Polpi e seppie sono capaci di mimetizzarsi. Modificando i disegni ed i colori della loro pelle, questi cefalopodi possono scivolare sullo sfondo di quasi tutte le scene del fondale marino. I calamari, in confronto, appaiono solitamente traslucidi o iridescenti ma ciò non significa che non abbiano uno o due trucchi colorati sulle otto maniche.
Recentemente, gli scienziati giapponesi sono stati sorpresi di scoprire che una specie di calamari ovali, allevati in cattività, sono capaci di cambiare il proprio mantello, a seconda che il fondo della loro vasca sia pulito o ricoperto di alghe.
Di solito, questa specie, nota come calamaro bianco (Sepioteuthis lessoniana sp.2), è di colore chiaro per adattarsi alla brillante superficie dell’oceano dove tipicamente si può trovare. Contro uno strato di vetro sporco, tuttavia, i cefalopodi sono diventati improvvisamente molto più scuri.
I ricercatori hanno sperimentato la scoperta accidentale e hanno pulito una metà della vasca del calamaro lasciando l’altra metà sporca.
Il filmato che gli autori hanno successivamente raccolto mostra il calamaro mentre cambia il proprio colore in funzione del lato della vasca in cui si sta muovendo, ottenendo un’ottima mimetizzazione. Mentre i calamari passano dal lato della vasca sporco di alghe al lato pulito della vasca, la loro pelle cambia immediatamente da chiara a scura.
Secondo gli autori, è la prima volta che un calamaro viene ripreso mentre si mimetizza su uno sfondo in condizioni di laboratorio.
“Questo effetto è davvero sorprendente. Sono ancora sorpreso che nessuno abbia notato questa capacità prima di noi“, afferma il biologo Zdenek Lajbner dell’Okinawa Institute of Science and Technology (OIST) in Giappone. “È la dimostrazione di quanto poco sappiamo di questi meravigliosi animali“.
Rispetto alle capacità di mimetizzazione di polpi e seppie, la capacità di camuffamento dei calamari ha ricevuto molta meno attenzione. La maggior parte delle volte, queste creature si muovono in mare aperto, il che significa che non c’è bisogno che cambino la loro pelle per adattarsi a un substrato. Invece, brillano o tremolano con la luce del sole.
Contro una barriera corallina o il fondale marino, tuttavia, queste creature potrebbero essere più spinte ad abbinare il colore del loro sfondo.
Ad esempio, in natura, il calamaro del reef caraibico (Sepioteuthis sepioidea) è stato ripreso mentre cambiava il suo colore per adattarsi a particolari tipi di corallo, anche quelli con motivi complessi e screziati.
Nel frattempo, il calamaro costiero (Doryteuthis pealeii), che vive sulla piattaforma oceanica, è noto per polarizzare la sua pelle in modo che i predatori non possano vederlo. Questa specie di calamaro può anche creare contrasto su uno sfondo, il che significa che può passare da una tonalità più chiara a una tonalità più scura o viceversa. Non è proprio la stessa cosa di cambiare colore, ma ci va vicino.
Secondo quanto riferito, anche i calamari di acque profonde, come Onychoteuthis banksii, sono in grado di passare dalla trasparenza alla pigmentazione per mimetizzarsi nelle acque più scure.
I calamari bianchi adulti studiati nel presente articolo sono stati allevati in cattività dopo che i ricercatori hanno raccolto le uova in natura e tutti hanno mostrato una perfetta corrispondenza del colore del substrato in laboratorio.
Le creature sembrano poter cambiare colore per adattarsi allo sfondo in due secondi o meno. Inoltre, questo cambiamento di colore si verifica ogni volta che i calamari attraversano il confine trai i due lati dalla vasca ed i cambiamenti si verificano solo durante questi attraversamenti.
Si pensa spesso che il camuffamento tra i calamari sia basato sulla trasparenza, ma questi calamari usano anche cellule di pigmento, chiamate cromatofori, per adattare il loro colore allo sfondo.
Non è ancora chiaro come si comportino i calamari bianchi in natura, ma gli autori dello studio notano che lo stesso anno in cui hanno condotto questi esperimenti, qualcuno ha caricato un video su YouTube che mostrava un calamaro ovale (la stessa specie di calamaro ma un sottotipo diverso ) che si mimetizza in modo simile sullo sfondi di una scogliera in Tanzania.
“Il calamaro bianco possiede una rara combinazione di semitrasparenza e la capacità di cambiare il colore del corpo attraverso i cromatofori che consente loro di abitare con successo sia gli ambienti pelagici che quelli delle barriere coralline“, concludono gli autori. “Pertanto, rappresenta un organismo modello interessante per lo studio dell’ecologia, dell’evoluzione e della neurobiologia del camuffamento versatile e dinamico“.