione tra la produzione di metano sulla Terra e la vita sulla Terra“, ha detto Svedhem ai giornalisti.

Oggi sta per essere lanciato il Falcon Heavy, poi allunerà Beresheet – diretta video

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Dopo aver visto per la prima volta l’immagine di un buco nero, per gli appassionati delle esplorazioni spaziali non c’è quasi tregua.

La girandola di emozioni continua questa notte alle 2.00 quando, il Falcon Heavy di SpaceX verrà lanciato per la sua prima missione commerciale trasportando in orbita geostazionaria il grande satellite per telecomunicazioni Arabsat-6A, dal peso di 6 tonnellate. La missione, inizialmente programmata per martedì 9 aprile, ha subito un rinvio di 24 ore a causa delle pessime condizioni meteorologiche, come ha spiegato la società di Elon Musk tramite il proprio profilo Twitter.

Questa notte il più potente lanciatore pesante attualmente in servizio si alzerà dalla dalla storica piattaforma 39A del Kennedy Space Center di Cape Canaveral.

Si tratta di una missione molto importante per SpaceX e altrettanto lo sarà anche quella prevista a maggio, sempre del Falcon Heavy, che l’azienda di Elon Musk effettuerà per conto dei militari rilasciando al contempo i primi satelliti dei 12 mila previsti per la costellazione Starlink, con i quali Musk prevede di poter fornire internet ad alta velocità in tutto il mondo.

Si tratta di due missioni ancora più importanti del loro mero ritorno economico, soprattutto alla luce delle nuove tempistiche (2024) richieste dall’amministrazione Trump alla NASA per il ritorno sulla Luna e da più parti si alzano voci che sostengono che, per riportare gli americani sulla Luna in tempi così stretti, non si può prescindere dalla collaborazione con SpaceX. Già si è prospettata la possibilità per il 2020 di una missione dimostrativa circumlunare della capsula Orion montata su un razzo Falcon Heavy.

Nei prossimi mesi SpaceX completerà anche le procedure preliminari al lancio della capsula Dragon Crew con due astronauti a bordo diretti alla Stazione Spaziale Internazionale. Il lancio dovrebbe avvenire tra luglio e settembre, in ogni caso largamente in anticipo sulla concorrente Boeing, il cui primo lancio senza equipaggio della Starliner avverrà probabilmente in autunno.

A proposito di Luna, nella giornata di domani il lander della israeliana SpaceIL, Beresheet, scenderà dolcemente (si spera) sulla sua superficie, facendo diventare Israele la quarta nazione ad avere portato la propria bandiera sulla superficie del nostro satellite. In merito a questo, anche Beresheet è stato portato in orbita da un razzo Falcon 9 di SpaceX e questo rende questa missione la prima completamente svolta da aziende private, aprendo interessanti prospettive per il futuro sfruttamento commerciale dei voli spaziali oltre l’orbita bassa della Terra.

Insomma, tutti pronti davanti agli schermi, tra poco più di due ore inizia la seconda vera corsa verso la Luna.

Aggiornamento: l’orario del lancio è stato spostato alle 02.00.

Nuovo aggiornamento: l’orario del lancio è stato spostato alle 05.32.

A causa dei forti venti in quota il lancio é stato rinviato a domani, 12 aprile, alle ore 00.34.