L’innalzamento del mare potrebbe minacciare la sopravvivenza di megalopoli dell’Asia come Manila, la capitale delle Filippine. Un nuovo studio dice che entro il 2100 parti cospicue di queste grandi città potrebbero essere sommerse. La ricerca prende come riferimento l’impatto del cambiamento climatico.
Il livello del mare è già in aumento a causa delle sempre più elevate temperature oceaniche e dei livelli senza precedenti di scioglimento dei ghiacci causati dai cambiamenti climatici. Adesso, un rapporto pubblicato sulla rivista Nature Climate Change offre nuove informazioni e importanti avvertimenti su quanto grave potrebbe essere l’impatto per milioni di persone.
Asia, megalopoli a rischio: pericolo inondazioni
Sebbene molte megalopoli asiatiche costiere fossero già a rischio di inondazioni, lo studio suggerisce che l’analisi precedente avesse sottovalutato il grado di innalzamento del livello del mare e le conseguenti inondazioni causate dalle fluttuazioni climatiche naturali. Poiché le fluttuazioni in questione hanno un alto grado di variabilità, il loro impatto è difficile da quantificare.
Lo studio ha tuttavia mostrato che con il massimo impatto possibile delle fluttuazioni climatiche naturali (che ovviamente influenzano anche gli oceani) combinato con le conseguenze attese del cambiamento climatico, diverse megalopoli del sud-est asiatico potrebbero, in parte, scomparire a causa dell’innalzamento del livello del mare.
Il caso di Manila
Tra le megalopoli studiate vi è capitale filippina Manila. Secondo la ricerca gli eventi di inondazione costiera entro il prossimo secolo aumenteranno di almeno diciotto volte rispetto al passato, unicamente a causa del cambiamento climatico. Ora però, secondo lo studio, tenendo conto delle fluttuazioni naturali del livello del mare, la frequenza delle inondazioni costiere aumenterà più spesso di prima, di almeno novantasei volte.
Bisogna prepararsi al peggio?
Lourdes Tibig, consulente in scienze climatiche per l’Istituto per il clima e le città sostenibili nelle Filippine, ha affermato che i risultati dello studio sottolineano l’urgenza di affrontare il cambiamento climatico. Tibig ha affermato: “Il mondo deve agire sul cambiamento climatico con molta più urgenza e ambizione per proteggere i milioni di persone che vivono nelle nostre megalopoli costiere”. Manila, dove vivono più di 13 milioni di persone, è tutt’altro che sola.
Lo studio, condotto da scienziati del Centro nazionale francese per la ricerca scientifica (CNRS), dell’Università di La Rochelle in Francia e del Centro nazionale per la ricerca atmosferica negli Stati Uniti (NCAR), ha rilevato che oltre a Bangkok, Ho Chi Minh e Yangon siano particolarmente a rischio anche Chennai, Calcutta e alcune isole del Pacifico tropicale occidentale e dell”Oceano Indiano occidentale. Lo studio suggerisce come sia in procinto di aumentare anche l’innalzamento del livello del mare lungo le coste occidentali degli Stati Uniti e dell’Australia.
Oltre 50 milioni di persone in pericolo
Solo nelle megalopoli asiatiche, oltre 50 milioni di persone potrebbero essere colpite da un terribile innalzamento del livello del mare. Basti considerare che in India l’innalzamento potrebbe mietere 30 milioni di vittime. Bangkok ospita almeno 11 milioni di persone, Ho Chi Minh City più di 9 milioni e Yangon circa 5,6 milioni. È probabile che i cambiamenti del livello del mare descritti nel rapporto non entreranno in vigore fino alla fine del 21° secolo. Gli autori avvertono tuttavia che se il ritmo delle emissioni di gas serra aumenterà, la minaccia diventerà più imminente.
Le preoccupazioni di Aixue Hu
Lo scienziato Aixue Hu, attivo presso il centro NCAR è uno degli autori dello studio. Hu ha affermato che tanto i politici quanto i cittadini dovrebbero essere preoccupati per queste potenziali minacce, aggiungendo che “dobbiamo prepararci al peggio”. Il cambiamento climatico ha già provocato nell’ultimo anno inondazioni estreme senza precedenti nella regione dell’Asia toccata dal Pacifico.
Un’analisi del Copernicus Climate Change Service dell’Unione Europea ha descritto il 2022 come “un anno di estremi climatici”, comprese inondazioni mortali in Pakistan e inondazioni diffuse in Australia. Allo stesso tempo, le temperature oceaniche sono le più alte che siano mai state e si prevede che continueranno ad aumentare.