La Bernardinelli-Bernstein è ufficialmente la più grande cometa mai scoperta, secondo le osservazioni aggiornate effettuate sull’oggetto in entrata nel sistema solare.
La cometa C/2014 UN271 proveniente dalla nube di Oort, nota anche come cometa Bernardinelli-Bernstein, misura circa 137 km di diametro, con un’approssimazione di + o – 17 km, riferisce un gruppo di ricerca guidato dall’astronomo Emmanuel Lellouch dell’Osservatorio di Parigi. Il nuovo articolo sulla grande cometa è stato accettato per la pubblicazione su Astronomy and Astrophysics Letters, ma si può kleggere il preprint su arXiv.
Queste ultime osservazioni confermano che la cometa Bernardinelli-Bernstein è il più grande oggetto in arrivo dalla Nube di Oort mai rilevato, poiché è grande quasi il doppio della cometa Hale-Bopp (osservata nel 1997), il cui nucleo misurava tra 40 e 80 km ). È anche più grande della cometa Sarabat (osservata nel 1729), che aveva un nucleo di circa 100 km di diametro.
La cometa Bernardinelli-Bernstein è attualmente in arrivo dalla Nube di Oort, una lontana regione del sistema solare nota per contenere miliardi di oggetti ghiacciati. La cometa raggiungerà il punto più vicino alla Terra nel 2031, quando arriverà ad 11 unità astronomiche dal Sole, in cui 1 unità astronomica è la distanza media dalla Terra al Sole. La cometa, che non raggiungerà Saturno, non sarà probabilmente visibile ad occhio nudo, ma gli astronomi la terranno d’occhio da vicino, poiché si sta rivelando un oggetto piuttosto straordinario.
Per il nuovo studio, Lellouch e i suoi colleghi hanno utilizzato l’Atacama Large Millimeter Array (ALMA) in Cile per perfezionare la stima delle dimensioni e la riflettività della cometa, o albedo. Lo hanno fatto l’8 agosto 2021, quando Bernardinelli-Bernstein era a 20 UA dal Sole. Il team si è concentrato sulla radiazione a microonde che fuoriesce dal nucleo della cometa, facendo attenzione a escludere la radiazione prodotta dalla nuvola di polvere circostante.
Queste emissioni termiche indicano un diametro di 137 km , con un limite inferiore di 120 km e un limite superiore di 154 km. Il grande margine di errore è dovuto alle incertezze legate alla forma e alla riflettività dell’oggetto. Le osservazioni future dovrebbero perfezionare ulteriormente queste stime.
L’albedo stimato del 5,3% rappresenta ora la misura più distante della riflettività di una cometa. Con la dimensione del nucleo ora meglio definita, gli astronomi saranno in grado di misurare quanto materiale perderà la cometa durante il suo viaggio attorno al Sole.
Bernardinelli-Bernstein non è il colosso suggerito dalle misurazioni preliminari, ma è comunque gigantesca. Man mano che si avvicina al Sole, gli elementi volatili sulla sua superficie, in particolare il ghiaccio, sublimano sempre di più, trasformandosi direttamente da solido in gas. Questo potrebbe dare alla cometa una chioma e una coda distintive, ma dovremo aspettare ancora qualche anno per saperlo con certezza.