Un team internazionale di ricercatori dell’esperimento COSINE-100 in Corea del Sud non è stato in grado di riprodurre i segnali precedentemente riportati dagli scienziati dell’esperimento DAMA/LIBRA in Italia, nonostante l’utilizzo di una metodologia molto simile, rivela un comunicato stampa.
Si ritiene che la materia oscura costituisca circa l’85% di tutta la materia nell’universo, eppure è solo teorica. Da decenni ormai, gli scienziati stanno tentando di trovare prove fisiche dell’esistenza della materia oscura, che finora è stata osservata solo indirettamente tramite l’osservazione di fenomeni come la lente gravitazionale.
“Ciò che ha osservato DAMA non potrebbe essere materia oscura”
Nel 2017, un team di ricercatori in Italia, che lavorava all’esperimento DAMA/LIBRA, ha affermato di aver scoperto prove fisiche della materia oscura tramite lampi di luce nei cristalli di ioduro di sodio, o WIMPS (Weakly Interacting Massive Particles). In un articolo pubblicato l’anno successivo, quegli scienziati hanno affermato di ritenere che i lampi fornissero prove della collisione della materia oscura con gli atomi nei cristalli.
Per diversi anni, è stato osservato che il numero di lampi aumenta a giugno e diminuisce a dicembre, e i ricercatori DAMA/LIBRA hanno ipotizzato che ciò fosse dovuto alla velocità alternata con cui la Terra si muove attraverso la materia oscura nella Via Lattea.